Modello 730/2023, spese per la casa in detrazione? Ecco quali si possono scaricare

Hai sostenuto delle spese per la casa? Attenzione perché alcune possono essere portate in detrazione e scaricate nel modello 730/2023. Ecco quali.

Maggio è ormai iniziato e con esso il periodo più temuto dai contribuenti italiani. E’ partita infatti la campagna fiscale 730/2023 relativa al periodo fiscale 2022 e quest’anno numerose sono le novità.

Il 6 febbraio è stato approvato definitivamente il nuovo modello 730/2023 da parte dell’agenzia delle Entrate: tante sono le novità a riguardo in tema di Irpef, nuove detrazioni da lavoro e per i figli a carico e per i vari bonus erogati dal governo centrale nell’anno 2022.

Tante le novità introdotte anche quadro E del modello, quello relativo alle detrazioni, agli oneri e alle spese.

Vediamo, nel dettaglio tutte le spese detraibili relative alla propria casa e cosa dice la guida dell’Agenzia delle Entrate in merito.

Modello 730/2023, spese per la casa in detrazione? Ecco quali si possono scaricare

Dubbi e incertezze accompagnano inizio di maggio, soprattutto da un punto di vista fiscale.

La campagna 730 è appena iniziata e con essa la ricerca di scontrini fatture e tutto quello che può servire per portare in detrazione alcune spese.

Sempre più gli italiani stanno diventando maestri del risparmio e cercano sempre nuovi metodi per recuperare qualche soldo anche grazie alla presentazione del modello 730 e tramite le spese detraibili.

Non tutte le spese da portare in detrazione sono conosciute e molte riguardano la propria casa.

Tra quelle poco conosciute si inserisce quella relativa alle spese di intermediazione immobiliare sostenute per l’acquisto di un immobile destinato ad abitazione principale.

Si tratta di spese per il professionista immobiliare riconosciuto per cui spetta la detrazione d’imposta del 19%.

La detrazione spetta se l’immobile è inserito nei registri anagrafici ed è necessaria un’autocertificazione dove viene dichiarato l’effettivo utilizzo dell’immobile ed una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà del mediatore.

La spesa non può superare i 1.000 euro e deve essere inserita nel quadro E “Oneri e spese”, nello specifico la Sezione I, rigo E8 (o i successivi E9 e E10) denominato “Altre spese” e qui inserire il codice spesa 17.

Sempre relativamente alla casa di proprietà è possibile portare in detrazione le spese per gli atti di mutuo.

In queste spese rientrano:

  • gli interessi passivi sul mutuo;

  • le penalità da pagare in caso di estinzione anticipata del mutuo;

  • le spese di istruttori e quelle relative alla perizia tecnica;

  • l’onorario del notaio e le spese sostenute per conto del cliente.

Per le spese su indicate è possibile ottenere una detrazione del 19% calcolata su un massimo di 4.000 euro. Va sottolineato che nel caso in cui il mutuo sia cointestato a più soggetti ognuno avrà diritto ad una detrazione in relazione alla quota di proprietà nel limite di 4.000 euro.

Modello 730/2023: queste le detrazioni fiscali se si è in affitto

Oltre alle detrazioni previste sopra per coloro che hanno acquistato un appartamento da adibire ad abitazione principale esistono alcune detrazioni per i canoni di affitto.

La detrazione può arrivare a 300 euro se il contratto di locazione è stato stipulato o rinnovato ai sensi della legge 431 del 9 dicembre 1998 e se il reddito complessivo non supera i 15.493,71 euro.

Se nell’eventualità il reddito fosse superiore ai 15.000 ma entro i 30.987,41 euro la detrazione scende a 150 euro.

Se invece il contratto di affitto è a canone concordato la detrazione arriverà a 495,80 euro, se il reddito è fino a 15.493,71 euro o di 247,90 euro se il reddito è compreso tra 15.493,71 euro e 30.987,41 euro.

Altra detrazione spetta ai giovani di età compresa tra i 20 e i 31 anni che hanno stipulato un contratto di affitto.

L’importo in questo caso è fisso a 991,60 euro se il reddito complessivo non supera i 15.493,71 euro ed è valida per 4 anni.

Qualora i 991,60 euro siano inferiori al 20% del canone annuo di locazione, il giovane affittuario potrà portare in detrazione il 20% di quanto paga annualmente rimanendo nei limiti di 2.000 euro.

Figli studenti universitari e lavoratori fuori sede: così detrai le spese di affitto

Non tutti lo sanno ma un’altra spese da poter portare in detrazione è quella legata all’affitto di una parte di abitazione degli studenti universitari.

Bisogna rispettare alcuni requisiti per poter accedere alla detrazione. La spesa può essere detratta solo se  lo studente universitario è fuori sede e se studia in atenei che si trovano in Comuni diversi da quello di residenza con una distanza di almeno 100 km.

La detrazione spetta nella percentuale del 19% calcolato su un importo non superiore a 2.633 euro.

Oltre agli studenti universitari la detrazione sui canoni di affitto spetta anche a coloro che trasferiscono o hanno trasferito nei 3 anni precedenti il proprio domicilio in un altro comune per motivi di lavoro.

Questi possono usufruire di una detrazione di 991,60 euro se il reddito non supera i 15.493,71 euro o di 495,80 euro se il reddito personale è compreso tra 15.493,72 e 30.987,41 euro.

Achiropita Cicala
Achiropita Cicala
Collaboratore giornalistico, classe 1985.Ho una laurea magistrale in Economia Applicata, conseguita presso l'Università degli Studi della Calabria. A percorso universitario ultimato, ho approfondito sul campo le competenze acquisite in Finanza e Statistica presso alcuni studi commerciali. Attualmente, collaboro con diverse testate giornalistiche online per le quali scrivo, con flessibilità, di argomenti che spaziano dall'economia alla politica, dal mondo della scuola a quello dell'amministrazione pubblica. Passioni? La scrittura in primis, la grafica in secundis!
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