Assegno unico: pagamenti cancellati dall’INPS. Ecco i motivi ufficiali

Brutte notizie per i percettori dell’Assegno Unico: l’INPS opta per i pagamenti cancellati AU. Ecco quali sono i motivi della cancellazione.

Nelle ultime settimane, l’Istituto Nazionale Previdenza Sociale sta eseguendo delle operazioni importanti di ricalcolo e di conguaglio in merito ai pagamenti dell’Assegno Unico per i figli a carico.

Le verifiche stanno coinvolgendo tutte le famiglie che hanno percepito l’assegno unico a partire dal mese di marzo 2022 fino ad oggi.

Dalle operazioni di controllo dell’INPS sull’Assegno Unico, quindi, ne conseguono due strade: da un lato ci sono quelle famiglie che potranno ricevere nei prossimi mesi degli aumenti dell’Assegno Unico. 

Dall’altra parte, invece, alcuni genitori dei ritroveranno a dover fare i conti con una radicale riduzione del pagamento.

A tal proposito, all’interno dell’articolo, andremo a chiarire quali sono le condizioni secondo cui l’INPS può decidere di avviare alla cancellazione dei pagamenti per l’Assegno Unico, e quali sono le famiglie che rischiano effettivamente che i pagamenti dell’Assegno Unico vengano cancellati.

Ritardi per i pagamenti dell’Assegno Unico

Dunque al momento la situazione in merito all’Assegno Unico sta lasciando non poca preoccupazione per molti genitori italiani che rischiano ora di non poter più percepire gli stessi importi dell’Assegno Unico.

Mentre, altre famiglie hanno già avuto riscontro il merito al risultato delle operazioni di verifica e controllo dell’INPS sull’Assegno Unico, ce ne sono molte altre che ancora non hanno notizie in merito al rischio che i prossimi pagamenti dell’AU vengano cancellati.

Infatti, in alcuni casi, quando i genitori accedono al nuovo pannello informativo INPS, potrebbe capitare che non si riesca ancora a visualizzare la ragione del ricalcolo.

Quali sono, quindi, i motivi di questo ritardo in merito al pagamento dell’Assegno Unico del 2023? Si tratta essenzialmente di due possibili cause.

In primo luogo, va ricordato il fatto che l’INPS ha avviato l’integrazione dell’Assegno Unico insieme agli altri importi a credito riconosciute per le famiglie, a causa di alcuni aspetti.

Tra questi, rientrano, ad esempio, l’aggiornamento del proprio ISEE, oppure il riconoscimento del nuovo premio alla nascita verso la madre durante il settimo e l’ottavo mese di gravidanza.

Al contempo, sono inclusi tra i motivi che potrebbero determinare dei ritardi per i pagamenti INPS dell’Assegno Unico anche l’eventuale presenza all’interno del nucleo familiare di cittadini con disabilità.

Dunque, in questi casi, potrebbe emergere dall’operazione di conguaglio, una situazione in cui al cittadino spetta un aumento dell’Assegno Unico.

È per tale motivo che l’INPS potrebbe necessitare di più tempo per il pagamento dell’Assegno.

Leggi anche: INPS, assegno unico più ricco a maggio grazie al conguaglio: +272 euro per le famiglie.

Chi deve restituire i pagamenti dell’Assegno Unico

A seguito delle attività di controllo e di conguaglio messe in atto già durante i mesi scorsi in merito ai percettori dell’Assegno Unico a partire dallo scorso anno, sono state evidenziate anche situazioni negative per alcune famiglie italiane.

Infatti, in questi casi, significa che l’INPS ha calcolato un debito residuo per alcuni genitori, che a volte potrebbe ammontare addirittura a circa 400 euro.

In tali situazioni, sarà l’INPS che dovrà provvedere al recupero degli importi erroneamente erogati verso i cittadini in questione.

Itale recupero degli importi avverrà mediante delle rate sui successivi pagamenti dell’Assegno Unico.

Va detto però che, oltre ad una situazione in cui si ha diritto all’aumento dell’Assegno Unico oppure quella in cui bisogna restituire alcuni importi percepiti ingiustamente, ci sono ancora altre famiglie che sono in attesa di scoprire cosa succederà.

Si tratta di un’attesa più lunga del previsto, legata ad alcuni problemi che sono emersi durante la fase di liquidazione dell’Assegno Unico.

Ad esempio, rientrano in queste situazioni i genitori le cui richieste di istruttoria preliminare non è stata ancora ultimata a causa dell’assenza dell’intera documentazione richiesta.

Inoltre, rientrano quei casi in cui le domande per l’Assegno Unico sono state accettate e riconosciute idonee al pagamento dall’INPS, ma tuttavia presentano delle anomalie nell’abbinamento tra l’IBAN indicato nella pratica e il codice fiscale dell’Utente.

Viviana Vitale
Viviana Vitale
Aspirante giornalista e social media manager freelance, classe 1995. Le mie più grandi passioni sono la scrittura e il marketing digitale. Sono state proprio queste a portarmi oggi a far parte del team di redattori di Trend-online e a collaborare come professionista della comunicazione con varie aziende italiane.
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