Bonus psicologo, la petizione per reintrodurlo. Dove firmare

Non ha trovato spazio nella Legge di Bilancio 2022 il bonus psicologo. La petizione online chiede al governo una reintroduzione della misura.

Non ha trovato spazio nella Legge di Bilancio 2022 il bonus psicologo. Tra bonus edilizi ai nuovi sostegni alle imprese, fino al bonus idrico, l’aiuto che avrebbe potuto permettere a molti cittadini, particolarmente colpiti dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria, di continuare o iniziare un percorso terapeutico è stato invece accantonato. 

Cittadini che, nel periodo di pandemia, devono fare i conti con il peso psicologico che deriva non solo dalle conseguenze economiche (tra chiusura di molte attività, licenziamenti e quant’altro), ma anche con il distanziamento, l’isolamento, l’ansia e la sofferenza della perdita dei propri cari. Difficoltà che non si possono sempre superare in autonomia. 

Ma la decisione di iniziare un percorso di terapia richiede dei costi. Costi che il bonus psicologo avrebbe potuto alleggerire, prima di sparire dai piani del governo.

Eppure, sembrava fatta. Il bonus psicologo, o anche chiamato bonus salute mentale, aveva ottenuto il lasciapassare di varie forze politiche. Poi, l’emendamento, mandato nuovamente al Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) per dei correttivi, non ha mai più visto ritorno. 

Scoppiano le polemiche di quanti constatano che, per il governo, il benessere mentale dei cittadini, specialmente degli under 18, tra le categorie più colpite da disturbi psicologici legati alla pandemia, non sia sullo stesso piano delle conseguenze economiche del Covid-19. 

Ad accompagnare le polemiche ora anche una petizione di Change.org che chiede al governo di inserire la proposta nel primo provvedimento utile, in quanto rappresenta: 

una risposta di civiltà rispetto ai tantissimi che si rivolgono ai professionisti nel silenzio e nell’assenza di qualsiasi tipo di sostegno.

In pochi giorni, la petizione ha già raggiunto le 100 mila firme.

Bonus psicologo cos’è: l’aiuto economico per avviare o continuare un percorso terapeutico

L’escluso dalla Legge di Bilancio 2022 aveva un obiettivo ben preciso: facilitare famiglie, cittadini e giovani nell’iniziare o continuare a sostenere le spese di una terapia da uno psicologo, psichiatra o psicoterapeuta. 

D’altra parte, i costi da sostenere per un percorso di questo tipo non sono irrisori e questo rende, specialmente per coloro che vivono in territori in cui questo tipo di servizi di servizi pubblici o non esistono o non sono adeguatamente potenziati. 

Ciò significa, per molte persone, rivolgersi ai privati. Una scelta che, però, deve tenere conto di una spesa mensile di circa 200 euro e, in alcuni casi, anche più elevata. 

Da questo punto di vista, e posto che ciò non avrebbe comunque potuto spostare l’attenzione dalla necessità di potenziare e rafforzare i servizi pubblici di questo tipo, l’introduzione del bonus psicologo da parte del governo avrebbe permesso ai cittadini due tipi di aiuto: 

il primo, detto “bonus di avviamento”, che consiste in 150 euro da concedere a coloro che hanno bisogno di cominciare un percorso terapeutico, pur non avendo una diagnosi di disturbo mentale; il secondo che consiste in un massimo di 1.600 euro all’anno, il cui valore dipende dalle soglie ISEE.  

In effetti, come si legge sul sito sul quale è possibile firmare la petizione, quasi il 30% dei cittadini che avevano intenzione di cominciare un percorso terapeutico non hanno potuto farlo per ragioni economiche, mentre il 21% ha dovuto interrompere il percorso.

Bonus psicologo escluso dalla Legge di Bilancio 2022, le ragioni

Risulta davvero difficile scavare alla ricerca di una proposta che aveva visto il consenso di tutte le principali forze politiche tra Movimento 5 Stelle, Lega, Forza Italia, Partito Democratico, Liberi e Uguali e Italia Viva. 

Eppure, il bonus psicologo non ha visto la luce, così come altri bonus che erano già stati annunciati. Una scelta irragionevole se si considerano gli appelli degli psicologi sulla salute mentale dei cittadini, specialmente dei più giovani, che stanno affrontando situazioni di precarietà, non solo dal punto di vista lavorativo, ma anche sociale, a causa dei ripetuti lockdown e delle limitazioni tutt’ora in atto. 

E proprio il recente innalzamento dei contagi, così come l’introduzione di nuove disposizioni da parte del governo, avrebbe richiesto una attenzione maggiore sugli strumenti utili per assicurare sostegno psicologico. 

Non è la prima volta, però, che il governo sceglie di utilizzare i fondi a disposizione in altro modo. E, in effetti, le motivazioni che hanno portato all’esclusione del bonus psicologo dalla Manovra 2022 vanno cercate nelle risorse a disposizione che, come nel caso della Legge di Bilancio 2022, è stato deciso impiegare in altri tipi di sostegno, a tratti più “concreti” per i cittadini e che offrono soluzioni immediate e tangibili. 

Probabilmente, la scelta di escludere un bonus come quello a favore della salute mentale è anche da ricercare nella concezione stessa che si ha della psicologia nel nostro Paese in cui il malessere psicologico viene concepito come motivo di vergogna, come debolezza e fragilità, persino vittimismo. 

Bonus psicologo e i disturbi più diffusi durante la pandemia

Che il bonus psicologo avrebbe rappresentato una soluzione a tutti i problemi che riguardano la concezione stessa dell’aiuto psicologico in Italia, non è certo vero. È però sicuro che questa agevolazione avrebbe rappresentato muovere un primo, breve passo verso un’apertura in merito a queste tematiche. 

Soprattutto, il bonus psicologo sarebbe stato un primo segnale concreto per aiutare i più giovani, categoria della popolazione che, stando alle ultime ricerche, risulta essere più a rischio a causa dei cambiamenti degli stili di vita, del distanziamento, della chiusura di scuole e altri incontri di ritrovo con i coetanei. 

Disturbi d’ansia, depressione, disturbi alimentari, fino al cosiddetto “disturbo dell’adattamento” sono alcuni dei disturbi più diffusi per cui le richieste di aiuto ad associazioni di ascolto e di supporto sono aumentate rispetto al periodo precedente la pandemia e anche più rispetto ai primi mesi di emergenza. 

È di fronte a questo scenario che sono scoppiate le proteste, considerando che, se la vera ragione dell’esclusione del bonus psicologo dalla Manovra è da ricercare nei 50 milioni di euro da impiegare, l’inclusione di altri bonus come il bonus TV o il bonus zanzariere non giustifica il nodo risorse. 

Petizione bonus psicologo: cosa succederà ora 

È evidente che l’esclusione del bonus psicologo nasconde altre motivazioni che non hanno esclusivamente a che fare con i fondi a disposizione. Benché esistano tanti aiuti imprescindibili per i cittadini in periodo di emergenza, non è possibile escludere strumenti a favore del benessere mentale. 

Non è dunque detto che il bonus psicologo rappresenti l’unica soluzione o che, comunque, non vadano affiancati sforzi che tocchino il privato, così come il pubblico. 

La petizione, che è possibile firmare sul sito, si muove proprio in questa direzione: il governo potrà ignorare quest’appello che già il 7 gennaio ha contato le 10 mila firme?

All’orizzonte, il Milleproroghe potrebbe rappresentare una speranza. Non solo per tornare alla proposta del bonus psicologo, ma, più in generale, per riportare la discussione sul tavolo. Una discussione che non interessa solo la possibilità di introdurre un sostegno economico per i cittadini che hanno intenzione di cominciare un percorso terapeutico, ma anche di riflettere su interventi più ampi che tengano in considerazione diversi strumenti che mirino alla salute e al benessere psicologico. 

Federica Antignano
Federica Antignano
Aspirante copywriter, classe 1993. Curiosa di SEO, trascorro la maggior parte del mio tempo a scrivere, in ogni sua declinazione. Mi sono diplomata in lingue presso il liceo statale Pasquale Villari di Napoli. Ho inizialmente lavorato in una start up, cominciando a scrivere per vendere e ora continuo ad affinare le mie capacità attraverso corsi e tanti tanti libri sulla pubblicità e sul digital marketing. Con il tempo ho scoperto anche l'interesse verso lo scrivere per informare e questo è il motivo per cui oggi sono felice di far parte del team di redattori di Trend-online.
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