Vuoi la pensione? Devi dimostrare di essere vivo. Ecco come!

Che cosa è la dichiarazione di esistenza in vita, chi e come la deve fare, quali sono i termini e perché serve per non perdere la pensione.

Negli scorsi due anni la pandemia da covid 19 e tutte le restrizioni che ha portato con sé hanno posto un freno ai controlli fatti dall’INPS ai titolari di pensione. I lockdown prima, e la necessità di mantenere il distanziamento sociale, poi hanno imposto la necessità di allentare le verifiche fatte in presenza.

Dal 2022, però pur con le dovute cautele riprenderanno i controlli e in particolare quelli dell’esistenza in vita. Si tratta di una verifica che prevede un preciso obbligo di collaborazione da parte dei pensionati interessati, che riguarda chi abbia una residenza all’estero.

Mentre infatti in Italia, salvo casi eccezionali, che periodicamente sono protagonisti della cronaca giudiziaria, il decesso di un pensionato è prontamente verificabile dall’INPS accedendo alle banche dati della pubblica amministrazione, non tutto è così semplice per chi vive in paesi stranieri.

Per questa ragione da anni è già stato rodato un sistema che una volta all’anno prevede una verifica di persona dell’effettiva esistenza del titolare della pensione. 

A tutela della salute sia dei pensionati sia di chi dovrà fare controlli da quest’anno ci sono alcune novità che renderanno la procedura più semplice grazie all’ausilio della tecnologia.

Chi deve dimostrare di essere in vita per avere la pensione

Dovranno essere sottoposti alla verifica dell’esistenza in vita tutti i titolari di pensione erogata dall’INPS che risiedono all’estero. La ragione come spiegato nella pagina dedicata al servizio di INPS è quella di evitare che pensioni vengano pagate anche a persone decedute, e poi riscosse indebitamente da altri.

La discriminante è quella di ricevere al pensione all’estero. Si fa qui riferimento al luogo, dove viene pagata in concreto la somma dovuta, Non invece a chi per esempio pur vivendo all’estero ha chiesto l’accredito su un conto italiano, o su chi si reca mensilmente a uno sportello italiano per incassarla.

Altre eccezioni, sono poi previste per chi viva in un paese dove ci sono degli istituti previdenziali che abbiano firmato un accordo di scambio reciproco di informazioni con l’INPS. Anche qui però ci sono delle eccezioni che vanno tenute in dovuto conto per evitare di trovarsi nella sgradevole pozione di avere il pagamento della pensione bloccato.

Chi non deve dimostrare di essere in vita per avere la pensione

L’istituto di previdenza ha deciso di escludere da questo tipo di verifica i titolari di pensione che si trovino in particolari condizioni. La prima di queste è quella di essere titolare anche di una pensione erogata dall’istituto di previdenza nel paese in cui si risiede. La seconda indicata nel messaggio numero 4659 del 24 dicembre 2021 è quella che

l’istituto di previdenza del paese di residenza abbia firmato con INPS un accordo per lo scambio telematico dei dati relativi al decesso dei pensionati che ricevono un assegno da entrambi gli enti.

Si tratta di un modo per ridurre i tempi sia a carico di chi deve fare la verifica sia per alleggerire gli oneri a carico del pensionato. È un modo poi che rende più efficace il sistema di controllo, visto che l’utilizzo della tecnologia consente di inviare le informazioni sui decessi in tempo reale.

La lista degli esclusi dal controllo fornita con il messaggio dell’INPS

comprende i residenti in Polonia che ricevano una pensione dallo ZUS polacco. Stessa esenzione anche a favore di chi viva in Svizzera, in Germania, Francia o Belgio sempre che siano titolari di erogazioni pensionistiche anche in quel paese e sempre che provengano da uno degli enti che hanno firmato un accordo con l’ente pensionistico italiano.

Esclusi anche quelli che prima della data fissata per il controllo si siano recati di persona a riscuotere almeno una mensilità a uno sportello della Western Union.

La ragione in questo caso è che l’esistenza in vita viene verificata in concreto al momento della riscossione. Gli impiegati della banca infatti non possono erogare l’assegno se prima non viene loro mostrato un documento di identità in corso di validità e dotato di foto.

Chi fa l’accertamento in vita ai fini della pensione

Premettiamo che chi ha l’obbligo di fare questo tipo di dichiarazione per non perdere la pensione riceve a casa un avviso con tutte le istruzioni necessarie. Chi ricevesse la lettera pur non rientrando in una delle categorie che devono fare l’attestazione dovrà contattare il mittente e segnalare la sua condizione. Ignorare la missiva invece costituisce un mancato adempimento dei propri obblighi.

La lettera vien inviata da Citibank a cui sono state delegate queste operazioni. Si tratta di un modulo standard uguale per tutti e scritto sia in italiano che nella lingua ufficiale del paese in cui si vive. Nel documento sarà indicato in modo chiaro la data ultima per completare l’operazione.

I controlli sono stati suddivisi in due fasi: la prima riguarda i residenti in America, Asia, Estremo oriente, Europa dell’est e paesi scandinavi. Per questi pensionati le prime lettere sono state spedite a partire dal 7 febbraio. Avranno tutti tempo fino al 7 giugno di quest’anno per compilare e consegnare la loro dichiarazione.

Per i pensionati che vivono in Africa, in Oceania o nei paesi europei esclusi nella fase precedente, la lettera sarà spedita a partire dal 14 settembre. Avranno dal momento in cui la riceveranno tempo fino al 12 gennaio 2023.

Inps precisa che per ridurre al minimo la possibilità di erogare pensioni non dovute che poi portano a una complicata procedura di recupero alcuni pensionati potrebbero essere coinvolti nella procedura di controllo generalizzato che viene fatta senza tenere conto del luogo di residenza.

Come si dimostra di essere in vita per mantenere la pensione

La propria esistenza in vita si dimostra compilando e presentando il modulo ricevuto a casa. Si ricorda che non farlo nei tempi previsti porta alla sospensione della pensione. Il modulo viene personalizzato per ogni utente, quindi non saranno accettati documenti diversi, anche se contengono tutte le informazioni richieste.

Chi non lo dovesse ricevere, oppure lo avesse smarrito potrà chiederne un duplicato rivolgendosi a Citibank, facendo riferimento ai recapiti segnalati nella lettera.

Dopo avere compilato, apposto data e firma e allegato tutti i documenti necessari il modulo può essere inviato per posta all’indirizzo PO Box 4873, Worthing BN00 3BG, United Kingdom.

Il documento secondo le indicazioni di INPS per essere valido dovrà essere firmato anche da un testimone accettabile. Con questo termine si intende il rappresentante dal consolato o dell’ambasciata italiana, oppure di un’autorità locale autorizzata a confermare l’esistenza in vita. Naturalmente queste persone chiederanno di verificare i documenti del pensionato.

Alternativo al sistema cartaceo è la dichiarazione via web. Per una serie di nazioni che sono contenute in un elenco del ministero degli esteri c’è la possibilità di rivolgersi a un testimone accettabile autorizzato a spedire il modulo direttamente sul portale di Citibank.

Pensione salvata con una videochiamata

Viste le difficoltà di spostamento legate alla pandemia da Covid, che potrebbero rendere complicato recarsi presso un consolato o un’ambasciata per farsi riconoscere da quest’anno è stata offerta a chi deve dimostrare di essere in vita per continuare a ricevere la pensione anche un’altra opzione. Si tratta di farsi riconoscere con una videochiamata.

In questo caso la procedura è leggermente diversa. Il pensionato dovrà firmare e datare il modulo ricevuto e aggiungere anche un recapito telefonico e possibilmente un indirizzo di posta elettronica.

Il documento dovrà essere spedito in modalità digitale all’ufficio consolare. In seguito darà richiamato con una videochiamata, utilizzando, a seconda di quanto nelle disponibilità del pensionato Skype, WhatsApp, o altre piattaforme per videoconferenze.

Nel corso della chiamata dovrà mostrare l’originale di un documento di identità in corso di validità. A quel punto l’addetto compilerà la propria parte del modulo e lo invierà a Citibank.

Se non posso farmi identificare perdo la pensione?

In caso di mancato rispetto dei termini tassativi indicati nella lettera ricevuta da Citibank, la rata successiva della pensione potrà essere riscorra solo di persona e in una filiale della Western Union. Quel tipo di riscossione che prevede il controllo dei documenti di identità equivale a conferma dell’esistenza in vita.

Se entro il 19 di quel mese nessuno si presenta per l’incasso o in alternativa non viene inviata la documentazione richiesta la pensione si considera sospesa a partire dal mese successivo.

Questa modalità è esclusa nei casi in cui il pensionato risulti residente in Italia, nei paesi dove non ci sono delle filiali della Western Union e nel caso in cui l’importo della pensione superi i 6.300 euro.

La riscossione non vale come accertamento in vita neppure nel caso in cui l’assegno sia incassato da un delegato, perché evidentemente quello non prova che il titolare non sia deceduto.

Per chi non avesse la possibilità di presentarsi davanti a un ufficiale per provare di essere in vita ci sono possibilità alternative. I casi previsti sono quello di impossibilità di uscire di casa a causa di invalidità sia fisica che mentale, quello del ricovero in ospedale o in un centro di assistenza oppure quello della detenzione. In tute queste ipotesi è necessario segnalare la situazione e chiedere un modulo speciale.

Il modulo dovrà essere compilato dal medico del pensionato, oppure dal tutore o dal titolare dell’istituto dove si trova ricoverato o detenuto. 

Le somme sospese non vengono perse, ma possono essere chieste all’INPS rivolgendosi all’ufficio competente all’erogazione allegando un documento di identità e specificando i dati per una corretta canalizzazione dell’assegno.

Per esempio un cambio di indirizzo o in diverso IBAN. Prima di riprendere le erogazioni saranno fatti i dovuti controlli, e potrebbe anche essere chiesto che sia nuovamente dimostrata l’esistenza in vita nel caso ci siano dei dubbi.

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