Nuovo bonus 1.000 euro per tutti, senza ISEE. Ecco come averlo

Nuovo bonus di 1.000 euro per tutti senza necessitò di ISEE per poter cambiare rubinetti e sanitari e ridurre lo spreco dell'acqua.

Anche il 2022 si apre con una serie di bonus che possono essere richiesti dai cittadini residenti in Italia. Ma c’è un nuovo bonus aperto a tutti, di ben 1.000 euro che il governo Draghi ha inserito nella legge di bilancio 2022 e che ha reso stabile fino al 2023.

In realtà questo bonus era già presente nel 2021, ma si attendeva il decreto attuativo del ministero della transizione ecologica che è arrivato molto tardi, quasi a ridosso della fine dell’anno, con provvedimento del 27 settembre.

Si tratta del bonus rubinetti o idrico.

Chi aveva sostenuto spese per la sostituzione di sanitari e rubinetti nel 2021, potrà ottenere il rimborso della spesa fino a 1.000 euro.

Lo stesso bonus, che si ricorda non richiede l’ISEE, per il 2022 e 2023 non sarà più sotto forma di rimborso a mezzo bonifico ma sarà un credito d’imposta da portare in dichiarazione dei redditi.

Per l’ISEE si consiglia la lettura dell’articolo ISEE 2022: Inps cambia le regole. Ecco le novità!

Come credito fiscale, il beneficiario quindi potrà scontare l’importo massimo di 1.000 euro sulle imposte che si dovranno pagare tra luglio e settembre, dopo la dichiarazione dei redditi 2023 sui redditi 2022. 

La domanda tuttavia, potrebbe essere lecita e non scontata. Qual è il vantaggio di sostenere una spesa se poi non ci sarà un rimborso del costo sostenuto, fino alla somma massima di 1.000 euro, ma un credito d’imposta che potrà essere fatto valere dopo un anno?

Non ci si deve soffermare sull’importo del credito d’imposta, ma anche sul risparmio che si otterrà sulla bolletta sia energetica che idrica. 

Infatti, il bonus rubinetti, come è stato battezzato, serve proprio a risparmiare il consumo di acqua e quindi a poter alleggerire le bollette, quella dell’energia termica necessaria a far partire ad esempio la caldaia per far scorrere l’acqua calda, che la bolletta idrica stessa.

Bonus rubinetti: 1.000 euro fino al 2023

La legge di bilancio 2022 ha prorogato di due anni il bonus rubinetti per il risparmio del consumo di acqua. Questo bonus non va confuso con il bonus acqua potabile che può ancora essere richiesto fino al 31 dicembre 2022 e che concede invece un credito d’imposta del 50% su una spesa massima di 1.000 euro.

Ma torniamo al bonus rubinetti per il 2022 e 2023.

Tutti coloro che decideranno di fare i lavori nelle proprie abitazioni, esistenti, di efficientamento dei sistemi di erogazione dell’acqua, potranno contare su un credito d’imposta di 1.000 euro, come cifra massima, da sfruttare nella prima dichiarazione fiscale utile. 

La misura voluta dal ministero per la transizione ecologica è stata già utilizzata nel 2021. Per chi ha speso nel passato anno somme per sostituire rubinetti e sanitari a minor consumo e spreco d’acqua, potranno invece ricevere il rimborso di quanto speso fino ad un massimo di 1.000 euro.

La vera differenza tra il nuovo bonus 1.000 euro fino al 2023 e quello esistente nel 2021, è proprio nella modalità di utilizzo.

Il governo Draghi ha introdotto la novità di utilizzare il bonus come credito e non come rimborso. Una differenza notevole perchè il bonus, sotto forma di credito d’imposta, non sarà percepito come misura intera, ma come abbattimento dell’irpef lorda. Una netta differenza rispetto ad un rimborso della spesa effettuata, nel limite di 1.000 euro.

Utile il video di Mondo Pensioni sul bonus idrico che illustra le modalità per poterne beneficiare.

Bonus 1.000 euro: chi può averlo

Il bonus rubinetti o risparmio idrico è stato introdotto con la legge di bilancio 2021, ma è entrato in vigore effettivamente con il decreto di attuazione del ministero della transizione ecologica solo negli ultimi mesi del 2021. 

A poter fruire dell’agevolazione, che nel 2021, è stata sotto forma di rimborso della somma spesa per gli acquisti ed interventi necessari al risparmio idrico, sono stati tutti i titolari di un diritto reale sull’immobile in cui avevano la residenza. 

Questo stesso requisito è stato confermato anche nella proroga del bonus rubinetti per il 2022 e 2023.

Chiunque abbia a vario titolo un diritto reale sull’abitazione già esistente potrà far valere il bonus risparmio idrico. Quindi il bonus è per singola unità abitativa su cui la persona ad esempio abbia la proprietà, oppure sia un inquilino o gode di un diritto di uso. Nel caso in cui sia l’affittuario a richiedere il bonus rubinetti 2022, però, dovranno sussistere due condizioni: innanzitutto, c’è bisogno del permesso da parte del proprietario di casa.In secondo luogo, poi, se è l’affittuario che otterrà il beneficio, dovrà essere questo a farsi carico delle spese di sostituzione dei rubinetti.

Non può richiedere il bonus ad esempio il figlio maggiorenne a meno che non abbia una quota di proprietà sull’immobile. 

Per poter avere accesso al bonus rubinetti di 1.000 euro il soggetto che effettua gli interventi deve essere residente in Italia. Quindi non è necessaria la cittadinanza ma solo la residenza.

Altro aspetto utile da ricordare è che il bonus è utilizzabile solo dalle persone fisiche. Dunque imprese individuali, cooperative o imprese in genere non possono godere di questo bonus se ad esempio decidono di sostituire sanitari e rubinetti negli edifici in cui si svolge attività lavorativa.

Bonus rubinetti: 1.000 euro senza ISEE

Tra i requisiti richiesti per poter accedere al bonus idrico non è contemplato l’ISEE. L’indicatore della situazione economica equivalente, usata per la maggior parte degli aiuti, incentivi e bonus degli ultimi due anni, non si applica invece al bonus rubinetti da 1.000 euro.

Questo permette quindi a tutti i cittadini che risiedono sul territorio italiano di poter procedere con i lavori di sostituzione di rubinetti e sanitari indipendentemente dal reddito prodotto e dall’ISEE. Unico vincolo è l’importo della misura che non potrà superare i 1.000 euro. 

Ancora una volta si ricorda che per le spese 2021, gli aventi diritto potranno contare sul rimborso della spesa sostenuta, ma riceveranno al massimo 1.000 euro. Per chi invece farà i lavori nel 2022 o nel 2023, i 1.000 euro saranno invece da portare nella prima dichiarazione dei redditi dell’anno successivo a quello di sostenimento delle spese. 

Bonus 1.000 euro: quali sono i lavori ammessi

Il bonus rubinetti è concesso per alcuni lavori da effettuare sul sistema di erogazione dell’acqua con la finalità di ridurre il consumo di acqua. Così per esempio non si potranno sostituire lavabi o piatti doccia, così come una vasca da bagno. Ma i relativi miscelatori montati su lavandini, sanitari, docce o vasche potranno essere oggetto di intervento ammesso al bonus. Ma anche la sostituzione dei sanitari laddove il consumo di acqua sia notevolmente ridotto. 

Le specifiche dei lavori ammessi sono riportati nella legge di bilancio 2021 all‘articolo al comma 63. Esso riporta:

fornitura e la posa in opera di vasi sanitari in ceramica con volume massimo di scarico uguale o inferiore a 6 litri e relativi sistemi di scarico, compresi le opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti; 

la fornitura e l’installazione di rubinetti e miscelatori per bagno e cucina, compresi i dispositivi per il controllo di flusso di acqua con portata uguale o inferiore a 6 litri al minuto, e di soffioni doccia e colonne doccia con valori di portata di acqua uguale o inferiore a 9 litri al minuto, compresi le  eventuali opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti.  

Bonus rubinetti 1.00 euro: come richiederlo

Il bonus rubinetti di 1.000 euro, per le spese del 2021, potrà essere richiesto grazie ad una piattaforma, chiamata “Piattaforma bonus idrico”, che metterà a disposizione il ministero per la transizione ecologia. L’accesso a questa piattaforma sarà consentita solo mediante l’identità digitale, quindi è utile essere già in possesso dello Spid.

Ma solo per coloro che hanno sostenuto la spesa nel 2021 e che quindi potranno richiedere il rimborso. La documentazione necessaria da allegare alla richiesta di rimborso è il modulo esercente che deve essere compilato dal venditore per certificare la tipologia di articoli acquistati e la spesa, la ricevuta o fattura di acquisto. 

Nella richiesta del rimborso si dovranno indicare i dati dell’immobile in cui sono stati eseguiti gli interventi, la descrizione dei beni sostituiti indicando le specifiche tecniche dei nuovi beni installati, il titolo giuridico che si possiede sull’immobile ed infine gli estremi del conto corrente

Con queste informazioni, Consap provvederà al rimborso sull’Iban indicato in piattaforma. 

Per coloro che invece effettueranno i lavori ammessi negli anni 2022 e 2023 dovranno conservare i documenti di spesa e l’evidenza dei pagamenti, meglio se tracciati, al fine di portare in detrazione l’importo di 1.000 euro nella dichiarazione dei redditi. 

Per approfondire invece l’altro bonus “idrico” quello sull’acqua potabile, consiglio la lettura dell’articolo Bonus da 2.000 euro per tutti senza ISEE. Come averlo!

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