Bollo auto non pagato: quando scattano le sanzioni!

Il bollo auto è una delle imposte più odiate dagli italiani che, se non pagata, porta a sanzioni non indifferenti. Ecco come comportarsi in caso di multa.

Il bollo auto è una delle imposte che crea maggiori perplessità per gli italiani, che viene applicata nel caso di possesso di una autovettura. Dall’arrivo della pandemia questa imposta ha subito alcune proroghe, al pari di come è accaduto con altre tasse similari. Tuttavia il pagamento del bollo auto è previsto anche nel 2022, per tutti i possessori di autoveicoli.

Non tutti sanno che quando vi è una dimenticanza nel pagamento del bollo auto, questa può trasformarsi in una sanzione con la richiesta di saldo dell’importo dovuto, e l’aggiunta di eventuali interessi in base al tempo effettivamente trascorso dalla scadenza di questa tassa. Dal momento in cui viene acquistato il veicolo, esistono precise scadenze di cui tenere conto, come spiega Ilgiornale.it:

“Il termine entro cui bisogna pagare il bollo auto è l’ultimo giorno del mese successivo a quello di immatricolazione del mezzo. Sarebbe opportuno segnare in rosso sul calendario questo giorno, per evitare di incorrere nelle sanzioni previste dalla normativa.”

Se non si provvede al pagamento, trattandosi di una imposta, il fisco potrà chiedere di saldare la cifra dovuta, e aggiungere i costi per la sanzione e per gli interessi. Tuttavia può accadere che questa richiesta venga segnalata anche dopo diversi mesi, o anni, dal momento in cui effettivamente si doveva provvedere al pagamento. Vediamo in questo articolo come comportarsi in questi casi.

Bollo auto: quando si paga nel 2022

Il bollo auto va pagato tutti gli anni, anche nel 2022, da parte dei possessori di autoveicoli. Questa imposta viene applicata nella sua misura normale, oppure con l’aggiunta di una cifra ulteriore quando viene attivato il superbollo auto, ovvero quando il mezzo supera una certa soglia di potenza.

Per conoscere qual è la data esatta entro cui si deve provvedere al pagamento di questa tassa, bisogna fare riferimento alla regione di appartenenza, ovvero alla regione in cui si vive stabilmente e in cui si circola con il veicolo in questione. Come visto prima, la tempistica generale a cui fare affidamento è quella che indica la data di scadenza nel mese successivo alla data di immatricolazione.

Per gli anni successivi alla prima immatricolazione, il bollo auto si paga entro il mese successivo a quello della scadenza dell’ultimo bollo auto pagato. Le diverse proroghe introdotte a causa del Covid-19 sono state sospese, quindi a partire da gennaio 2022 il bollo auto si paga regolarmente secondo le scadenze previste.

Ogni volta che si provvede a pagare un bollo auto, sulla ricevuta del pagamento è possibile visionare la data effettiva del pagamento, e della scadenza, quindi per gli anni successivi sapere qual è la scadenza è piuttosto facile. Tuttavia per non incorrere in errori è possibile fare riferimento alla propria Regione di appartenenza, o visionare il sito ufficiale dell’ACI.

L’ACI, l’Automobile Club d’Italia, dispone di un sito web consultabile liberamente da tutti in cui è possibile accedere ad un’area per il calcolo del bollo auto regione per regione, per conoscerne le scadenze e gli importi da versare. Inserendo le informazioni principali sui veicolo, come la targa, è possibile ricavare il costo del bollo auto per l’anno in corso, e accedere ad una serie di informazioni utili per non dimenticarsi di provvedere al saldo.

Risulta infine possibile anche utilizzare il sito web per provvedere al pagamento online dell’imposta dovuta, per le regioni per cui il servizio è abilitato. Come accade per molte piattaforme online che includono servizi rivolti al cittadino, anche in questo caso è necessario utilizzare uno SPID o un metodo digitale di autenticazione per accedere al portale in tutte le sue funzionalità.

Bollo auto non pagato: le sanzioni

Generalmente, quando non si provvede per tempo al pagamento del bollo auto, si riceve una comunicazione con richiesta di saldo dell’imposta, anche tramite lettera via posta. Si può trattare di una cartella esattoriale, contenente la richiesta di saldo, e di pagamento della sanzione applicata in aggiunta agli interessi sulla tassa.

Quado non si provvede correttamente al pagamento infatti si sta cumulando un debito nei confronti del fisco, proprio come accade per il mancato saldo di imposte come le tasse sulla casa, le imposte sui redditi derivati da lavoro autonomo e dipendente, e così via.

Una cartella esattoriale è un documento che contiene il debito del cittadino cumulato verso il fisco, e qui possono anche essere inserite le imposte relative al bollo auto non versato. Trattandosi di una imposta regionale, la richiesta del bollo auto può essere effettuata direttamente da parte della Regione, tramite avviso di pagamento.

Quando ciò accade, anche il fisco, ovvero l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, viene a conoscenza del debito, e quindi provvederà a richiederne il saldo tramite cartella esattoriale. Nei peggiori dei casi, quando non viene pagato il bollo auto, si può incorrere in un fermo amministrativo, e quindi il veicolo può anche essere cancellato dal PRA, il Pubblico Registro Automobilistico.

Di solito questa cancellazione avviene se non si provvede al corretto pagamento dell’imposta per tre anni consecutivi. Questa imposta si deve pagare anche se di fatto l’automobile non si sta utilizzando, anche se è ferma in garage, in quanto il bollo auto fa riferimento alla proprietà del veicolo, non al suo utilizzo o circolazione.

Nel caso in cui il cittadino provveda, successivamente ad un reclamo, al pagamento del bollo auto, anche con le modalità viste sopra, tuttavia andranno aggiunte agli importi dovuti anche le sanzioni e gli interessi, calcolati per esempio sulla base di quanto tempo è passato dalla scadenza del bollo.

Sanzioni per il bollo auto: quali sono

Le sanzioni in caso di mancato pagamento del bollo auto aumentano con l’aumentare del ritardo nel suo pagamento. Questo vuol dire che più trascorrono giorni dalla scadenza del pagamento, più lieviterà il debito, ovvero la sanzione, a carico del cittadino.

In particolare, le sanzioni vengono applicate secondo queste percentuali:

  • 14 giorni di ritardo nel pagamento: sanzione di 0,1% aggiuntivo del valore del bollo auto per ogni giorno di ritardo;
  • 15-30 giorni di ritardo nel pagamento: sanzione dell’1,50% in più rispetto al valore del bollo auto per ogni giorno di ritardo;
  • 30-90 giorni di ritardo nel pagamento: la sanzione in questo caso può aumentare anche dell’1,67% rispetto al valore del bollo auto;
  • Da 90 giorni a un anno di ritardo nel pagamento: la sanzione arriva al 3,75% in più rispetto al valore del bollo auto;
  • Oltre un anno di ritardo nel pagamento non si può chiedere il ravvedimento operoso, condizione che prevede una riduzione generale delle sanzioni, a causa della volontà di rimediare all’errore. Oltre i due anni di ritardo, la sanzione può anche arrivare al 5% in più del valore del bollo auto.

Generalmente, vengono applicate sanzioni aggiuntive per ogni sei mesi di ritardo nei pagamenti del bollo auto, e delle rispettive sanzioni. Nel caso estremo in cui non si provvede al pagamento dell’imposta per diversi anni, oltre all’eliminazione del veicolo dal PRA, si può arrivare anche alla confisca del veicolo.

Anche quando viene previsto il pagamento del superbollo auto, ovvero per tutti i proprietari di autoveicolo con potenza superiore a 185 kilowatt, possono scattare le sanzioni. Anche in questo caso vengono applicate sanzioni con interessi che aumentano con il trascorrere del tempo dal mancato pagamento dell’imposta. Provvedere solamente al pagamento del bollo auto, e non del superbollo, può anche portare ad una sanzione.

Bollo auto non pagato di vecchia data

Il fisco può richiedere il pagamento del bollo auto anche se questo risulta essere di vecchia data, per cui è possibile che il cittadino incorra in una cartella esattoriale anche dopo diversi anni dal mancato pagamento dell’imposta.

Le motivazioni del ritardo nell’invio della richiesta di saldo possono essere le più disparate: un cambiamento di residenza, per cui la comunicazione non è arrivata all’indirizzo corretto, oppure ancora un errore del fisco, o ancora, la richiesta è stata fatta più volte, ma senza esito.

Si può parlare di prescrizione dopo diversi anni dal mancato pagamento del bollo auto, per la precisione tre anni. In questo caso il fisco non può più chiedere il saldo del debito, ma il cittadino non può più neppure fare ricorso per questa richiesta di saldo.

A fare ricorso dev’essere il proprietario dei veicoli, nel momento in cui si accorge che nella richiesta di saldo del pagamento c’è qualche errore, ovvero che quel pagamento non spetta a lui, in quanto la tassa è già stata versata. Può anche accadere che ad essere notificati siano i bolli auto di veicoli che sono stati venduti, per cui effettivamente il vecchio proprietario non è più responsabile del pagamento dei bolli successivi.

In questi casi il proprietario, o ex proprietario del mezzo, può fare ricorso, chiedendo che venga controllata la cartella esattoriale inviata per sbaglio. Dopo tre anni, questo ricorso non può più avvenire, per cui nei casi visti sopra è consigliato affrettarsi.

Bollo auto 2022: chi non deve pagarlo

Accanto ai cittadini che devono provvedere al pagamento del bollo auto, ci sono anche molti soggetti che possono essere esonerati dal suo pagamento. Si tratta per esempio di chi usufruisce della Legge 104, riservata ai soggetti portatori di handicap e alle persone che si occupano di prestargli assistenza.

Per l’anno in corso non devono pagare il bollo auto le persone che presentano condizioni di disabilità grave, eventuali coniugi o genitori, parenti o affini che hanno la funzione di caregiver per questi soggetti. Per poter essere esonerati dal pagamento del bollo auto in questi casi, è necessario che la vettura rimanga entro una cilindrata di 2.000 centimetri cubici a benzina, oppure a gasolio fino a 2.800 centimetri cubici.

Per essere esonerati dal pagamento dell’imposta è necessario in questi casi presentare una apposita domanda all’ACI. Questa però non è l’unica circostanza di esonero dal pagamento del bollo auto. Risulta anche possibile essere esclusi da questa imposta nel caso in cui si possieda un’auto elettrica o ibrida, in base alle specifiche disposizioni.

Inoltre per le auto d’epoca, o per i veicoli che hanno più di 30 anni, esistono particolari agevolazioni che possono anche arrivare a dimezzare la cifra del pagamento dell’imposta.

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