Testamento o donazione? Quando conviene l’uno e quando l’altra per immobili e denaro

Testamento o donazione? In quanti si sono posti questa domanda? Facciamo un'analisi, spiegando quando conviene l'uno o l'altra.

Molto frequentemente ci si chiede cosa convenga, in termini economici, tra la donazione oppure il testamento. Molto diversi tra di loro, molto simili per il loro scopo: sia il testamento che la donazione producono effetti, tutto sommato, analoghi.

Infatti, la donazione permette di realizzare gli effetti di una divisione ereditaria, quando, però, si è ancora in vita. Il testamento, al contrario, si apre al momento della morte. Pertanto, per capire bene quale delle due conviene fare, è bene conoscere le tempistiche, ma soprattutto i costi da affrontare.

Nel testo, prima di tutto, parleremo in linea generale di entrambe, spiegando cosa sono per avere una prima idea di entrambi. Successivamente, ci sposteremo a fare una breve analisi dei pro e i contro, in modo tale da vedere la convenienza dell’una e dell’altra, soprattutto in relazione ai costi che dovrà sostenere il donatario oppure l’erede.

Quali sono le differenze tra testamento e donazione

Il testamento e la donazione hanno pressoché lo stesso scopo: il trasferimento di un bene. Tuttavia, tra di essi ci sono profonde differenze.

Il testamento è una dichiarazione, in forma scritta, con il quale il testatore può decidere a chi devolvere il proprio patrimonio dopo la sua morte. Al contrario, la donazione viene effettuata quando si è ancora in vita.

Sostanzialmente, è questa la differenza principale tra il testamento e la donazione: il momento in cui vengono devoluti i beni. La donazione è un vero e proprio contratto, in quanto produce i suoi effetti solo quando il donante e il donatario si mettono d’accordo, viene sottoscritto un atto notarile e viene firmato da entrambe le parti.

Così come per il testamento, anche quando si decide di donare un bene, si devono tenere in considerazione le quote di legittima; ciò vuol dire che ad alcuni eredi spetta sempre una parte del lascito ereditario.

Per questo motivo, bisogna tenere presenti anche le donazioni fatte in vita dal defunto in quanto si considerano un’anticipazione dell’eredità, in relazione alle quote di legittima.

Testamento o donazione, ecco quale costa meno

Dopo aver spiegato, in soldoni, quali sono le differenze tra il testamento e la donazione, passiamo all’espetto economico. Quale costa meno?

Le donazioni di beni di modico valore non richiedono l’intervento del notaio. Per quelle, invece, più onerose è necessario avvalersi di un notaio. Ecco il primo costo da considerare: la parcella del professionista che ricade sul donatario.
Caso contrario, nel caso del testamento: la spesa del notaio viene divisa tra gli eredi, ma pagata comunque dal patrimonio del defunto.

Nel caso della donazione, il donatario è soggetto al pagamento della parcella, mentre con il testamento la parcella si può detrarre dall’eredità. Se vogliamo parlare del costo preciso di una donazione è bene sapere sin da subito che varia in base al valore dei beni, della complessità dell’atto e, ovviamente, della parcella del notaio.

Da questo punto di vista, sempre in linea generale e facendo una media, viene a costare meno (ma non eccessivamente) la pubblicazione del testamento. Pertanto, tra le due opzioni, il lascito testamentario può sembrare più economico, ma in apparenza. Non bisogna dimenticare di considerare anche altri servizi che possono far aumentare la spesa.

Il testatore deve sostenere alcune spese per il testamento che variano in base alla tipologia. Se si tratta di testamento pubblico, la spesa è maggiore; intermedia, quando si tratta di testamento segreto e, infine, inferiore quando si tratta di testamento olografo.

Fin qui non abbiamo parlato anche di un’altra tipologia di costi: le tasse. Sia per la donazione che per la successione ci sono tasse da pagare e in entrambi i casi sono soggetti al pagamento i beneficiari.

Conviene di più il testamento o la donazione? Ecco quando conviene l’uno o l’altra

Spostiamoci, infine, sull’aspetto della convenienza. Tutto sommato, i costi che devono affrontare i beneficiari sono abbastanza simili.

Cosa conviene? La scelta dell’una o dell’altra dipende molto anche dalle necessità personali di ognuno. Se si opta per la donazione, entrambe le parti possono decidere i tempi e le modalità del trasferimento del bene.

Al contrario, non si può programmare nulla se si decide di traferire i beni con la successione ereditaria. Inoltre, la donazione non presuppone l’accettazione tacita dell’eredità: pertanto, potrebbe consentire di evitare la successione dei debiti. Al contrario, quando l’eredità viene trasferita tramite testamento, gli eredi devono accettare – o rifiutare – il lascito per intero, sia gli attivi che i passivi. Anche le donazioni possono avere punti sfavorevoli.

Dobbiamo tenere presente, che le donazioni possono essere impugnate dagli altri eredi legittimi dopo la morte del donante. Casi come questi avvengono quando alcuni eredi ritengono di aver ricevuto meno rispetto agli altri.

Insomma, in entrambi i casi ci sono pro e contro da valutare. Se ci spostiamo, invece, sull’aspetto economico è necessario svolgere un’ulteriore valutazione. Al fine di pagare meno tasse, è possibile donare un bene riservando, però, il diritto di usufrutto su di esso, ovvero di utilizzarlo fin quando si è in vita.

Sara Bellanza
Sara Bellanza
Aspirante storica contemporaneista, classe 1995.Amante della lettura e della scrittura sin dalla tenera età, ho una laurea triennale in Filosofia e Storia e una laurea magistrale in Scienze Storiche, conseguite entrambe presso l’Università della Calabria. Sono autrice di alcune pubblicazioni scientifiche inerenti alla storia contemporanea e alla filosofia: "L'insostenibile leggerezza della storia" e "L’insufficienza del linguaggio metafisico" per la rivista "Filosofi(e)Semiotiche", e "Il movimento comunista nel cosentino" per la "Rivista Calabrese di Storia del '900".Nonostante la formazione prettamente umanistica, la mia curiosità mi ha spinto a conoscere e a informarmi sugli ambiti più disparati. Leggo, scrivo e fotografo, nella speranza di riuscire a raccontare il mondo così come lo vedo io.
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