La possibilità di un bonus busta paga di circa 80 o 100 euro è sempre più concreta. L’ipotesi è stata studiata nei minimi dettagli nel nuovo decreto legislativo in materia di IRPEF e IRES che sarà presentato in Consiglio dei Ministri oggi pomeriggio, 23 aprile 2024. Scopriamo tutte le novità e chi potrà usufruire di questo eventuale bonus.
Bonus busta paga: quali sono le opzioni da presentare in Consiglio dei Ministri
Al momento bisogna usare ancora il condizionale perché si tratta di una semplice ipotesi contenuta in una bozza a cui sta lavorando anche il ministero dell’Economia e delle Finanze. L’idea generale è quella di aumentare la tredicesima e dunque tale bonus andrebbe a gonfiare la busta paga relativa allo retribuzione aggiuntiva che coincide con il periodo natalizio.
Anche le cifre non sono state ancora ben definite. Si sta decidendo tra 80 e 100 euro ma non si esclude che si possa usufruire di entrambe le cifre in alcuni casi particolari.
Ovviamente questo bonus non sarà messo a disposizione di tutti i lavoratori, ma esistono dei criteri minimi e severi da rispettare per poterne usufruire. In una prima bozza si parlava di un bonus aggiuntivo per i contribuenti con reddito fino a 15.000 euro, già ad oggi beneficiari del trattamento integrativo in busta paga erogato da gennaio a dicembre, tredicesima esclusa, per un valore pari a 100 euro mensili.
Il quotidiano Il Sole 24 Ore ha però riportato un’anticipazione alla vigilia del Consiglio dei Ministri: dagli 80 euro aggiuntivi in busta paga si potrebbe passare ad un bonus di Natale di 100 euro da erogare ai dipendenti con redditi fino a 28.000 euro con un/una coniuge e almeno un figlio/a a carico.
Chi finanzierà quest’operazione e quanto costa allo Stato
Erogare bonus, che sia facendo risparmiare sulle tasse o che sia aggiungendo direttamente denaro in busta paga, è sempre molto costoso. La premier Meloni e il ministero dell’Economia e delle Finanze lo sanno fin troppo bene e hanno chiaro il quadro della situazione.
Da un lato si potrebbe semplicemente non approvare la bozza o eliminare i provvedimenti relativi al bonus in busta paga. Dall’altro, invece, si potrebbe pensare di finanziare quest’operazione grazie alle maggiori entrate che derivano dal patto tra Fisco e Partite IVA, ossia il concordato preventivo biennale.
La spesa che dovrà sostenere lo Stato italiano non è di poco conto in quanto il costo dell’erogazione dei bonus in busta paga da 80 o 100 euro ammonterebbe a circa 100milioni di euro, motivo per cui sarà necessario valutare bene le opzioni da approvare o meno in Consiglio dei Ministri.
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