Nuoto e ciclo mestruale: ecco come fanno le atlete e le regole da seguire

Per le atlete di nuoto col ciclo mestruale, esiste una sorta di vademecum da seguire.

Per le atlete alle prese col ciclo mestruale, il nuoto è indubbiamente un problema piuttosto difficile da gestire. Inoltre, parlarne apertamente al giorno d’oggi sembra essere quasi un tabù. Nonostante questo, una problematica del genere va affrontata con la massima priorità.

Il fatto che se ne parli così poco, è sintomatico di come certe tematiche siano ancora oggi ignorate da chi di dovere. E questo, chiaramente, non rende legittima tale tendenza. Le atlete coinvolte, soprattutto a livello sportivo, vengono fortemente condizionate da tale situazione. Dunque, la gestione di questo problema è prioritaria per forza di cose.

Nuoto e ciclo mestruale: conseguenze per le atlete

Il nuoto e il ciclo mestruale, molto spesso uniscono le loro forze in un mix complicato che limita fortemente l’operato sportivo delle atlete. Non è infatti un mistero, il fatto che le nuotatrici vengano influenzate da tale condizione. Una delle prime atlete a uscire allo scoperto riguardo questo tema, è stata Benedetta Pilato

L’attuale vincitrice dell’oro olimpico a Budapest, per la categoria dei 100 metri rana, di lì a poco avrebbe avuto i primi dolori mestruali. E questo, inevitabilmente, l’ha condizionata molto nel corso della sua gara. Per fortuna, l’aiuto del suo fidato allenatore si è rivelato determinante per limitare i danni.

Oltre al fattore fisico, tuttavia, bisogna anche considerare la componente mentale. Componente che, in virtù del ciclo mestruale, viene fortemente alterata da tutto ciò che ne consegue. Questa tesi, viene sostenuta e confermata anche da Daniela Paris, ostetrica dell’ospedale di Vimercate, che cita quanto segue:

È prima di tutto comune provare qualche disagio prima o all’inizio delle mestruazioni. Spesso si ha l’impressione di aver messo su cinque chili rispetto a qualche giorno prima.

Dal punto di vista atletico, inoltre, si hanno a loro volta grandi limitazioni:

Contro la sensazione di pesantezza, consigliate le attività che limitano la gravità, il nuoto e le pedalate. Visto che durante la sindrome premestruale aumenta la ritenzione idrica.

Si tratta dunque di un contesto sicuramente difficile da sopportare.

Come funzionano le mestruazioni

Per le atlete che praticano uno sport complicato e costantemente attivo come il nuoto, le mestruazioni possono rappresentare un limite abbastanza concreto. Tuttavia, i sintomi che si possono andare a verificare sono fortemente soggettivi.

Il che significa che, al netto della situazione delle varie atlete coinvolte, si possono registrare degli esiti differenti in tutto e per tutto. Alcune nuotatrici soffrono di più il periodo che precede il ciclo, altre ancora potrebbero invece patire di più la sofferenza nel corso della fase effettiva di tale periodo.

Di fatti, non esiste una vera e propria condizione di parità universale nel momento in cui si parla di certe tematiche. Questo, poiché esistono appunto reazioni differente a seconda dei casi. E questo, sposta totalmente il focus dell’argomento sul campo della soggettività.

Una tale varietà di reazioni, porta così ad identificare nel ciclo mestruale un totale di quattro fasi differenti tra loro. La prima fase, è quella che viene definita fase mestruale, ed è quella decisamente più breve. Si svolge infatti per un totale di cinque giorni.

La fase successiva, è invece quella proliferativa. In questo caso, si ha una sensibile maggioranza per quanto concerne la durata, che in questo caso corrisponde appunto a 8 giorni. Il suo lasso di tempo, intercorre infatti dall’ottavo al quattordicesimo giorno.

La fase ovulativa, si verifica immediatamente nel giorno stesso dell’ultima fase proliferativo, e altrettanto immediatamente in quello successivo. Ultima ma non per importanza, è invece la fase luteale. Questa, è indubbiamente una delle più critiche in assoluto dal punto di vista delle atlete coinvolte.

I problemi hanno indubbiamente duplice entità. Da una perenne condizione di gonfiore, passando ad un inevitabile e conseguente stress mentale. Si tratta dunque di un calderone piuttosto indigesto da sostenere.

Rimedi e soluzioni

I rimedi e le soluzioni a tale problematica, molto spesso, sono totalmente futili. Proprio per questo motivo, la stessa campionessa Pilato ha ammesso che non esiste una vera e propria soluzione ben precisa. Anche in questo caso, dopotutto, tale mancanza è dovuta proprio alla forte soggettività di una condizione così complicata e snervante.

L’attività sportiva, in tal senso, paradossalmente può essere un ottimo risolutore per quanto concerne il dolore mestruale. Ad affermarlo con una spiegazione ad hoc è il dottor Carlo Gastaldi, ginecologo dell’Istituto Clinico di Brescia:

Le endorfine sono dei neurotrasmettitori prodotti dal cervello che hanno effetti analgesici simili a quelli prodotti dalla morfina o dall’oppio, aumentano la sensazione di piacere, di gratificazione e contrastano lo stress.

Tuttavia, anche il riposo può allo stesso tempo essere molto efficace. Come è giusto che sia, dipende sempre dalla capacità e dal livello di sopportazione che risiede dentro sé la persona in questione. La giovane Benedetta Pilato, patisce tale situazione in particolar modo.

Essendo una professionista, infatti, non può avere il libero controllo sulla sua vita sportiva. Dunque, deve tenere fede ad un piano di allenamento che – per forza di cose – va seguito in ogni minimo dettaglio. Questo, implica dunque che ci sia il minor numero di rallentamenti possibile.

A proposito dell’allenamento, nella comunità sportiva esistono scuole di pensiero dai principi differenti. Tali aspetti, oltre allo sport in sé, si riflettono anche su un altro fattore spesso e volentieri erroneamente posto in secondo piano. Si parla infatti dell’alimentazione.

A detta della dottoressa Jessica Falcone, biologa e nutrizionista presso l’ospedale San Raffaele di Milano, il ciclo mestruale induce le persone a sconfinare facilmente nel cosiddetto “cibo spazzatura”. Dunque, è bene agire di conseguenza:

Le albicocche, sia fresche sia disidratate, le mandorle e la frutta secca in generale, ma anche i semi oleaginosi, come quelli di zucca o di girasole, sono ricchi di magnesio, che è un miorilassante che, in caso di dolori mestruali, aiuta anche a decontrarre la muscolatura dell’utero.

Leggi anche: Mondiali nuoto, il medagliere dell’Italia è oro: la classifica

Andrea Marras
Andrea Marras
SEO Copywriter, classe 1998.Ho 22 anni, un diploma presso l'Istituto Magistrale Baudi di Vesme Iglesias, e una passione per il SEO Copywriting. In passato, mi sono occupato dell'ottimizzazione di articoli di stampo sportivo per conto di testate web quali Termometro Politico e Calcio d'Angolo. Ho studiato il mondo dei social e dell'editoria online con grande impegno e dedizione, sperando che questa possa divenire la mia professione principale. Nel frattempo, oltre alle collaborazioni con varie testate di riferimento, curo anche un progetto di personal branding su LinkedIn.Il mio motto è? Chi lotta può perdere
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