Tutto su Davide Ballardini: ecco chi è il nuovo allenatore del Sassuolo

Emiliano Bigica saluta il Sassuolo dopo appena una partita e subentra al suo posto Davide Ballardini: chi è il nuovo tecnico dei neroverdi?

Il mister di Ravenna viene spesso utilizzato come palliativo di metà stagione per provare a evitare quello che ormai sembrerebbe ineluttabile: quasi sempre, infatti, Ballardini subentra a metà stagione con l’obiettivo di salvare squadre insalvabili, club allo sbando, città disperate. E la maggior parte delle volte riesce nel suo intento. Ecco chi è Davide Ballardini, il genio delle salvezze.

In questo articolo riportiamo le domande e risposte più chieste dalla nostra comunità

Sommario:

  1. 1.

    Chi è Davide Ballardini: un passato da calciatore nell’ombra

  2. 2.

    Davide Ballardini: l’allenatore d’ispirazione sacchiana

Chi è Davide Ballardini: un passato da calciatore nell’ombra

Ballardini nasce a Ravenna nel giorno dell’Epifania del 1964. Da calciatore ricopre principalmente il ruolo di centrocampista centrale. Per tentare di sbarcare il lunario non va molto lontano da casa: sono appena 40 i minuti di macchina che lo separano dal Cesena, club con cui farà tutta la trafila delle giovanili. Nei 5 anni con i bianconeri junior vincerà un campionato Primavera, unico trofeo della sua carriera.

Sul Ballardini calciatore, in realtà, non c’è molto da dire: le parole si sprecano per una carriera altalenante finita in modo troppo precoce. Zero gol e zero assist messi a referto in zero partite nella prima squadra del Cesena. Dopo due anni anonimi passa al Faenza, ma di questo trasferimento e di partite giocate da Ballardini non esistono dati ufficiali. Si ritirerà agli inizi degli anni ’80.

Davide Ballardini: l’allenatore d’ispirazione sacchiana

La sua carriera come allenatore, al contrario di quella da centrocampista, è particolarmente esaltante: Davide Ballardini, con il tempo, sembra essere sempre più l’ultima ancora di salvezza per ogni club che non vuole arrendersi all’irreparabile. Ballardini è figlio calcistico di Arrigo Sacchi, che fu suo allenatore nel vivaio del Cesena. Sacchi e Bagnoli (tecnico della prima squadra dei bianconeri) lo influenzeranno nel corso della sua vita da ct.

Come aveva fatto da calciatore, anche per iniziare la sua carriera da allenatore non va molto lontano da casa. Inizia ad allenare le giovanili del Bologna, vincendo il titolo dei Giovanissimi nazionali. Passa alle giovanili del Cesena e in seguito gli viene data fiducia per allenare la Primavera. Diventa ct delle giovanili del Ravenna, poi del Milan e infine del Parma.

La chance per allenare una prima squadra arriva dalla Sambenedettese, in C1, dove perde la semifinale dei play-off contro il Napoli di Edoardo Reja, che avrà modo di ritrovare qualche anno dopo.

Passa al Cagliari nella stagione 2005-2006, ma viene esonerato dopo 9 gare e appena 5 punti conquistati. Arriva la chiamata del Pescara, in Serie B, ma il destino ha in programma una sorta di replay della sua esperienza cagliaritana e viene esonerato già a ottobre.

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Il Cagliari lo ingaggia nuovamente nel 2007 e, dopo una prima parte di stagione disastrosa chiusa a soli 10 punti, riesce a risollevare la squadra dagli abissi della retrocessione, guadagnandosi la permanenza in Serie A con addirittura una giornata d’anticipo. Il mito delle salvezze impossibili parte proprio da qui. A fine stagione lascia il club rossoblu per tuffarsi in una nuova avventura sulle coste siciliane: Maurizio Zamparini lo vuole come allenatore del Palermo.

L’avventura con il club siculo è macchiata solo da una sconfitta rovinosa nel derby contro il Catania, perso con 4 gol di scarto. Per il resto si porta a casa scalpi importanti, come quello contro la Juventus, e ottiene anche il record di 17 vittorie stagionali, posizionandosi addirittura all’ottavo posto in classifica.

Lascia il Palermo nonostante Zamparini lo voglia ancora come ct della sua squadra. Firma un contratto con la Lazio all’inizio della stagione 2009-2010. Con i biancocelesti vince una Supercoppa Italiana contro l’Inter, ma per il resto l’allenatore ravennate delude le aspettative e viene esonerato a febbraio di quell’anno, dopo aver trascinato negli inferi del terzultimo posto la squadra di Lotito. Viene sostituito da Edoardo Reja, che aveva già incrociato qualche anno prima sul suo cammino.

Dopo la Lazio, Ballardini fa la sua prima esperienza a Genova, dove nonostante il decimo posto conquistato non viene riconfermato a fine stagione. Il tecnico di Ravenna non è solo l’allenatore delle salvezze impossibili, ma anche quello dei ritorni: nel novembre del 2011 varca le soglie del club rossoblu per la terza volta, ma la sua esperienza terminerà con un licenziamento per giusta causa. Le motivazioni non sono state mai chiarite del tutto, ma quello che è certo è che Ballardini vince il ricorso contro il Cagliari, che sarà obbligato a risarcirlo.

Torna al Genova, e, nonostante ottenga la salvezza con una giornata d’anticipo, viene esonerato a fine stagione. Nel mezzo si arricchisce con un’esperienza al Bologna, dopodiché fa il suo secondo ritorno al Palermo. Viene esonerato ma Zamparini lo richiama appena qualche ora dopo perché Iachini, che gli era subentrato, ha un battibecco con la società riguardo il mercato. Le scelte di mercato del club rosanero spingeranno anche Ballardini ad andarsene all’ inizio della stagione successiva.

C’è ancora Genova nel suo destino, che lo richiama per la terza volta: il mister di Ravenna conquista la salvezza con quattro giornate d’anticipo. L’inizio della stagione 2018-2019 è folgorante, con il Grifone che è solo a 3 punti dalla zona Champions. Inspiegabilmente, viene esonerato, sostituito da Ivan Jurić.  

E che sia davvero l’allenatore dei ritorni e lo conferma il fatto che Genova bussa alla sua porta per la quarta volta, la seconda di fila. Salva il Grifone dopo averlo prelevato al penultimo posto, ma nella stagione successiva i risultati tardano ad arrivare e Ballardini viene esonerato.

La sua nuova missione, dopo la quarta esperienza nel club rossoblu, è quella di salvare la Cremonese, anche se, purtroppo non riesce nell’intento: è l’unica retrocessione in quasi vent’anni di carriera. Segue i grigiorossi in Serie B, dove l’esordio non è dei migliori: viene esonerato dopo appena 5 giornate e 6 punti conquistati.

La lunghissima carriera di Ballardini lo ha portato nel marzo del 2024 a firmare un contratto con il Sassuolo, per tentare, ancora una volta, di salvare l’insalvabile. Emiliano Bigica, dopo una sola partita sulla panchina neroverde, è stato esonerato e ad aver preso il suo posto è il mister ravennate.

Redazione Trend-online.com
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