Superbonus 110%: ci rimettono i cittadini! Ecco perché!

Il Superbonus 110% cambia ancora! E chi ci rimette? Ovviamente i cittadini e le imprese edili! Vieni a scoprire il perché qui.

Il Superbonus 110% è stata una delle misure maggiormente amate per quanto riguarda i Bonus legati al mondo dell’edilizia nel corso del 2021.

Eppure, tutto ciò che sembra un meraviglioso sogno, si può sempre trasformare in un incubo. 

Ma in che senso? Per quale motivo possiamo affermare questo parlando del Superbonus 110%? Oggi lo andremo a capire nel dettaglio. 

Le problematiche legate al Superbonus 110% (ed in generale a tutti i Bonus del mercato dell’edilizia) sono arrivate fin dalla proroga di queste misure. 

Infatti, fin dalla stipulazione del Documento Programmatico di Bilancio sono state riscontrate diverse anomalie rispetto a quanto tutti noi attendevamo sulle sorti del Superbonus 110% e degli altri Bonus Ristrutturazione, anomalie che andremo a ricordare presto. 

Tuttavia, queste problematiche si sono aggravate una volta che sono state limitate (e non di poco) la cessione del credito e lo sconto in fattura. 

Insomma, i lavori effettuati per mezzo del Superbonus 110% sono piuttosto costosi e non tutti possono permettersi di pagarli all’istante ed attendere la detrazione fiscale. 

Tuttavia, il cambio in corsa della misura ha causato problemi a moltissimi italiani. 

Ma cos’è accaduto? Andiamo a definire un quadro chiaro della situazione in questo articolo!

La proroga del Superbonus 110% e dei Bonus Ristrutturazione

Partiamo dalla fonte di questo incubo, ossia la proroga dei Bonus Ristrutturazione ed, in particolare, della star di tali agevolazioni: il Superbonus 110%. 

Ebbene, tutti noi ci saremmo aspettati una proroga facile e veloce della misura in quanto rispondeva in toto ai principi di efficientamento energetico espressi all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Tuttavia, la proroga è stata tutt’altro che agevole, soprattutto per quanto riguarda gli edifici unifamiliari, quindi le villette. 

Infatti, per tali edifici la proroga non era stata prevista, poi è stato istituito l’ISEE per poi toglierlo nuovamente. 

Ebbene, ad oggi è consentito usufruire del Superbonus 110% anche per le villette fino alla fine dell’anno, a patto che la SAL al 30 giugno sia almeno del 30%. 

Ovviamente il Superbonus 110% non è stato l’unico dei Bonus Edilizi preso di mira dalla Legge di Bilancio 2022.

Tra questi abbiamo anche il Bonus Facciate, per il quale inizialmente non era prevista nemmeno una proroga. 

Ad oggi, il Bonus Facciate è stato rinnovato con una detrazione fiscale nettamente più bassa, ossia al 60% contro il 90% del 2021.

Un taglio netto è stato dato anche al Bonus Mobili ed Elettrodomestici, che oggi garantisce una detrazione massima di 5.000 euro contro gli 8.000 del 2021.

Resta indenne il Bonus Casa 50%, ma chissà, a quanto pare la situazione è in continuo mutamento. 

Cessione del credito e sconto in fattura con il Superbonus 110%: i problemi

Parlando di Bonus Ristrutturazione non possiamo non menzionare il secondo grande problema che è stato riscontrato: le modalità della cessione del credito e dello sconto in fattura sono state limitati. 

In che modo? Beh, come sappiamo, il mercato dell’edilizia è da sempre stato oggetto di frodi. Proprio per questo motivo, il Governo Draghi ha deciso di intervenire emanando, lo scorso novembre, il Decreto Antifrode.

Ovviamente, l’obiettivo di tale decreto è palese fin dal suo nome. Ma cos’è cambiato per la cessione del credito e lo sconto in fattura nei Bonus Edilizi e nel Superbonus 110% in particolare. 

Beh, come sappiamo, per sfruttare i Bonus Ristrutturazione abbiamo tre modalità: la cessione del credito, lo sconto in fattura e la detrazione fiscale. 

Ebbene, con il Decreto Antifrode sono state prese di mira le prime due metodologie e da quel momento in poi è stato necessario presentare l’asseverazione dei prezzi e il visto di conformità. 

Tuttavia, a cambiare ulteriormente la situazione è stata l’approvazione del Decreto Sostegni Ter che ha a tutti gli effetti bloccato il Superbonus 110%. 

Infatti, per mezzo di questo decreto viene stabilita la fine della cessione multipla dei crediti edilizi. 

Quali sono gli effetti? Andiamo a scoprirlo insieme. 

Il Decreto Sostegni Ter devasta il Superbonus 110%!

Bene, il titolo di questo paragrafo dice tutto. Infatti, dopo l’introduzione del Decreto Sostegni Ter, il Superbonus 110% ne ha risentito enormemente. 

Per quale motivo? È molto semplice. 

Come abbiamo detto anche nell’introduzione di questo articolo, i lavori effettuati per mezzo del Superbonus 110% sono oggettivamente molto costosi e non accessibili a tutti con lo strumento della detrazione fiscale. 

Ebbene, visto che ora la cessione del credito multipla è stata limitata, sono molte le banche che stanno rinunciando ad acquisire i crediti delle imprese edili che hanno applicato lo sconto in fattura oppure i crediti dei cittadini che hanno pagato i lavori anticipatamente. 

Infatti, come abbiamo visto anche nel corso di un altro articolo, ci sono numerosi istituti di credito che hanno bloccato l’acquisizione dei crediti, come Poste Italiane e Banco BPM

Ovviamente, questo blocco ha avuto e sta avendo ancora oggi numerosi effetti sulle imprese edili che rischiano di fallire, ma non solo. Anche i cittadini ci stanno rimettendo non poco. 

Cittadini piegati per il Superbonus 110%: cosa sta accadendo?

Quindi, come abbiamo anticipato, a rimetterci non solo solamente le imprese edili che rischiano di chiudere perché sommerse dai troppi debiti, ma anche i privati cittadini. 

Infatti, in molti hanno deciso di ristrutturare il loro immobile approfittando delle agevolazioni vantaggiose offerte dal Superbonus 110% usufruendo dello sconto in fattura o della cessione del credito. 

E no, non stiamo parlando di quei furbetti che cercano di ingannare e truffare lo Stato, ma di privati cittadini che si sono mossi nei limiti di ciò che era consentito dalla legge. 

Eppure, il Superbonus 110% è cambiato in corsa e questo ha causato non poche problematiche. 

Infatti, non sono stati pochi i cittadini che, vista la proroga a tutto il 2022 del Superbonus 110%, hanno deciso di procedere con calma, senza pensare che sarebbe arrivato il Decreto Sostegni Ter a complicare la situazione. 

Insomma, sono tante le persone che, dopo aver chiuso un contratto con un’impresa edile, si sono trovate rallentate. 

Per quale motivo? Beh, l’abbiamo visto in precedenza. 

In poche parole, le banche non accettano più i crediti delle imprese edili e, di conseguenza, queste non vogliono procedere con lo sconto in fattura fino a quando non sarà chiara la normativa. 

Eppure, tutti coloro che sono in possesso di un edificio unifamiliare, se i lavori non saranno al 30% alla data del 30 giugno 2022 non potranno più godere del Superbonus 110%. 

Superbonus 110%: cosa rimane da fare?

Ovviamente, come sappiamo, ci sono ancora alcune banche che continuano ad accettare la cessione del credito anche dopo la nuova normativa introdotta dal Decreto Sostegni Ter. Ma sarà così ancora per molto? Non ci è dato saperlo.

Ad esempio, Unicredit Bank e Intesa SanPaolo hanno affermato che continueranno ad accettare la cessione del credito ed adattarsi in corsa alla normativa che cambia. 

Ma cosa dovrebbe fare il Governo Draghi?

Insomma, ci sono due opzioni che potrebbero risolvere l’incubo del Superbonus 110% che molti cittadini e molte imprese edili stanno vivendo. 

La prima ipotesi sarebbe quella di effettuare una modifica a quanto previsto dal decreto Sostegni Ter che consista in una possibilità per le banche di proseguire con la cessione multipla del credito. 

Oppure cos’altro si può fare? Beh, visti i rallentamenti delle imprese edili si potrebbe optare per una cancellazione del requisito della SAL al 30% entro il 30 giugno 2022. 

Tuttavia, qualsiasi sia la decisione, con le nuove normative previste per il Superbonus 110% il Governo Draghi ha penalizzato i privati cittadini onesti per scovare i pochi furbetti. È un ragionamento giusto? 

A voi i commenti. 

Francesca Ciani
Francesca Ciani
Copywriter, classe 1998. Appassionata di marketing, digital e pubblicità fin da bambina, dopo un percorso di ragioneria, ho ottenuto una laurea in Comunicazione, Media e Pubblicità presso l’Università IULM di Milano e, successivamente, ho conseguito un master in Marketing Management. Troppo creativa per essere ragioniera, troppo analitica per essere un’artista: sono diventata social media manager e seo copywriter. Parlo tanto, scrivo ancora di più e ho sempre miliardi di idee.
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