San Siro, ancora problemi con il nuovo progetto: torna l’ipotesi Sesto San Giovanni

Sembrava destinata a concludersi in modo positivo l'epopea del nuovo progetto di San Siro, le cose però si sono nuovamente complicate: la situazione.

Le esigenze di Inter e Milan da una parte, i tempi del Governo dall’altra. Il nuovo progetto per San Siro non decolla, ancora una volta, e ora il suo futuro è in bilico. Andiamo a vedere l’attuale situazione dello stadio e come i due club hanno intenzione di muoversi.

Il progetto per il nuovo San Siro non è ancora stato approvato

Se in tutto questo tempo di progetti e infinite attese abbiamo capito qualcosa, è che il Governo non ha intenzione di abbattere il Meazza.

La Scala del Calcio ha un valore storico, quasi artistico, che lo rende un punto di riferimento del Bel Paese.

Tutto molto bello, certo, se non fosse che è arrivato il momento di ristrutturarlo e renderlo una volta per tutte al passo con i tempi.

Inter e Milan, le due società che storicamente ne fanno uso, lo sanno bene, e spingono ormai da tempo presentando progetti e investendo denaro.

La distanza dai top club europei passa anche dallo stadio, che non è di proprietà e nemmeno adibito a basse spese.

Ecco che allora inizia il dialogo con la parte politica e con l’amministrazione, e Giuseppe Scala dà l’ok per il nuovo progetto di San Siro.

Questo accade ancora prima di Natale e da allora si attende la risposta del Governo, di Palazzo Marino, che doveva riunirsi in Giunta in breve tempo ma che così non ha fatto.

La deadline è fissata al 21 gennaio, data entro la quale dovrebbe svolgersi il dibattito pubblico.

Non c’è però più alcuna sicurezza sul fatto che ciò accada e Milan e Inter potrebbero dunque propendere per altre soluzioni.

Le condizioni del Consiglio comunale

Inter e Milan presentano il progetto del nuovo San Siro e il Consiglio comunale della città, prima di Natale, dà l’ok, non senza però inserire alcune condizioni.

La prima tra tutte è quella di aumentare la capienza fino a raggiungere i 70mila spettatori.

La seconda è quella di non aumentare il prezzo dei biglietti, tutelando così i migliaia di tifosi che seguono le due squadre milanesi.

Infine, la terza condizione fa riferimento alle aree verdi adiacenti allo stadio che devono essere incrementate ulteriormente.

Richieste importanti ma percorribili, e infatti le due società accettano anche per via dell’esigenza di chiudere definitivamente questo capitolo e partire con i lavori.

Una celerità richiesta anche da Beppe Sala che già alla fine del 2022 aveva dichiarato:

“Il Governo decida in tempi brevi, così Inter e Milan saranno liberi di scegliere se restare o traslocare”.

Matteo Salvini spinge per Sesto San Giovanni

Qualcuno spinge perché Milan e Inter non lascino San Siro, qualcun altro, invece, ha ben chiaro che per fare un deciso passo in avanti i due club dovrebbero traslocare.

Parliamo ad esempio di Matteo Salvini, Ministro delle Infrastrutture, il quale non ha mai nascosto il suo pensiero:

“Milan e Inter non possono più perdere tempo. Si costruisca uno stadio nuovo, bello, moderno e sicuro a Sesto San Giovanni.”

La zona di Sesto era già stata scelta tra le papabili per la costruzione di un nuovo impianto.

Apprezzata dai club e anche dall’amministrazione, non senza però qualche riserbo.

Ora torna nuovamente in auge, con forza, perché sembra quasi più semplice costruire da zero che attendere i lunghi tempi della macchina burocratica, tempi che iniziano a stringere in maniera opprimente.

Obiettivo cantieri aperti nel 2024 slittato

Il nuovo progetto di San Siro è pronto e approvato dal Consiglio comunale, il Governo però non è stato altrettanto celere.

Il 2023 sembrava poter essere l’anno della svolta, quello in cui partire definitivamente con tutte le approvazioni del caso.

L’inizio dell’anno però, sta portando ulteriori paletti e sconforto, e i tempi sembrano potersi allungare ulteriormente.

L’obiettivo era quello di aprire i cantieri nel 2024 per scendere in campo, per la prima volta nella Cattedrale, nel 2027/2028, demolendo poi il Meazza.

Questa reiterata attesa sta però scoraggiando i due club che vedono soltanto nuovi problemi all’orizzonte, rallentando di fatto la crescita societaria.

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I costi del progetto e i rischi

Vittorio Sgarbi aveva messo in luce un aspetto importante ai fini di comprendere appieno la situazione, ovvero il vincolo relazionale del Meazza.

A questo si aggiunge quello monumentale che, nel 2024, potrebbe bloccare definitivamente progetto e lavori.

Si deve considerare che solo la redazione del progetto esecutivo avrebbe un costo di più di 40 milioni di euro.

A questo punto è lecito chiedersi se puntare a un nuovo stadio a San Siro sia la via migliore per i due club.

RedBird e Suning ci pensano, i tifosi attendono, la telenovela sul nuovo impianto dei rossoneri e dei nerazzurri non si è ancora conclusa.

Le prossime settimane saranno decisive per vedere quale sarà la decisione del Governo prima, e delle due società poi.

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Manuel Saccon
Manuel Saccon
Copywriter freelance, classe 1996. Diplomato al liceo delle scienze umane Galileo Galilei di Dolo, coltivo da sempre la passione per la scrittura in tutte le sue forme. Ho seguito un corso di formazione per potenziare le mie conoscenze in ambito social media e copywriting. Collaboro con due redazioni online, seguo la comunicazione di un brand in fase di lancio e gestisco la scrittura creativa di alcuni locali. Sono appassionato di sport, di musica, di serie tv e del mondo del sociale.
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