Stufa a Pellet, vuoi risparmiare davvero? Brucia questi materiali: solo così non la rovini

Prezzo del Pellet è ormai fuori controllo. Si cercano materiali alternativi da consumare nelle Stufe a Pellet. Ecco quali sono i migliori.

Il prezzo del Pellet è sempre più alto e le famiglie italiane sono alla ricerca di materiale alternativo da bruciare nelle Stufe senza rovinarle.

Dicembre è ormai iniziato e quelli che si presentano davanti a noi saranno giornate con temperature sempre più fredde.

La maggior parte degli italiani è sempre più preoccupata dal caro vita e dal caro energia in generale ed ecco perché è alla ricerca di nuove soluzioni di risparmio relativamente agli impianti di riscaldamento. 

Per molti anni l’alternativa principale al gas è stato il Pellet, tanto che moltissime famiglie hanno investito acquistando delle Stufe a Pellet.

La biomassa ha presentato fino allo scorso anno prezzi davvero vantaggiosi: il costo del sacco da 15 kg si aggirava tra 3 e 5 euro.

Da qualche mese a questa parte la situazione è radicalmente cambiata complice la crisi tra Russia e Ucraina che ha determinato aumenti incredibili del prezzo del gas naturale. Basta pensare ad agosto il prezzo ha toccato livelli mai visti prima cioè 231,736 €/MWh contro gli 8,219 €/MWh di agosto 2020.

Tale vertiginoso aumento ha avuto ripercussioni in tutti i settori economici anche sul costo finale del Pellet che ha raggiunto in questi ultimi giorni la cifra dei 15 euro per un sacchetto da 15 kg.

Si tratta di costi veramente insostenibili per le famiglie italiane, che stanno ricercando valide alternative da bruciare nelle loro Stufe a Pellet.

Attenzione però. Non tutte le Stufe a Pellet sono compatibili con altri materiali e altre biomasse. Prima di utilizzare altri materiali nella Stufa a Pellet è importante chiedere consiglio al nostro rivenditore di fiducia e conoscere se la Stufa e policombustibile.

Certamente utilizzare nelle Stufe altri materiali e biomasse alternative come altri scarti del legno e/o gli scarti agricoli produrrà un notevole risparmio rispetto all’utilizzo del tradizionale Pellet.

Vediamo allora quali sono i migliori materiali da bruciare nella nostra Stufa a Pellet senza rovinarla e risparmiando un bel gruzzoletto di euro.

Stufa a Pellet, vuoi risparmiare davvero? Brucia questi materiali: solo così non la rovini

Il prezzo del Pellet ormai ha raggiunto picchi mai visti prima. Se pensiamo che un sacco da 15 kg oggi è arrivato a costare 15 euro, si arriva subito a ricercare delle valide alternative con cui sostituirlo e che soprattutto possano essere bruciate nella stessa Stufa.

Prima di procedere all’utilizzo di materiale alternativo è bene effettuare una verifica della nostra Stufa a Pellet per verificare se si tratti di una Stufa policombustibile e pertanto capace di bruciare altro materiale oltre al Pellet.

Certamente sappiamo che bruciare prodotti, come cartone, carta, legna e altro materiale che contenga al suo interno plastica possono danneggiare completamente la nostra Stufa.

Dopo aver proceduto alla verifica ed essersi accertati di poter bruciare altre biomasse, vi indichiamo quali sono le alternative che ci permettono di risparmiare qualche soldo non rovinando la Stufa stessa.

Pertanto tra i numerosi materiali e biomasse presenti le migliori sono senza dubbio quelle naturali come il cippatino di legno, il nocciolino di sansa, il mais, i noccioli tritati della frutta e i gusci di frutta secca tritati.

Stufa a Pellet: cippatino di legno, il nocciolino di sansa, il mais con questi materiali non rovini la Stufa

Lo sappiamo bene ormai che per bruciare altri tipi di biomassa all’interno della nostra Stufa sono richieste speciali modifiche al braciere.  Ma le alternative al Pellet ci sono e risultano anche molto economiche e capaci di non provocare danni se bruciate nella nostra Stufa a Pellet.

Primo fra tutti c’è il cippatino di legno. Si tratta di uno scarto del legno, prodotto da rami, alberi e potature tritato finemente in pezzi di 2/3 cm con un ‘apposita macchina chiamata cippatore.

Ha un potere calorifero che si attesta tra i 2 e i 3,5 kWh/Kg variabile in base alla qualità del legno ma anche in base all’umidità.

Il suo costo è relativamente molto basso, tra i 2 e 6 euro a quintale. La difficoltà maggiore sta nello stoccaggio perché molto ingombrante.

 L’unica difficoltà però sta nello stoccaggio poichè risulta essere parecchio ingombrante.

Altro materiale che è possibile bruciare nelle Stufe a Pellet è il nocciolino di sansa.

Materiale di difficile reperimento ha un elevato potere calorifero che si aggira i 4,5 e i 6,5 kWh/Kg.

Si tratta di uno scarto della lavorazione della molitura delle olive. Il costo si attesta intorno ai 22 euro a quintale. Per utilizzare il nocciolino bisogna necessariamente modificare il braciere e settare alcuni parametri della Stufa.

Le ultime alternative da bruciare al posto del Pellet: mais, noccioli di frutta e gusci di frutta secca

Altro valido sostituto del Pellet è il mais essiccato. Ha un costo che oscilla intorno ai 20 euro a quintale e un potere calorifero tra i 4 e i 6 kWh/Kg.

Esso non può essere usato da solo ma deve essere mischiato sempre con qualche altro prodotto.

Concludiamo l’elenco dei materiali alternativi al Pellet con i tritati dei noccioli di frutta e dei gusci di frutta secca. Questi prima di essere inseriti nel serbatoio della Stufa devono essere macinati e triturati perché se eccessivamente grandi potrebbero bloccare la coclea.

Incerti i poteri caloriferi, che parrebbe si attestino intorno ai 4,7 kWh/kg con  costo di 20/22 euro al quintale. 

 

Achiropita Cicala
Achiropita Cicala
Collaboratore giornalistico, classe 1985.Ho una laurea magistrale in Economia Applicata, conseguita presso l'Università degli Studi della Calabria. A percorso universitario ultimato, ho approfondito sul campo le competenze acquisite in Finanza e Statistica presso alcuni studi commerciali. Attualmente, collaboro con diverse testate giornalistiche online per le quali scrivo, con flessibilità, di argomenti che spaziano dall'economia alla politica, dal mondo della scuola a quello dell'amministrazione pubblica. Passioni? La scrittura in primis, la grafica in secundis!
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