Vendere online: come dichiarare il reddito guadagnato?

Vendere online affascina un po' tutti, ma come si gestisce la parte fiscale?

La vendita online, da qualche anno a questa parte, sta avendo un successo enorme: numeri di fatturato da capogiro e in continua crescita e sviluppo.

Inizialmente il mondo online dello shopping spaventava, e le domande ricorrenti erano sempre le stesse: “arriverà poi il prodotto?”, “ma sarà di qualità e bello come quello in foto?” oppure ancora, “e se il corriere perde il pacco?”. Ecco, quando ci si imbatte in qualcosa di nuovo si è sempre spaventati e timorosi, ma ad oggi, le paure sono solo un lontano ricordo.

All’interno di questo articolo, parleremo non tanto dell’acquisto online, quanto piuttosto, come è possibile vendere i propri oggetti, o servizi, e quali sono gli adempimenti da rispettare per una vendita a norma di Legge.

Se siete curiosi, vi invitiamo a proseguire con la lettura.

Vendere online: partire da zero, si può?

Siate sinceri, quante volte avete pensato: “se vendessi qualcosina online, potrei arrotondare!”. Ed effettivamente, è una riflessione che si pongono in molti. Vendere online fa a gola a molte persone perché non si ha bisogno di uno spazio fisico per la vendita ed è tutto molto easy and smart.

Però, ci rendiamo anche conto che, tra il dire e il fare… In realtà, l’inizio può certamente spaventare ma non è di certo un progetto impossibile. Anzi! Una volta che si “costruisce il proprio giro” ed il passaparola inizia a girare, saranno i clienti ad arrivare direttamente da voi.

Per cui, per rispondere alla domanda: si, vendere online è fattibile da chiunque purché ci sia un progetto valido ed un minimo di organizzazione.

Hobbisti e professionisti, vendere online: le differenze!

Tenete però presente una cosa molto importante. Ci sono due categorie di venditori: gli hobbisti e i professionisti. Gli hobbisti sono coloro che creano dei piccoli oggetti o che semplicemente vogliono rivendere delle cose che hanno in casa che non usano più. Questa categoria di persono viene considerata come qualcuno che ogni tanto rivende un oggetto ma non è ritenuto un lavoro.

I professionisti invece, sono coloro che hanno un negozio e che appunto vendono online proprio come fosse un negozio fisico. Tra le righe che seguiranno andremo a trattare proprio quest’ultima categoria!

Dove poter vendere online se siete hobbisti

Se siete degli hobbisti, vendere online è semplicissimo. Vi sarà sufficiente fotografare – in modo nitido – ciò che avete intenzione di vendere e appoggiarvi sulle piattaforme create apposta per questa tipologia di compravendita, e sono (ve ne indichiamo giusto qualcuna):

Per cui, sottolineiamo di nuovo, essere hobbisti significa vendere una volta ogni tanto, sporadicalmente. Sono cifre talmente irrisorie che non sono nemmeno contemplate per essere considerate un “arrotondare”.

Mentre, i soldi che percepirete potranno essere gestiti tramite:

Le cifre ricevute da tali vendite non avranno bisogno né di ricevute fiscali o fatture né, tanto meno, essere menzionate durante la dichiarazione dei redditi. Questi piccoli incassi dunque, non hanno la necessità di essere tracciati.

Vendere online i propri servizi mediante prestazione occasionale

Immaginate il web come una grande scatola globale dove all’interno poter davvero trovare di tutto e ancora di più! Quindi, online non esiste solo la vendita di oggetti, esiste bensì anche la vendita di servizi. Pensiamo ad esempio alle consulenze, piuttosto che i corsi online: ecco, in questo caso come si fa?

Sono hobbista? Devo emettere fattura? Il denaro percepito lo devo dichiarare?

In questo caso, si. Il denaro deve essere dichiarato ma non è necessario aprire nell’immediato una partita IVA. E’ infatti possibile lavorare mediante prestazione occasionale: questo documento va benissimo quando si presta un servizio saltuario e non continuativo.

Quindi, la persona che presta tale servizio rilascia al proprio cliente una ricevuta non fiscale in cui si indicano i dati di identificazione personale (nome, cognome, codice fiscale, indirizzo, descrizione del servizio offerto ed il totale da pagare al netto e al lordo).

Tra parentesi abbiamo scritto “al netto e al lordo”, questo perché la ritenuta deve riportare – e questo è molto importante e fondamentale – la ritenuta d’acconto al 20%. E, questo importo, verrà versata dal cliente che farà da sostituto d’imposta quando pagherà poi le tasse.

Quindi, questa comoda modalità, è molto utile quando si comincia a lavorare, non solo online ma in generale. Vi permette infatti di rimandare l’apertura della partita IVA: ma ricordatevi che, quando arriverete ai 5.000 euro all’anno (lordi), non potrete più avvalervi di tale servizio.Tenete presente che, questa cifra appena citata, equivale alla somma di tutte le vostre ritenute emmesse durante l’intero anno. L’anno successivo (gennaio) verrà azzerato tutto e potrete ricominciare di nuovo fino al raggiungimento di altri 5.000 euro lordi.

Ora quindi, se vorrete continuare a lavorare dovrete aprire una regolare partita IVA!

Vendere online in modo professionale e continuativo

Ma vediamo ora come poter trasformare le vendite online in un lavoro vero e proprio a tutti gli effetti.

Abbiamo già appurato, ad inizio articolo, che lo si può fare e non è una cosa impossibile. Certo, va detto che, come per qualsiasi altra attività, occorre dedicarci del tempo e soprattutto, è necessario avere un budget iniziale ben stabilito.

Spesso, aleggia tra molte persone una concezione del tutto sbagliata: “una attività online è semplicissima e non richiede un grosso investimento di denaro se non addirittura nulla“. Questo pensiero è completamente errato e fuorviante! Una attività online presenta gli stessi rischi di una attività fisica e richiede un impegno economico anch’essa. Seppur minore certo, ma comunque un investimento iniziale è richiesto e lo dovete mettere in conto.

Vendere online: studiare in anticipo il vostro target

Prima di buttarvi in questa nuova esperienza imprenditoriale, cercate di essere obbiettivi e di esaminare qualsiasi sfumatura per non essere mai impreparati.

Il primo passo importante da fare è quello di studiare il vostro target e anche il vostro cliente tipo. Il target magari lo conoscete già se siete appassionati di quel dato settore, ma è cosa consigliata approfondire mediante delle ricerce mirate e perché no, attraverso delle indagini di mercato. Osservate i vostri competitor, la loro professionalità e la loro gestione dell’attività.

In questo, il web aiuta moltissimo: è una sorta di libro aperto che vi permette di osservare coloro che svolgono il vostro stesso lavoro per poi avere degli spunti di riflessione.

Un’altra cosa molto utile è quella di organizzare dei focus group ovvero dei gruppi di confronto con alcune persone che risultano essere simili al vostro cliente ideale e riflettere su quelle che sono le loro abitudini di acquisto. Questo suggerimento potrebbe sembrare inutile, ma vi garantiamo che invece è molto proficuo!

Vendere online: e se poi va male?

Il dubbio e le paure di molte persone è proprio questo: e se investo denaro e poi va male? Purtroppo, la sfera di cristallo non ce l’ha nessuno e, se vogliamo essere onesti, l’imprenditoria è proprio questo: un rischio.

Bisogna essere coscienti del fatto che, questa tipologia di lavoro potrebbe anche non andar bene. Ma chi decide di diventare “il capo di se stesso” deve prendere in considerazione ogni possibilità.

Ad ogni, una cosa positiva c’è e noi ve la sveliamo! Esiste una tipologia di partita IVA adatta proprio a coloro che vogliono provare a creare una attività online ma che allo stesso tempo vogliono andarci con i piedi di piombo. In questo caso, vi consigliamo di aprire una partita IVA per “Temporary Shop” dalla durata di soli 30 giorni di attività. Ad ogni modo, vi consigliamo di rivolgervi ad un buon commercialista per avere delle informazioni più dettagliate e specifiche.

Vendere online: come organizzare il materiale

Se siete degli artigiani, il gioco è fatto! Vi sarà sufficiente creare quello che già realizzate, fotografarlo per bene e postarlo sul vostro negozio online.

Se invece siete dei rivenditori ma non create nulla con le vostre mani, allora in questo caso potreste rivolgervi a delle aziende White o Private Lebel. In parole povere, sono aziende che vi faranno da fornitori per la rivendita o aziende che vi daranno il prodotto privo di marchio e voi inserirete la vostra etichetta indentificativa.

Ad esempio: vi recate da un fornitore e trovate una collezione di abbigliamento che vi piace moltissimo. In questo caso, se il fornitore è d’accordo, potete acquistare un lotto – o più – senza marchio per poi cucire la vostra etichetta. Non spaventatevi, gran parte delle aziende lavorano in questo modo ed è del tutto legale.

Se invece volete una soluzione ancora più semplice e meno pretenziosa, vi segnaliamo il dropshipping. Molto in voga negli ultimi anni e tantissime sono le persone che si sono buttate in questo settore. Sostanzialmente funziona in questo modo: questa attività permette di lavorare mediante la vendita di prodotti realizzati da terzi e voi dovrete semplicemente occuparvi della parte di “promozione” dei prodotti. La logista e la spedizione non saranno di vostra competenza! E’ un metodo comodissimo soprattutto se siete alle primissime armi e non sapete ancora bene gestire una attività online in tutti i suoi punti.

Un’altra alternativa valida se non volete gestire il magazzino inteso come provviste e quantità di merce, è il print on demand. Creerete la vostra stampa solo su oggetti già venduti. Di solito si tratta di tazze, magliette, cappellini ecc… Anche in questo caso, non ci si deve preoccupare né della logistica né della spedizione.

Dove vendere online i propri prodotti o servizi

Le piattaforme che vi abbiamo indicato poco più sù, continuano ad andare bene anche in caso di professionisti. Certo, sarebbe molto più consigliato avere uno store indipendente, ma se preferite prima appoggiarvi in questi siti ed eventualmente fare dopo un investimento economico, nessuno ve lo vieta.

Inoltre, un venditore con partita IVA può anche vendere direttamente su Amazon.

Se invece vendete dei servizi, vale lo stesso concetto. Potete iniziare con delle piattaforme già conosciute e di conseguenza realizzare un vostro blog professionale o sito vetrina. Inoltre, proprio per i professionisti che vendono dei servizi, esistono dei marketplace specifici come ad esempio: Upwork, Freelancer, Fiverr o Digitazon.

Vendere online: quali sono gli obblighi e i requisiti fiscali?

Arriviamo però anche a questo argomento, forse poco simpatico ma se si vuole lavorare in piena regola, è giusto parlarne ed informare correttamente i lettori.

Abbiamo già esaminato quali sono gli i requisiti fiscali per coloro che sono hobbisti o che dispongono di collaborazioni saltuarie. Ma coloro che invece sono venditori professionisti? Come devono gestire i loro profitti netti e lordi?

Per vendere oggetti o servizi in maniera seria e continuativa – anche nel mondo del web – è necessario disporre di una partita IVA. Inizialmente si può optare per il regime contabile forfettario: ovvero, un regime agevolato dal punto di vista delle tasse e dei costi di gestione.

Il regime contabile forfettario può essere scelto da due categorie di persone:

  • Libero professionista (Iscritto alla Gestione Separata INPS);
  • Ditta individuale (Iscritta alla Gestione Commercianti);

Il Codice ATECO sarà fondamentale per capire in quale categoria è collocata la vostra partita IVA.

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