Dismorfismo corporeo, la malattia di Marco Mengoni: cos’è e come si cura

Cos'è il dismorfismo corporeo, il disturbo del quale soffre anche Marco Mengoni? E, soprattutto, quali sono i suoi sintomi? Ecco le risposte.

Una delle celebrità più note della scena italiana ha ammesso di avere una malattia piuttosto sconosciuta, che ha a che fare con l’estetica. Stiamo parlando di Marco Mengoni, da sempre visto come un cantante dalla voce melodiosa e dalla bellezza incredibile, tanto da guadagnarsi il titolo di sex symbol. 

Mengoni, inoltre, parrebbe non essere l’unico a soffrirne, difatti si tratterebbe di un fil rouge che lo lega a sua madre e a sua nonna. Vediamo insieme quali sono i sintomi di questo malattia e come tentare di curarla. 

Cos’è il dismorfismo corporeo, la malattia del cantante Marco Mengoni

Il mondo della psicologia è tanto affascinante quanto inquietante, contraddistinto da disturbi e patologie, i cui rischi non sono da sottovalutare

Nel mentre, i media pullulano di selfie sorridenti, foto ingannevoli che spesso ci fanno dimenticare l’umanità delle celebrità che vediamo come idoli, come un ideale da raggiungere, puro e candido. Tuttavia, dietro questa facciata immacolata spesso si nascondono insidie e oscurità dettate da fragilità molto importanti

Non fa eccezione Marco Mengoni, pronto a calcare il palco dell’Ariston con il brano Due Vite.

Il cantante e sex symbol italiano ha infatti recentemente ammesso di soffrire di dismorfismo corporeo, malattia che avrebbe ereditato da mamma e nonna. Ma che cos’è il dismorfismo corporeo?

Il dismorfismo corporeo, o per meglio dire, il disturbo da dismorfismo corporeo (BDD), corrisponde a un’eccessiva preoccupazione per peculiarità che il soggetto interessato percepisce come difetti. Di conseguenza, persone che magari consideriamo divinità scese in terra per la loro bellezza, potrebbero non pensarla affatto così, e anzi struggersi davanti al loro riflesso. 

Nel dismorfismo corporeo, quelle caratteristiche viste come “imperfezioni” o “difetti” sono il principale focus su cui si concentra il soggetto, il fulcro della sua ossessione, che diventa una problematica così grande da indurre chi ne soffre a sentirsi sbagliato nella totalità del suo essere, a sentirsi “brutto” o “deforme“. Quindi, da una piccola e innocua caratteristica, che magari passa inosservata agli occhi di un esterno, può nascere un disturbo che investe un’intera persona, che si aliena completamente nel suo sentirsi ‘’difettoso’’.

Quali sono le cause del dismorfismo corporeo

Marco Mengoni soffrirebbe del disturbo da dismorfismo corporeo esattamente come sua madre e sua nonna, difatti, come spiega lo psicologo e ricercatore Emanuel Mian, nel dismorfismo corporeo una componente familiare e genetica c’è sicuramente, tra le tante cause che potrebbero far scaturire il disturbo. 

In questa multifattorialità, emerge anche la depressione oppure un’esperienza traumatica appartenente al passato, come bullismo, abusi, episodi di scherno nei confronti di determinate parti del corpo.

Oltre a una certa rete familiare e dinamiche del passato, la malattia potrebbe essere determinata anche da una problematica di chimica cerebrale; infatti, le persone affette da un perfezionismo clinico e patologico sono solite categorizzare la realtà nelle dicotomie bianco-nero, bello-brutto, incorrendo spesso in tale disturbo. 

Come riconoscere il disturbo? Una persona che ne soffre sicuramente avrà problemi di autostima, problemi che la condurranno a una costante comparazione con l’altrui, a una preoccupazione eccessiva nei confronti dei pareri di coloro che la circondano, a nascondere quella parte oggetto della sua sofferenza.

Dismorfismo corporeo: come curare la malattia 

Il malato tenderà a far di tutto per cercare di cambiare la situazione, ad esempio mascherando la propria “bruttezza” con interventi di chirurgia estetica, operazioni che spesso scatenano l’effetto opposto, dando vita a una nuova percezione distorta di sé.

Per favorire il processo di cura, fondamentale è la tempestività della diagnosi, per effettuare subito i giusti trattamenti. Inoltre, è importante avere un buon approccio cognitivo-comportamentale, appoggiato dall’aiuto di farmaci antidepressivi. 

È importante soprattutto non ignorare questa problematica, in quanto ciò potrebbe aggravare una situazione critica, mettendo in pericolo il soggetto, che potrebbe pensare anche al suicidio per porre fine al dolore. Ricordiamo infatti il detto ‘’mens sana in corpore sano’’, che ribadisce quanto sia importante un rapporto non tossico tra mente e corpo, per vivere bene con noi stessi e con gli altri. 

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