Non hai un fondo pensione? 5 ottimi motivi per farlo subito!

Cos'è e perché investire in un fondo pensione sin dall'inizio della propria carriera. Tipologie di fondi pensione, profilo di rischio e orizzonte temporale.

Il futuro appare sempre lontano ed incerto. Quando si parla del fatto che bisogna riformare il sistema pensionistico italiano, per molte persone, soprattutto giovani, si tratta di una cosa vista troppo in là nel tempo perché possa preoccupare adesso. Ancor più difficile il pensiero di sottrarre parte del proprio stipendio, spesso non corposo, per depositarlo presso uno dei tanti fondi pensione.

In effetti, se si guardano le proiezioni, per le persone che stanno avventurandosi adesso nel mondo del lavoro, non si andrà in pensione prima dei 71 anni. Si tratta di una delle età tra le più avanzate di tutti i 57 Paesi, tra Europa e Nord America, facenti parte dello OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa). Pare che al livello italiano ci sia solo la Danimarca.

Un dato che deve allarmare, e non poco, in considerazione dell’avanzamento dell’età media della popolazione italiana. Pare infatti che intorno al 2050 ogni 100 persone,di età superiore, o uguale ai 65 anni, ve ne saranno soltanto 74 di età tra i 20 ed i 65 anni non compiuti.

Un dato che deve far riflettere le migliaia di persone che si affacciano nel precario e complicato mondo del lavoro attuale. Non è possibile infatti pensare che il nostro sistema pensione, per com’è strutturato attualmente, riesca a soddisfare i bisogni di tutti i futuri pensionati.

E anche se riuscisse a farlo, a quali condizioni si vivrebbe la propria meritata vecchiaia?

Ecco perché è necessario pensarci subito: è necessario organizzarsi privatamente tramite gli innumerevoli fondi pensione disponibili sul mercato.

Fondo pensione: di cosa si tratta

Come abbiamo detto, nelle fasi iniziali della propria vita professionale si tende a non riflettere su quello che sarà il proprio futuro. Troppe sono infatti le incertezze.

Mano a mano che si va avanti, però, si inizia a valutare l’importanza di iscrizione ad un fondo pensione complementare, che possa integrare la pensione che sperabilmente ognuno di noi riceverà al termine della propria carriera lavorativa.

Quando si parla di fondo pensione complementare si intende innanzitutto uno strumento finanziario.

Esso, come detto, permette un’integrazione della propria pensione statale e si basa essenzialmente su 3 dati piuttosto lampanti:

  • è aumentata progressivamente l’aspettativa di vita della popolazione italiana;
  • l’età media di accesso al primo impiego lavorativo, dopo studi superiori, università e dottorati, oltre ad una dilagante disoccupazione, sta anch’essa aumentando progressivamente;
  • l’invecchiamento progressivo della popolazione italiana: come detto in apertura, nel 2050 ci saranno 100 over 65 contro 74 persone in età da lavoro.

Ecco quindi che si capisce in maniera piuttosto lampante come il sistema di previdenza sociale italiano non possa riuscire a venire incontro a tutte queste 3 esigenze.

E, come detto, anche se vi riuscisse, l’assegno mensile ricevuto a dir poco esiguo. Per avere dei dati un po’ più chiari è possibile utilizzare il simulatore di pensione fornito da INPS.

Fondamentale è quindi avvalersi di sistemi che riescano ad integrare quanto verrà elargito di diritto al termine della propria carriera professionale (o, nei casi peggiori, che riescano a sopperire alla mancanza di fondi).

Come funziona, nella pratica, un fondo pensione e quali sono i suoi vantaggi? Rispondiamo a queste domande nei prossimi paragrafi.

Come funziona un fondo pensione?

I fondi pensione sono strumenti finanziari che fungono da fondi di previdenza complementare.

Possono essere:

  • chiusi: quando vengono istituiti tramite contrattazione collettiva, che può essere nazionale o aziendale. Ad esempio, alcuni settori hanno il proprio fondo di categoria grazie al quale il lavoratore che vi aderisce può ricevere un contributo aggiuntivo da parte del datore di lavoro;
  • aperti: quando, sebbene possano accogliere adesioni singole o collettive, sono stati istituiti da banche, assicurazioni, società di gestione del risparmio, ecc.
  • PIP, ovvero i piani individuali pensionistici che spesso si trovano nella forma di assicurazioni sulla vita ma che, nella pratica, soggiacciono alle medesime regole dei fondi pensione.

Il fondo pensione raccoglie i contributi che vengono versati dal lavoratore e si occupa di investirli, in modo da garantire, quando ce ne sarà la necessità, oppure al momento della pensione, una rendita.

Tale rendita va proprio a integrare la pensione garantita dallo Stato.

In alcuni casi, qualora sia stato previsto, anziché una rendita, verrà elargito un capitale che il lavoratore potrà utilizzare per i propri progetti.

In altre parole, i contributi vengono versati annualmente nel fondo del lavoratore. Ogni anno, oltre a quanto versato, si aggiungerà il rendimento ottenuto nel corso degli anni. Non si tratta dunque di un mero versamento fine a se stesso.

Naturalmente, trattandosi di investimenti, si dovranno valutare due cose:

  • profilo di rischio: ovvero se il lavoratore voglia adottare linee di investimento più sicure, e tendenzialmente meno redditizie, oppure linee più rischiose.
  • l’età del lavoratore che si iscrive al fondo: non è infatti la stessa cosa se il lavoratore si iscrive a 20 oppure a 50 anni. L’orizzonte temporale è ben diverso e anche le clausole che sigillano il fondo, di conseguenza, lo sono.

In sostanza, ecco quali sono i profili di rischio, in una scala crescente dal meno rischioso a quello più rischioso:

  • monetari: quando si investe in titoli di Stato e obbligazioni.
  • obbligazionari: quando si investe soprattutto in obbligazioni (ma non necessariamente in modo esclusivo).
  • bilanciati: in genere, un misto tra azioni e obbligazioni.
  • azionari.

Aderendo al fondo di categorie, secondo le linee di investimento qui descritte, ricordiamo che il datore di lavoro aggiungerà un proprio contributo (che in realtà non sarà un esborso vero e proprio).

Eccoci ora al cuore dell’articolo: per quali motivi investire in un fondo pensione?

5 vantaggi del fondo pensione

Per entrare subito nel vivo della questione, si sappia che il fondo pensione è interamente deducibile e comporta un notevole abbattimento di IRPEF.

Se, ad esempio, il proprio reddito è di 30 mila euro annui e se ne versano 10 mila in un fondo pensione, ciò che verrà conteggiato ai fini IRPEF non sarà 30 mila euro, ma 20 mila.

Secondo vantaggio: è vero che si tratta di uno strumento finanziario, ma il fondo pensione non segue le stesse regole di tassazione degli altri strumenti. La tassazione sulle plusvalenze non è più del 27% ma del 20%.

Ecco perché a fronte di un rischio più basso e di un guadagno inferiore, nel complesso, però, si ottiene di più.

Senza contare che, al termine della propria carriera professionale, la tassazione sarà abbastanza bassa: dal 9 al 15% contro il 23% (nel prossimo paragrafo parleremo meglio di TFR).

Il terzo vantaggio deriva dal lungo orizzonte temporale che permette un buon guadagno. In effetti, è impensabile iscriversi ad un fondo pensione per un breve periodo di tempo. Le clausole di uscita non solo farebbero venire meno qualsiasi guadagno ma, addirittura, ci si potrebbe persino perdere qualcosa.

Il quarto vantaggio, invece, deriva dal fatto che i fondi pensione siano degli strumenti finanziari con regole un po’ particolari: essi infatti non sono pignorabili né sequestrabili.

Essi sono coperti da diverse garanzie che li rendono strumenti sicuri e affidabili.

Infine, sono molto flessibili nei versamenti. A seconda del fondo che si sceglie, sono permessi ritocchi della quota versata mensilmente. Alcune volte è possibile saltare il versamento mensile oppure ritoccare il profilo di rischio nel corso del tempo.

Fondo pensione e TFR

Di questa questione ne avevamo parlato estesamente nell’ultimo articolo dedicato al TFR.

I vantaggi di depositare il proprio TFR nel fondo pensione sono plurimi.

Oltre a quanto descritto sopra, che può essere applicato anche al Trattamento di Fine Rapporto, vi sono anche altri vantaggi:

  • aderendo al fondo di categoria, riceverà un contributo aggiuntivo da parte del datore di lavoro;
  • in caso di fallimento della propria azienda o insolvenza, il proprio TFR sarà al sicuro all’interno del proprio fondo;
  • la tassazione agevolata in caso di ritiro prima della fine della propria carriera lavorativa con una tassazione agevolata rispetto al TFR depositato in azienda;
  • la possibilità di investire il proprio TFR secondo il profilo di rischio da noi preferito;
  • la maggior flessibilità nel ritiro del proprio TFR, o parte di esso, per motivi al di là di prima casa o cure mediche. Certamente la tassazione non è agevolata, ma c’è la possibilità.

Insomma, questi sono solo alcuni dei motivi per i quali varrebbe la pena considerare di investire il proprio TFR in un fondo pensione.

Vediamo infine quali siano i migliori fondi pensione disponibili in circolazione.

I migliori fondi pensione

A questo punto: come scegliere il miglior fondo pensione?

Si tratta naturalmente di una decisione soggettiva. Alcune caratteristiche possono però aiutare nella scelta.

Innanzitutto: i costi. Se si scelgono dei fondi pensione con dei costi troppo elevati, infatti, e magari con un profilo di rischio basso, si rischia di vedere il proprio patrimonio erodersi progressivamente, anziché crescere.

Nei costi, è bene valutare non soltanto quelli annui, ma anche quelli di uscita e i costi, eventuali, di cambio di profilazione di rischio. Insomma, tutte le condizioni contrattuali previste.

I rendimenti sono un’altra caratteristica da valutare. Naturalmente è impensabile poter fare delle proiezioni esatte, ma si può visionare lo storico del fondo pensione per capirne l’andamento e la bravura di gestione.

Infine, altra cosa da valutare è la volatilità di un fondo pensione rispetto ad un altro. Quando si vede che un fondo è troppo soggetto a fluttuazioni ed oscillazioni, forse è meglio orientarsi su altre soluzioni meno volatili.

Ecco, in sintesi, per quali motivi sarebbe bene che tutti si preoccupassero del proprio futuro già mentre vengono intrapresi i primi passi nel mondo professionale. I vantaggi sono plurimi e le possibilità di guadagno anche.

Redazione Trend-online.com
Redazione Trend-online.com
Di seguito gli articoli pubblicati dalla Redazione di Trend-online. Per conoscere i singoli autori visita la pagina Redazione Trend-online.com
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
796FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate