Targa dell’auto, se la tieni così puoi ricevere una multa salata

La targa dell'auto è importante per identificare il veicolo. In alcuni casi, se hai targa estera, puoi ricevere una multa salata.

La targa dell’auto è un elemento indispensabile di cui si deve disporre per poter circolare con un veicolo. Questo elemento infatti consente di identificare qual è il mezzo specifico, e risalire a diverse informazioni, soprattutto durante i controlli delle Forze dell’ordine.

La targa serve anche a identificare chi è il proprietario del mezzo, indipendentemente da chi sta guidando. Chi ha la proprietà di un veicolo deve prestare attenzione che questo oggetto sia ben visibile, illuminato per le ore notturne e integro per consentire l’identificazione.

Tuttavia recentemente è stata introdotta una regola molto ferrea a proposito delle targhe estere, per cui il mancato rispetto di questa norma può portare a diverse sanzioni. Vediamo brevemente di cosa si tratta.

Targa dell’auto estera: le regole

A partire dal 21 marzo 2022 tutti i veicoli che circolano sul territorio italiano con una targa estera devono essere iscritti all’apposito registro pubblico, il REVE. Questo registro tiene traccia dei mezzi che hanno una targa dell’auto non italiana, ma che circolano sul territorio, per diversi motivi.

Il REVE è il pubblico registro dei veicoli esteri, e la nuova normativa introdotta lo scorso anno determina di conseguenza i comportamenti da adottare in ogni situazione e per le diverse casistiche, ovvero:

  • i cittadini stranieri che ottengono una residenza italiana, in un secondo momento, devono procedere all’immatricolazione dei veicoli, entro tre mesi da quando ottengono residenza in Italia. L’auto quindi non può mantenere in questo caso una targa estera;

  • i cittadini stranieri che non hanno residenza italiana, ma che sono stabiliti all’estero, possono circolare nel territorio italiano con una targa dell’auto estera liberamente per un periodo massimo di un anno;

  • i cittadini italiani residenti in Italia che stanno utilizzando un veicolo con targa estera non di proprietà (pensiamo ad esempio ai viaggi di lavoro, al leasing o al noleggio) devono avere con sé un documento redatto dal proprietario del veicolo che riporta le informazioni sul suo utilizzo e la durata.

Principalmente, queste sono le conseguenze dirette della norma introdotta l’anno scorso, che regolarizza l’uso delle targhe estere sul territorio italiano. Tuttavia esistono particolari eccezioni da tenere conto, che riguardano ad esempio il Comune svizzero Campione d’Italia.

Va evidenziato che queste norme non prevedono che circolare con targa estera sia illegale di per sé in ogni caso, ma deve essere dichiarato.

A seguito dell’introduzione delle nuove regole, la corte europea si è opposta perché ha definito illegittime tali disposizioni, ovvero andrebbero contro la libera circolazione nell’area del continente. Tuttavia ad oggi le sanzioni per i trasgressori possono essere anche molto salate.

Multa salata per la targa estera non regolamentata

Nel caso in cui si circoli sul territorio italiano con una targa dell’auto estera, senza seguire le regole viste sopra, cosa si rischia nel concreto? Le multe potrebbero essere molto salate, per cui è buona norma conoscere queste regole e applicarle nel breve tempo possibile.

Le sanzioni nei casi peggiori possono arrivare anche a 1.600 euro, perché di fatto si sta violando il Codice della Strada. Si può anche incorrere nel sequestro del mezzo per particolari situazioni.

Questo non avviene nei casi in cui l’autoveicolo viene utilizzato con targa estera per un periodo inferiore a 30 giorni anche non continuativi, in un anno.

Ma per quali motivi sono state introdotte delle regole così stringenti intorno all’utilizzo della targa dell’auto estera? Principalmente per evitare l’insorgere di truffe o situazioni di esterovestizione, per una questione di risparmio.

Le multe introdotte dal nuovo regolamento possono essere applicate anche per automezzi di diverso tipo con targa estera, non correttamente registrati o dichiarati, e coinvolge anche i rimorchi.

Anche coloro che lavorano come frontalieri, ovvero si spostano ogni giorno da un paese limitrofo all’Italia e viceversa, devono rispettare queste disposizioni, registrando al REVE la propria auto che sta circolando in Italia.

Per chi lavora si prevede un periodo di 60 giorni di tempo per procedere con la registrazione idonea dal momento dell’acquisizione del veicolo.

Non sono mancate tuttavia le polemiche intorno a queste nuove regole, per fare un esempio la corte europea ha dichiarato illegittima una sanzione che coinvolgeva due coniugi, di cui uno residente in Italia e l’altro in Slovacchia, con targa del veicolo non italiana.

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