Superbonus 110: scadenza per le unifamiliari! Ultime novità

Ecco tutte le ultime novità in merito alla scadenza per le unifamiliari che richiedono il superbonus 110!

Il Superbonus 110% è in scadenza!

In particolare se sei proprietario o affittuario di una villetta, o meglio di una unifamiliare, una delle quattro abitazioni che possono accedere alla principale detrazione fiscale all’interno della rosa dei Bonus Casa.

Di recente il Geometra Danilo Torresi ha voluto approfondire la questione delle scadenze proprio per le villette. Ti consiglio di darci un’occhiata.

In merito alle scadenze infatti ci sono degli sviluppi, e non ottimistici visto che il Governo Draghi sta aumentando i controlli fiscali, specie dopo tutte quelle segnalazioni e scoperte “piacevoli”.

Un bonus del genere fa gola a molti, e questo può mettere nei guai chi invece è onesto e trasparente con la propria documentazione.

In questo articolo faremo il punto della situazione, specie per chi si ritrova col rischio di perdere il bonus a causa delle ultime novità.

Bonus 110% anche per le unifamiliari: ecco come funziona

Il bonus 110, o superbonus, è il principale bonus Casa previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, secondo quanto disposto dall’accordo per il Recovery Fund, o Next Generation EU.

Questo bonus prevede una serie di agevolazioni e detrazioni che vanno a coprire il 100% di tutte le spese edilizie, più un dieci percento di credito per il destinatario, nonché effettivo finanziatore del lavoro edilizio (può essere sia il richiedente sia l’azienda o istituto bancario).

Data questa disposizione estremamente generosa (di solito i bonus edilizi si aggirano sul 50, massimo 90% di detrazione fiscale) il Governo Draghi ha già previsto una spesa finale che si aggirerà sugli oltre 30 miliardi di euro entro il 2036.

Praticamente una Finanziaria solo per questo bonus edilizio, in particolare per chi lo richiede sia come amministratore o delegato di complessi residenziali o ex IACP (Istituti Autonomi Case Popolari), sia per chi lo richiede come proprietario di una villetta. E anche chi è proprietario di un’unifamiliare.

Le unifamiliari sono le dimore costituite da una sola unità abitativa, anche se facenti parte di un complesso residenziale di massimo quattro unità familiari. Mentre si considerano infatti villette tutte quelle proprietà immobiliari che non vanno oltre queste quattro unità familiari.

Per loro la situazione è particolare, specie per via della scadenza abbastanza vicina.

Superbonus 110%: per le unifamiliari scadenza vicina! Ecco quando

Il superbonus 110% è garantito solo a chi riuscirà a provvedere a lavori o requisiti di proroga entro una certa data.

Tale data è disposta non in maniera uniforme, ma a seconda dell’edificio su cui verranno eseguiti certi lavori. Essendo quattro le tipologie di edifici, sono previsti ben 4 scadenze, tutte prorogabili di almeno sei mesi se si raggiunge un obiettivo edilizio.

Il caso in questione, cioè quello per i lavori eseguiti nelle unifamiliari, prevede la prima scadenza il 30 giugno 2022. Questa scadenza non è tanto distante, anche se va detto che questa agevolazione è disponibile da fine 2020, cioè da più di quindici mesi circa.

La proroga per il 2022 è stata confermata solo negli ultimi mesi, a seguito di una serie di incontri e di valutazioni da parte del Governo Draghi, erede di questo progetto nato col precedente Governo Conte II.

Ma questa proroga non è stata facile, visto che per diversi mesi sono rimaste fino all’ultimo due possibilità di proroga:

  • disposizione della proroga fino a giugno 2022 per tutti i richiedenti aventi un ISEE con reddito dichiarato massimo di 25.000 euro annui.
  • disposizione della proroga fino a dicembre 2022 per tutti i richiedenti che garantiscono il S.A.L. al 30% entro fine giugno 2022.

Alla fine ha prevalso quest’ultima, che come proroga è decisamente più flessibile, visto che dapprima il S.A.L. era al 60%, come già è prevista per condomini ed ex IACP, per avere la proroga a giugno 2023.

Ma che cos’è questo S.A.L.?

Superbonus 110%: proroga per le unifamiliari con la SAL!

Il S.A.L. è lo Stato di Avanzamento Lavori, ed è il documento chiave per poter garantire, come proprietario di un’unifamiliare, la continuità del bonus dopo il 30 giugno 2022.

Questo documento garantisce sul fatto che tu abbia già provveduto, entro data 30 giugno 2022, all’esecuzione (e all’eventuale pagamento) di almeno il 30% dei lavori in esecuzione.

In genere il S.A.L. è richiedibile due volte per un intervento edilizio, rispettivamente al 30% e al 60%.

Per esempio, se hai provveduto ad attuare delle opere antisismiche, tipo sottofondazioni, cordoli o rinforzi, e queste arrivano ad almeno 90.000 euro di spesa, entro giugno 2022 dovrai aver raggiunto il 30% dei lavori, quindi un valore d’impresa di almeno 30.000 euro.

Nel caso di lavori più complessi, che riguardino però lavori trainanti, cioè quelli che prevedono l’interdipendenza tra vari interventi, potrai anche provvedere a percentuali differenti, purché l’esito sia sempre intorno a quel 30% di S.A.L. da presentare.

Se vuoi avere ulteriori informazioni in merito al calcolo complessivo, ti suggerisco questo articolo di approfondimento.

Superbonus 110%: occhio ai lavori con pertinenze per l’unifamiliare!

Altro nodo interessante da approfondire per il superbonus 110% alle unifamiliari è la questione delle pertinenze.

Cioè di interventi non relativi a quanto previsto dalle norme che regolamentano i requisiti e l’accesso al bonus 110%.

Attualmente, è vero che le pertinenza rientrino nel calcolo dei limiti di spesa. Ma è altrettanto vero che non non concorrono alla determinazione del tetto massimo della detrazione se:

  • sono accatastate autonomamente,
  • sono situate in un edificio separato e diverso da quello principale. 

Spiego meglio. Supponiamo che tu abbia intenzione d provvedere alla demolizione e alla ricostruzione di due pertinenze. Questo lavoro non concorre ufficialmente al tetto massimo delle somme, previste dal MISE, che possono rientrare nell’agevolazione, ma solo se:

  • vengono autonomamente accatastate,
  • sono situate in uneedificio separato e diverso da quello principale.

Si ricorda comunque che, nel caso di lavoro autonomo, la spesa massima sarà sempre di 96.000 euro, al massimo moltiplicabile per ogni unità abitativa coinvolta nel bonus.

Nel caso di calcolo, si può tenere conto anche delle pertinenze, ma non se collocate in un edificio diverso, altrimenti sono escluse.

E questo non cambia, che sia richiesta una detrazione fiscale o uno sconto in fattura. Anche perché alla fine dei giochi dovrai comunque richiedere anche la CILA.

Superbonus 110%: ecco come funziona la CILA per le unifamiliari

Per CILA si intende la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata, ed è un documento decisivo per la richiesta del Superbonus 110%, forse più dello stesso S.A.L., visto che è richiesto da mesi.

Questo documento attesta che l’edificio, a cui viene richiesto il Superbonus e quindi una serie di interventi edilizi, ha l’autorizzazione a procedere con tali lavori. 

E’ un titolo abilitativo che riduce sensibilmente i tempi burocratici, oltre al fatto da non prevedere più l’obbligo di attestare lo stato legittimo di conformità urbanistica, così come era previsto dall’art.9 comma 1-bis del Testo Unico Edilizia (dpr 380/2001).

Attenzione, però. La CILA, in particolare con il segno -S, cioè Superbonus, è disposta solo per l’uso di questo bonus, e al massimo per interventi di:

  • riqualificazione energetica (Ecobonus 110%);
  • riduzione del rischio sismico (Sismabonus 110%).
  • lavori riguardanti parti strutturali e prospetti degli edifici, sempre se interventi trainanti e trainati.

Ma niente interventi di demolizione e ricostruzione. Per quelli bisogna provvedere diversamente.

Inoltre, alla CILA si aggiunge anche quanto disposto a novembre col decreto Anti-Frode, ovvero il visto di conformità e il documento di asseverazione.

Superbonus 110: ecco cosa serve per le unifamiliari!

A causa del successo del Superbonus 110% a livello di casi di frode ai danni dello Stato, ovvero quasi un miliardo di attività edilizie risultanti irregolari (e questo solo a novembre 2021), il governo Draghi ha voluto dichiarare guerra a tutti coloro che volevano mangiarci sopra.

Col Decreto Antifrode, ovvero il decreto 157/2021, scatta l’estensione del visto di conformità e dell’asseverazione della congruità delle spese, anche per le richieste da parte dei proprietari o affittuari di abitazioni unifamiliari.

E questo per tutti i casi, in particolare l’obbligo del visto di conformità sarà necessario per chi lo richiede come detrazione IRPEF (escluse le presentazioni della dichiarazione dei redditi del contribuente o del sostituto d’imposta).

Mentre quello dell’asseverazione della congruità delle spese ai massimali previsti dal MISE (che puoi trovare in questa pagina), è stato disposto per tutti i richiedenti di cessioni di credito, sconto in fattura e richieste di altri bonus Casa.

Con questo decreto, in caso di profili ad alto rischio, l’ADE potrà sospendere per 30 giorni l’efficacia della comunicazione delle cessioni entro cinque giorni dall’avvio di tale comunicazione di cessione del credito.

In pratica se sei un soggetto a rischio, ti becchi un accertamento fiscale, anche se limitato alla tua sola pratica edilizia.

E può finire in due modi. O la tua situazione è regolare, e puoi procedere alla riscossione del Superbonus. O la tua situazione è fraudolenta, e puoi procedere alla riscossione della sanzione amministrativa, che va dai 10.329 euro se inosservanza delle norme, oppure dai 5.164 euro fino a 51.645 euro se violi la sospensione dei lavori.

In pratica non sarà una passeggiata, specie per chi vuole fare il furbetto con i soldi dello Stato.

Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
781FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate