I bonus non sono tutti uguali: quali differenze? Spiegazione

Si rischia di fare confusione, tra tutti i bonus disponibili! Ecco la spiegazione dei principali oggi esistenti, per capire come funzionano e a chi spettano!

Facciamo chiarezza, perché i bonus non sono tutti uguali. Infatti ne esistono vari tipi, pensati dal Governo per andare incontro alle esigenze di diverse categorie di cittadini.

I più ambiti sono senza dubbio quelli che prevedono un contributo in denaro, quindi con un vero e proprio bonifico sul proprio conto corrente. In altri casi invece, pur trattandosi di soldi, arrivano soltanto dopo aver effettuato la spesa, quindi in qualità di rimborso. Ci sono poi le agevolazioni di tipo fiscale, in forma di detrazione, i bonus con o senza Isee e quelli che prendono come riferimento il requisito dell’età anagrafica.

In altri casi ancora, non si maneggia denaro bensì si hanno a disposizione dei voucher o delle card virtuali, da spendere solo in alcuni contesti specifici.

E poi ci sono i bonus per categorie: famiglie con figli, lavoratori dipendenti oppure titolari di partita Iva, fondo perduto per le imprese, pensionati e via di seguito.

Questo articolo è dedicato proprio all’elenco delle diverse tipologie di tutti i bonus disponibili, con spiegazione del loro funzionamento, in modo da fare chiarezza.

I bonus non sono tutti uguali: tra emergenza e riforma, ecco a chi spettano

Il bonus è un incentivo di tipo economico, che il Governo ha deciso di iniziare ad erogare in periodo di pandemia, un momento realmente nero, dal punto di vista dell’instabilità generale, della paura e dell’incertezza.

Con le attività economiche chiuse, in molti non riuscivano più a trovare le risorse mensili per fare la spesa, provvedere ai figli e alle bollette di casa. Ecco che dunque sono arrivati i primi bonus a pioggia, bonifici che avevano per l’appunto lo scopo “semplicemente” di far entrare soldi nelle tasche delle persone.

Un tipo di bonus di tipo emergenziale dunque, che non ha una sua logica alla base e non richiede una riforma del sistema, ma ha l’unica finalità di immettere liquidità sui conti degli italiani.

Si tratta in sostanza del cosiddetto bonus una tantum, a cui abbiamo dedicato un articolo di approfondimento, riportando l’esempio del bonus 60€ per i trasporti e quello anti-inflazione, del valore di 200€.

C’è un altro tipo di bonus invece, che si definisce strutturale, dal momento che si basa su una riforma vera e propria dell’intero sistema, richiede più tempo per la sua entrata in vigore ed entra a far parte del sistema vero e proprio dei provvedimenti previsti dal Governo. 

Ne è un esempio l’assegno unico e universale per i figli minori. Si tratta di una piccola rivoluzione, nell’ambito del welfare familiare italiano, per due ragioni principali. La prima è che finalmente l’aiuto è per tutti coloro che hanno figli, non solo quindi per i lavoratori dipendenti. Ora ricevono il contributo mensile Inps anche i titolari di partita Iva, i disoccupati, i percettori di sussidi statali, senza dunque distinzione di tipo sociale.

L’introduzione dell’assegno per i figli minori ha inoltre eliminato tutta una serie di aiuti previsti in precedenza per le famiglie, motivo per cui, per l’appunto, si definisce “unico”.

Tutti i tipi di bonus 2022: bonifici, rimborsi, voucher e card virtuali

Senza dubbio, si tratta della tipologia di bonus più apprezzata da tutti. Uno su tutti, come abbiamo già sottolineato, è l’assegno unico per figli minori. Grazie al bonifico, ogni famiglia può scegliere di spendere quel denaro come ritiene più opportuno, in base alle esigenze familiari. Può trattarsi di spesa alimentare, dell’acquisto di calzature o vestiario o ancora del pagamento di una bolletta.

La somma elargita non è dunque “vincolata” a una specifica voce di spesa, come avviene invece per ciò che concerne i voucher o le card virtuali. Facciamo qualche esempio, per meglio comprendere a quale genere di bonus stiamo facendo riferimento.

È il caso dei bonus terme, che prevedono un voucher del valore di 200€ ma che, ovviamente, è possibile spendere soltanto all’interno degli stabilimenti termali. Oppure del bonus cultura, del valore di 500€, riservato ai neo-maggiorenni che però possono utilizzarlo solo per l’acquisto di prodotti o servizi in ambito culturale (biglietti cinema, teatro, concerti, libri, musica e via discorrendo).

In questi casi, il beneficio va al singolo individuo ma l’obiettivo statale è anche quello di stimolare la domanda nei confronti di un preciso settore commerciale, come quello turistico ad esempio.

Tra tutti questi tipi di bonus, troviamo anche quelli in denaro ma che prevedono un rimborso sul conto corrente, di spese già effettuate (e che è necessario documentare, proprio ai fini dell’ottenimento del bonus). Ad esempio, è il caso del bonus asilo nido, che prevede un rimborso fino a 3.000€ all’anno oppure del bonus una tantum per l’abbonamento al trasporto pubblico, che rimborsa 60€ all’avente diritto.

Tutti i bonus con agevolazione fiscale e sconto in fattura

Veniamo ora al paragrafo dedicato a tutti i bonus che invece prevedono una detrazione fiscale, in fase di dichiarazione dei redditi.

Dal punto di vista dello Stato, si tratta sempre e comunque di fondi che vengono messi a disposizione. La logica però è differente. Infatti, grazie a un’agevolazione di questo tipo, è possibile compensare le somme a debito (in sostanza le tasse da pagare allo Stato) con degli importi a credito, per l’appunto quelli previsti dal bonus.

Per proporre un esempio su tutti, basti pensare al bonus musica del valore di 1.000€ a figlio, che è possibile detrarre in fase di dichiarazione. Oppure del bonus animali domestici, che in realtà altro non è che una detrazione fiscale al 19% di tutte le spese veterinarie da poter portare in detrazione.

Ovviamente, rientrano nella categoria delle detrazioni fiscali anche tutti i bonus per l’edilizia, che hanno letteralmente invaso la scena di questi ultimi anni.

I principali tipi di bonus con e senza Isee

L’altro grande spartiacque tra i bonus 2022 è rappresentato senza dubbio dall’Isee. Un tipo di documento che attesta la ricchezza (o la povertà, dipende dai punti di vista) di un nucleo familiare.

Amato da chi ha un reddito basso, l’Isee invece non piace, come parametro di riferimento, a tutte quelle famiglie che, lungi dall’essere ricche, non rientrano mai (anche per poco) nei bonus messi in atto dal Governo.

La maggior parte delle agevolazioni infatti va a chi ha un Isee basso. Di solito si tratta di bonifici, buoni spesa oppure di sconti da applicare direttamente in fattura, per quanto riguarda le bollette di luce e gas.

Quando il bonus è senza Isee, allora di solito si concretizza in una detrazione fiscale. Ma, in alcuni casi, anche un Isee alto dà diritto a un bonus da monetizzare, come ad esempio nel caso del bonus psicologo, accessibile fino a ben 50 mila euro di Isee annuo, e per un massimo di 600€ di rimborso a persona.

Tutti i bonus migliori del 2022: la discriminante del reddito

Veniamo infine ad illustrare la differenza che sussiste per ciò che riguarda i bonus erogati sulla base del reddito, a seconda che si tratti di quello familiare oppure della persona.

Il primo è il reddito Isee mentre l’altro fa riferimento al reddito Irpef del singolo.

La maggior parte dei bonus governativi si basano sul valore del reddito Isee ovvero quello familiare, che tiene conto delle entrate di tutti i componenti della famiglia, in aggiunta anche a giacenza media sul conto corrente nonché situazione patrimoniale.

Il reddito Irpef invece tiene conto soltanto del reddito (o altro genere di rendita) di una persona. Ne rappresenta un esempio il bonus anti-inflazione promesso dal premier per l’estate oppure quello una tantum per i trasporti.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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