Reddito di base universale: richiedilo anche tu! Ecco come

Il reddito di base universale è già richiesto da oltre il 47% degli italiani! Non è un caso! Richiedilo anche tu! Ecco come

Il reddito di base universale potrebbe essere la svolta per molti.

Già oltre il 47% degli italiani lo ha richiesto, grazie alla raccolta firme disponibile sul sito eci.ec.europa.eu, aperto ormai da mesi, e che sta raccogliendo milioni di firme in tutta Europa.

E’ un progetto economico, che, pur estremamente costoso, potrebbe dare un aiuto concreto a tantissime famiglie che stanno soffrendo non solo la crisi economica dovuta alla pandemia di Covid, ma anche le ultime problematiche dovute al rincaro dei prezzi e dei carburanti.

Come proposta è al momento alla fase della raccolta firme, e si concluderà entro fine giugno 2022. Dopo quella data, se la Commissione Europea darà il nulla osta, si potrà finalmente parlare di un referendum, che deciderà una volta per tutte il suo destino.

Anche perché, con un esito favorevole, sarà quasi impossibile per il Parlamento Europeo non decidersi sulla proposta. Anche Radio UCI sul suo video Youtube ha voluto precisare questo aspetto del reddito di base! Ti consiglio di darci un’occhiata.

Inoltre la proposta potrebbe anche avere interessanti risvolti economici, in particolare per tutta l’architettura assistenzialista già presente in Italia. Parlo ad esempio del futuro di altri supporti simili al RdB, come Reddito di Cittadinanza e Assegno Unico. Ma lo vedremo meglio più avanti nell’articolo.

Cosa si intende per reddito di base universale?

Il reddito di base universale non è attualmente uno strumento assistenziale presente nel nostro sistema Welfare, né tantomeno nei sistemi dei paesi dell’Unione Europea.

Sono disponibili altri supporti economici, come il Reddito di Cittadinanza o l’Assegno Unico, ma riguardano solo alcune frange della popolazione, aventi alcuni specifici requisiti.

Non sarebbe il caso del reddito di base, perché non riguarderebbe una parte della popolazione, ma tutti i cittadini residenti, aventi come solo requisito la cittadinanza italiana e/o comunitaria.

Se gli strumenti assistenziali sopra citati vengono dispiegati per mettere in sicurezza le famiglie che hanno problemi economici o carichi importanti, come figli minorenni o soggetti con patologie disabilitanti, l’RdB avrebbe una funzione di mantenimento reddituale.

Se a tutti venisse garantito un reddito minimo, una specie di cuscinetto economico, tutti saremmo protetti in caso di crisi economiche o di sbalzi inflazionistici improvvisi, come quello accaduto tra dicembre 2021 e gennaio 2022.

Si parla di eventi che non solo riducono il potere d’acquisto dei consumatori, ma anche la possibilità di provvedere alle spese essenziali, quali bollette, carburante, affitto e mutui.

Ovviamente si parla di uno strumento che attualmente non è disponibile, se non in misura sperimentale.

Come funziona il reddito di base universale?

Il reddito di base universale funziona come un supporto continuativo alle proprie entrate, così da garantire nel lungo periodo una garanzia nel caso di improvvise crisi economiche o accelerazioni inflazionistiche.

Attualmente stiamo vivendo una serie di crisi dovute ad una serie di eventi disastrosi: dalla pandemia di Covid di inizi 2020 fino alla recente stagflazione dovuta all’aumento dei prezzi, in particolare i beni energetici e il carburante.

Oltre ad un rallentamento del PIL, che ha portato le stime da 4,4% a 1,9% per il 2022, si parla di un aumento delle spese per tutte le famiglie, con una riduzione significativa del potere d’acquisto.

Per non parlare dell’aumento delle famiglie che si trovano in stato di povertà assoluta. Ne avevamo trattato in un articolo inerente ai bonus spesa 2022, rifinanziati in tempo per Pasqua per impedire una debacle finanziaria per i consumi pasquali.

Sono tutti supporti che potrebbero tranquillamente non essere più disposti nel caso in cui venissero messi in campo strumenti come il reddito di base.

Perché avresti ogni mese, tramite erogazione bancaria/postale, una minima che ti consentirebbe di provvedere alle spese essenziali, tra cui quelle alimentari.

Per l’erogazione al momento si possono fare solo congetture, ma, nel caso in cui diventasse realtà, il reddito potrebbe venire erogato da enti previdenziali/assistenziali come l’INPS, appunto l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.

Anche perché attualmente l’Istituto ha il compito di valutare, approvare ed erogare tutte le domande relative a strumenti assistenziali quali il Reddito di Cittadinanza e l’Assegno Unico Universale.

Semmai il punto sarebbe più sugli importi, sia per il beneficiario, sia per lo Stato, o l’Unione Europea, se venisse fatta una cassa comune.

Quanto è il reddito di base universale? Ecco le stime

Prima di procedere, ricordiamo che queste sono stime, e potrebbero non corrispondere alla realtà, nel caso in cui il reddito di base universale dovesse diventare operativo su tutto il territorio nazionale e/o europeo.

In questo caso abbiamo come platea di riferimento non soggetti con una soglia ISEE minima (come nel caso del Reddito di Cittadinanza) o con figli minorenni o diversamente abili (come nel caso dell’Assegno Unico Universale), ma tutta la popolazione abitante in Italia.

Si parla pertanto non di 3,5 milioni di richiedenti RDC, od oltre 2,7 milioni di richiedenti AUU, ma di ben 48 milioni di abitanti, contando solo i maggiorenni.

Si parla di quasi il triplo dei beneficiari di tutte le prestazioni previdenziali e assistenziali in Italia.

Se applichiamo come quota di “sopravvivenza” l’attuale criterio della “soglia di povertà assoluta“, è indubbio che il reddito minimo dovrà aggirarsi intorno ai 9.360 euro annui, la quota attualmente disposta per il Reddito di Cittadinanza.

Significa pertanto un assegno minimo di 780 euro al mese, nel caso di persone con tanto di canone d’affitto a suo carico.

Se fosse così, significherebbe per lo Stato una spesa mensile di circa 37 miliardi di euro al mese, ovvero 440 miliardi di euro all’anno. Praticamente il 20-23% del PIL nazionale.

E anche se si portasse a 500 euro al mese (la quota RDC senza il canone d’affitto), si parlerebbe comunque di 24 miliardi di euro al mese, cioè 290 miliardi di euro. Quasi quanto si spende tutt’ora tra pensioni e redditi vari.

Come spesa sarebbe poco gestibile anche con un fondo comune europeo, cioè tra tutti i 27 stati membri dell’Unione.

Sempre con riferimento all’assegno minimo dell’RDC, con una popolazione di riferimento di 447 miliardi di euro, si avrebbe una spesa mensile che va da un minimo di 220 miliardi ad un massimo di 340 miliardi. Cioè tra i 2.640 e i 4.000 miliardi di euro. Praticamente un doppio Recovery Fund all’anno.

A meno di non ridurre l’assegno, e trasformarlo in una “paghetta”, l’unica soluzione sarebbe quella di limitare i requisiti d’accesso a tutti. E quindi di renderlo meno universale.

Quali sono i requisiti per avere il reddito di base universale?

Per avere il reddito di base universale attualmente si prevede come requisiti solo il possesso della cittadinanza italiana o europea.

Se vogliono rendere disponibile questa misura anche alla popolazione straniera priva di cittadinanza, verrà richiesto come eventuale requisito il permesso/carta di soggiorno.

Ma, come abbiamo spiegato prima, il problema non è tanto da un punto di vista amministrativo, ma puramente economico.

Se non si vuole arrivare a spendere cifre faraoniche per il reddito di base, un altro eventuale requisito potrebbe essere quello dell’attestazione ISEE.

Così facendo si avrà la sicurezza che questo reddito minimo andrà davvero alle persone in difficoltà. Ma dall’altro non si potrebbe più chiamarlo Reddito di base Universale. Praticamente si parlerebbe di un altro Reddito di Cittadinanza.

Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
798FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche

Eurovision 2024, ecco come si vota: numeri utili e costi

News Correlate