Pellet, alcuni sporcano meno di altri: ecco quelli con meno residui di cenere

Se utilizzi il pellet per riscaldare casa devi sapere che alcuni tipi sporcano meno di altri: ecco quali sono.

Pellet sempre più usato dagli italiani. a dirlo le stime di AIEL che evidenziano come il suo prezzo nell’ultimo semestre si sia ridotto di oltre il 40% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

A dare una spinta verso il bassa al pellet, l’abbattimento dell’Iva passata dal 22% al 10% voluto fortemente dal governo Meloni e che probabilmente sarà prorogata almeno per il primo trimestre del 2024.

Molti ad oggi gli italiani che hanno ripreso ad approvvigionarsi e molti sono stati anche quelli che sono incappati in truffe soprattutto sulla qualità della materia prima. 

 Lo sappiamo non tutti i pellet sono uguali: questi si differenziano per potere calorifico ma anche per i residui di cenere tanto che alcuni sporcano meno di altri.

Ma quali sono i pellet con minor residui di cenere? Eccoli nel dettaglio.

Pellet, alcuni sporcano meno di altri: ecco quelli con meno residui di cenere

Il Pellet torna ad essere il biocombustibile più amato dagli italiani. In queste ultime settimane il suo prezzo ha registra un -40 % rispetto allo scorso anno tanto da attestarsi su un prezzo medio di 6.19 euro.

Con un prezzo cosi basso non è difficile incappare in truffe, ma per evitarle è opportuno  riconoscere il migliore leggendo attentamente le etichette e conoscendo i parametri di riferimento per individuarlo.

Un pellet di qualità ha un potere calorifico superiore a 5, umidità inferiore all’8% e residui di ceneri sotto la soglia dell’1%.

Le ceneri va detto che non contribuiscono alla produzione di energia ma è materiale solido che resta dopo la combustione stessa.

Ecco che per sporcare il meno possibile è opportuno che la cenere sia la più bassa possibile. questo per ridurre al minimo il fastidio di ripulire i contenitori ma anche perché minore è il contenuto di ceneri più energia sarà prodotta.

Inoltre questa può depositarsi all’interno dell’impianto tanto da rendere necessaria la pulizia dello stesso comportando maggiori spese di manutenzione.

Lo abbiamo detto in commercio esistono tante tipologie di pellet ma quelle maggiormente usate sono il pellet di faggio o abete.

Le due tipologie di combustibili hanno caratteristiche diverse. Da un punto di vista calorifico, il pellet di faggio risulta scaldare di più ma produce più cenere. Quello di abete invece rilascia meno cenere, ma ha una resa un pò più bassa. 

Quindi quello che sporca di meno è sicuramente quello di abete.

Ma è molto importante far capire che la quantità di sporco relativo alla cenere prodotta dal pellet dipende anche dalla stufa o dalla caldaia che si utilizza e dalla sua corretta manutenzione.

Pellet, ecco come smaltire la sua cenere

La prima cosa da dire è che il pellet derivante dalla combustione può essere smaltito ma anche riutilizzato.

Per quando riguarda lo smaltimento è molto importante conoscere le regole del proprio Comune di residenza ma salvo modifiche o disposizioni differenti, la cenere va gettata fredda nell’umido in un sacchetto a parte.

Per alcuni Comuni invece viene considerato come rifiuto indifferenziato e pertanto va sistemata in un  sacchetto a parte.

Se invece la vuoi riutilizzare puoi usarla per  la pulizia della casa, del giardino, nell’orto ma anche come dolcificante naturale.

Non tutti lo sanno ma è un ottimo fertilizzante naturale, che protegge il terreno dal freddo ed è inoltre  un ottimo antiparassitario contro lumache, limacce e formiche.

In casa se mischiato all’acqua di cottura della pasta diventa un ottimo detergente e sgrassatore utilizzato per la rimozione del grasso dalle pentole e per sbiancare le zone annerite di forno e camino.

Ecco come raccoglierla

La cenere prodotta dalla combustione del pellet è molto difficile da raccogliere tanto da rendere inutile scopa e paletta.

Ecco che in commercio esistono dei bidoni aspiracenere utilizzati come un normale aspirapolvere ma attenzione a non usare l’aspirapolvere perché questo dopo il primo utilizzo non funzionerà più.

Achiropita Cicala
Achiropita Cicala
Collaboratore giornalistico, classe 1985.Ho una laurea magistrale in Economia Applicata, conseguita presso l'Università degli Studi della Calabria. A percorso universitario ultimato, ho approfondito sul campo le competenze acquisite in Finanza e Statistica presso alcuni studi commerciali. Attualmente, collaboro con diverse testate giornalistiche online per le quali scrivo, con flessibilità, di argomenti che spaziano dall'economia alla politica, dal mondo della scuola a quello dell'amministrazione pubblica. Passioni? La scrittura in primis, la grafica in secundis!
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