Pensioni 2023, nuovo Bonus 33% per chi rimane a lavoro: come funziona il superbonus Maroni

Il Governo Meloni studia il nuovo Superbonus Maroni sulle pensioni 2023. Si tratta un nuovo Bonus del 33% per chi resta a lavoro. Ecco come funziona.

Riforma delle pensioni e legge di Bilancio 2023 al vaglio del Governo. Spunta il nuovo Superbonus Maroni: un Bonus del 33% in busta paga per chi rinvia l’uscita dal lavoro. Ecco gli aggiornamenti sulla nuova proposta.

Prosegue la corsa contro il tempo del neo governo Meloni per l’approvazione della Legge di Bilancio 2023. Tanti gli interventi e le misure a sostegno delle famiglie, molti dei quali anticipati nel decreto Aiuti Quater.

Ad annunciarlo la premier Meloni, nella conferenza stampa di presentazione della bozza di Bilancio 2023. Il Governo si è posto come obiettivo principale di aiutare le famiglie italiane pressate sempre di più da questo forte momento di crisi.

Nella bozza anche molti articoli che riguardano un anticipo della riforma delle pensioni. Ormai è cosa nota che la Legge Fornero non piace al governo Meloni che ha infatti introdotto nella Legge di Bilancio Quota 103 e riconfermando almeno per quest’anno Opzione Donna e Ape Sociale.

Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, insieme al ministro Giorgetti e all’intero Governo, hanno predisposto nella bozza del testo di Bilancio le prime soluzioni per una Riforma dell’intero sistema pensionistico italiano.

Oltre a Quota 103, vi è la proposta per chi raggiunge nel 2023 i requisiti per accedere all’uscita anticipata, di rimanere a lavoro con un aumento in busta paga.

Ma attenzione, l’aumento non è del 10% come annunciato nei giorni scorsi ma del 33%.

Vediamo nel dettaglio la nuova proposta definita “Superbonus Maroni”che prevede la possibilità di rinviare l’uscita dal lavoro di qualche anno, usufruendo di un Bonus in busta paga del 33%, chi può usufruirne e se è conveniente.

Pensioni 2023, nuovo Bonus 33% per chi rimane a lavoro: come funziona il Superbonus Maroni

Ormai lo sanno tutti che l’attuale Legge Fornero cosi com’è non vada giù al Governo di centro destra.

Lo schieramento guidato dalla premier Meloni ha da sempre ribadito di voler mettere mano al sistema pensionistico italiano e per alcuni versi lo fa già nell’attuale Legge di Bilancio.

Nella Bozza infatti viene permesso a coloro che posseggono una contribuzione elevata di andare in pensione prima dei 67 anni richiesti per la pensione di vecchiaia.

La cosiddetta Quota 103 prevede l’uscita anticipata a 62 anni ma con 41 anni di contributi.

Tuttavia, stando alla bozza della Legge un lavoratore potrebbe anche decidere di rimanere a lavoro. In questo caso sono previsti una serie di incentivi e di Bonus per ritardarne l’uscita dal lavoro.

In un primo momento, lo stesso Governo aveva annunciato l’introduzione di un Bonus del 10% per chi, anche se in possesso dei requisiti per l’uscita anticipata, avesse optato per rinviare il pensionamento.

Ma la bozza della Manovra 2023 ha riservato delle sorprese al riguardo. Infatti, nel testo aggiornato dell’ultimo provvedimento è previsto un Superbonus del 33%. Si tratta di una decontribuzione totale simile a quella prevista dal ministero del Lavoro Maroni, ecco perché viene definito Superbonus 33%.

In buona sostanza si tratta della somma dei contributi obbligatori a carico del datore di lavoratore (23,8%) e del dipendente (9,19%) che finirebbero interamente versati nello stipendio di lavoratore.

Pensione anticipata 2023 o Superbonus Maroni? Ecco cosa conviene

Allora da un punto di vista economico cosa conviene? Uscire dal lavoro con Quota 103 o optare per il Superbonus Maroni (Bonus 33%)? La scelta è molto difficile.

Nella Bozza del Bilancio 2023 si legge:

«all’atto del pensionamento il trattamento liquidato a favore del lavoratore che abbia esercitato»

la facoltà di accedere al Bonus 33%, pur avendo i requisiti per accedere al pensionamento anticipato,

«è pari a quello che sarebbe spettato alla data della prima scadenza utile per il pensionamento prevista dalla normativa vigente e successiva alla data dell’esercizio della predetta facoltà, sulla base dell’anzianità contributiva maturata alla data della medesima scadenza».

Il ricorso al nuovo Superbonus Maroni del 33%, se confermato, farebbe rimanere fermo l’importo delle pensioni al momento della scelta. I lavoratori si troveranno di fronte alla decisione di scegliere tra lo stipendio più pesante per qualche anno o pensione più robusta per sempre.

A questo va aggiunto il fatto che gli svantaggi di una pensione 2023 bloccata potrebbero essere superiori rispetto a quelli di una maggiore retribuzione.

Va detto che la parte di retribuzione che si otterrebbe per effetto del nuovo Bonus 33% sarebbe soggetta all’Irpef e come tale non sarebbe defiscalizzato e l’importo della pensione resterebbe bloccato al livello della scelta.

Superbonus Maroni, quali sono gli aumenti in busta paga

Se dovesse essere confermato nella legge di Bilancio 2023, il calcolo per l’importo spettante con il Bonus 33% in busta paga risulta molto facile e sicuramente sarà più vantaggioso per coloro che percepiscono redditi da lavoro annui più elevati.

Se prediamo ad esempio Tizio, con reddito lordo di 15.000 euro l’anno, optando per il Superbonus Maroni avrebbe un bonus annuo in busta paga di circa 3.670 euro, ossia 280 euro netti al mese.

A Caio invece con reddito da lavoro di 25.000 euro lordi l’anno spetterebbe un bonus lordo 8.250 euro, cioè circa 460 euro netti al mese.

 

Achiropita Cicala
Achiropita Cicala
Collaboratore giornalistico, classe 1985.Ho una laurea magistrale in Economia Applicata, conseguita presso l'Università degli Studi della Calabria. A percorso universitario ultimato, ho approfondito sul campo le competenze acquisite in Finanza e Statistica presso alcuni studi commerciali. Attualmente, collaboro con diverse testate giornalistiche online per le quali scrivo, con flessibilità, di argomenti che spaziano dall'economia alla politica, dal mondo della scuola a quello dell'amministrazione pubblica. Passioni? La scrittura in primis, la grafica in secundis!
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