L’INPS permette di anticipare la pensione per più casi di malattia, ecco i requisiti 

Quando si può andare in pensione anticipata per motivi di salute? Che percentuale di invalidità bisogna avere per andare in pensione prima?

Non è detto che l’insorgere di una malattia apra le porte alla pensione. Esistono delle condizioni particolari che permettono di godere di specifiche agevolazioni, assistenziali e previdenziali. È anche vero che nell’ordinamento previdenziale non esiste la pensione anticipata rilasciata direttamente per malattia.

Tuttavia, esistono delle condizioni particolari dove viene riconosciuta la presenza della ridotta capacità lavorativa e, si ottiene una percentuale d’invalidità idonea per il rilascio di un assegno mensile. Un’indennità riconosciuta a fronte dell’anticipo pensionistico Ape sociale. Oltre tutto, è possibile anticipare l’uscita dal lavoro sfruttando i requisiti della pensione di vecchiaia anticipata. 

Una breve guida alle condizioni che permettono di anticipare l’uscita attraverso le due formule previdenziali più conosciute. Ti spiegheremo, quando la malattia apre le porte per una prestazione economica pensionistica. 

L’INPS permette di anticipare la pensione per questi casi di malattia, i nuovi requisiti

Non tutti possono pensare o permettersi l’accesso all’uscita anticipata flessibile per malattia. Non esiste la possibilità diretta di anticipare l’uscita utilizzando la malattia. Tuttavia, è ipotizzabile che in presenza di una salute precaria con una ridotta capacità nello svolgere un lavoro possa rappresentare un valido motivo per il rilascio dell’invalidità. In sostanza, coloro che riescono a ottenere un’invalidità nella misura del 74% possono agganciarsi all’anticipo pensionistico Ape sociale

Innanzitutto, si tratta, della possibilità di ottenere un assegno mensile dell’importo di circa 1.500 euro, se sono presenti le condizioni fissate dall’ordinamento previdenziale per questa tipologia di prepensionamento. 

Anche, perché, l’Ape sociale non apre direttamente il portone della pensione, ma rappresenta più la strada che porta al rilascio di un trattamento economico previdenziale. 

Oltre tutto va detto che, non è sufficiente la sola invalidità al 74% per ottenere quest’assegno mensile, ma occorre possedere anche un discreto numero di contributi versato o accreditati. In altre parole, senza il requisito anagrafico e la giusta anzianità contributiva non si ottiene la pensione. 

Bastano 30 ani di contributi per andare in pensione prima dei 67 anni di età? Si, assolutamente. Uno dei requisiti previsti per l’accesso al rilascio dell’assegno Ape sociale, oltre all’invalidità al 74%, e a un’età anagrafica di 63 anni è un’anzianità contributiva minima di 30 anni. 

E, ancora, essendo un’indennità riconosciuta dall’INPS è necessaria la presenza dell’iscrizione presso la gestione separata, gestione speciale e AGO. Ammessi al beneficio economico anche i lavoratori iscritti nei fondi sostitutivi. 

L’anticipo Ape sociale serve per garantire un supporto economico per le categorie di tutela. Uno strumento nato per sostenere i disoccupati, i lavoratori usuranti e gravosi. In questa categoria di lavoratori rientrano gli invalidi al 74% e i caregiver. 

Malattia e pensione di vecchiaia anticipata, casi e requisiti 

Diverse tipologie di malattie oncologiche o psichiche, quindi, patologie per cui viene rilasciata l’invalidità permettono di anticipare la pensione di vecchiaia. In buona sostanza, esistono delle condizioni che consentono di ottenere un trattamento previdenziale ordinario, ma in forma puramente anticipata.

L’esistenza di specifici requisiti riduce la platea degli aventi diritto alla pensione di vecchiaia anticipata. Nello specifico, bisogna tener conto di diversi criteri, tra cui: 

  • la corresponsione della pensione di vecchiaia ordinaria avviene a 67 anni, mentre il trattamento di pensionamento anticipato può essere richiesto a 56 o 61 anni di età (donne o uomini);
  • nessuna disparità di trattamento viene registrata sull’anzianità contributiva, in entrambe la circostanza è necessario aver maturato 20 anni di contributi. 

È possibile ottenere l’invalidità per gravi forme di patologie mentali o depressive. In questo caso, il riconoscimento dell’80% d’invalidità permette l’aggancio alla pensione di vecchiaia anticipata anche a 60 anni di età con un minimo di contribuzione di anni cinque, di cui almeno tre anni devono risultare versati negli ultimi cinque anni. 

Per poter richiedere l’acceso a una formula pensionistica anticipata con una patologia oncologia grave è necessario almeno il riconoscimento dell’invalidità nella misura dal 74%.

La normativa italiana non contempla la possibilità per i malati oncologici di abbracciare la pensione anticipata. È possibile ottenere l’invalidità, nel caso in cui la stessa malattia produca degli effetti invalidanti. L’assenza di criticità porta il malato oncologico a restare sul posto di lavoro fino al perfezionamento dei requisiti per l’accesso a un trattamento previdenziale, escludendo la totale possibilità di ottenere un’uscita anticipata. 

Ottenuto il riconoscimento dell’invalidità nella misura che permette l’accesso alla pensione di vecchiaia anticipata, è possibile richiedere all’INPS la corresponsione del trattamento previdenziale spettante, secondo le modalità previste dalla normativa. 

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