Pignoramento stipendio: ecco cosa succede a chi non paga le maxi bollette condominiali

Veneto: arrivano i pignoramenti dello stipendio per chi non paga le bollette. Scopri cosa sta succedendo.

I riscaldamenti centralizzati del condominio, da sempre, vanno incontro a numerose problematiche. Quest’anno la preoccupazione delle famiglie si concentra sul caro bolletta del gas naturale. Nel Veneto, tra l’altro, stanno facendo notizia i primi pignoramento sullo stipendio. Secondo quanto emerso da alcuni comunicati sono iniziati i pignoramenti su alcune maxi bollette. A spiegarlo è il presidente Anaci di Treviso il quale ha precisato:

“Sono tanti i soggetti disagiati. Arrivare a fine mese è un’impresa. Il pignoramento, in tal caso, rafforza un sistema incapace di soddisfare i bisogni primari come ad esempio il cibo, la capacità di pagare l’affitto oppure un mutuo.”

Si pensi che se a qualcuno è stato applicato un pignoramento di 60€ al mese qualcun altro, invece, ha promesso di pagare quando dopo l’incasso della 13ª mensilità.

Il problema delle maxi bollette

Nulla da ridire sul fatto che bisogna pagare il riscaldamento centralizzato. Si tratta di un vero e proprio dovere dei cittadini, però l’attuale crisi energetica ha raddoppiato il costo del gas naturale generando maxi bollette, anche nei condomini, mentre gli stipendi sono rimasti uguali. Per queste ragioni sembra impossibile, per molte famiglie in difficoltà, evitare il pignoramento dello stipendio.

La fase più critica però non è ancora arrivata, infatti il momento peggiore della crisi si manifesterà tra dicembre e gennaio. Il momento esatto corrisponde ai 100 giorni successivi alla scadenza delle maxi bollette. Come si può immaginare a quel punto, se le bollette non saranno state pagate, si procederà con l’interruzione della fornitura. Ciò che emerge, dinnanzi a questa situazione, è che al momento nessuno ha proposto una soluzione per porre fine alla crisi. D’altro canto dichiara l’amministratore condominiale di Conegliano:

“C’è poi chi han pensato di tutelarsi. Si tratta di aziende che hanno preso una dura decisione: quella di chiudere il contratto con chi paga in ritardo. Ad esempio a tre famiglie dello stesso palazzo è stata interrotta l’acqua calda. Sono molte le persone che richiedono aiuto al proprio comune. La speranza è che vengano rafforzati i sostegni stabiliti in base all’Isee. Inutile dire che ogni comune fa ciò che è nelle proprie possibilità.”

Come risparmiare luce e gas

L’attuale idea di tentare di risparmiare luce e gas, con l’attuazione di piccole escamotage, ha una visione negativa. Si avverte la sensazione che nessuno possa salvarsi dall’arrivo di maxi bollette anche nel periodo invernale. Inoltre si teme sempre più il rischio di subire il pignoramento dello stipendio.

Al momento solo il ministero della Transizione ecologica, tramite l’emanazione di un decreto, ha imposto l’uso del riscaldamento condominiale per un certo numero di ore giornaliere a seconda della zona di appartenenza. Nel caso specifico del Veneto, facendo parte della Zona E, l’accensione dei termosifoni è consentita per 13 ore al giorni. L’accensione è partita giorno 22 ottobre 2022 e non può protrarsi oltre il 4 aprile 2023. Il regolamento, proposto dal Governo su richiesta del Parlamento Europeo, impone regole severe sull’uso dei termosifoni, arrivano multe se non fai attenzione a non superare i gradi prestabiliti.

Esistono aiuti per le famiglie in difficoltà con stipendi pignorati

Chiariamo che al momento l’unico sostegno economico per l’aumento delle bollette illegittimo è quello che alcuni comuni riescono a dare ai propri cittadini. Così alcune amministrazioni comunali magari possono aiutare appena 10 famiglie mentre altre possono emettere contributi a sostegno di oltre 100 famiglie. Tutto ciò avviene tenendo conto dell’Isee. Infine si tenga conto che il contributo ricevuto dalle famiglie è usufruibile solo per il pagamento delle maxi bollette. L’obiettivo, come si può dedurre, è ridurre il rischio di subire il pignoramento dello stipendio.

Luana La Camera
Luana La Camera
SEO Copywriter, classe 1986.Vivo nella città di Cosenza, in Calabria. Laureata in Scienze Politiche presso l’Università della Calabria, sono appassionata di scrittura. A febbraio 2022 ho pubblicato “La Carta che non si ricicla” con la casa editrice 4 Punte Edizioni. Si tratta di un piccolo manuale dedicato ai principi fondamentali dello Stato italiano. Inoltre sono ideatrice del corso “Diritto costituzionale da zero” presente sulla piattaforma di Udemy. Collaboro con professionisti dell’ambito giuridico nella realizzazione di testi per siti web.
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