Stretta sulla cessione del credito: ecco la lista di chi può farla ancora

Il Governo ha imposto la stop alla cessione del credito a partire dal 17 febbraio 2023. Ma ci sono alcuni esclusi. Chi può farla ancora?

Con il decreto-legge n. 11 del 17 febbraio 2023, il Governo ha imposto una stretta sulla cessione dei crediti. Un fulmine a ciel sereno per committenti, progettisti e imprese impegnate nei lavori oppure in procinto di avviarli.

A partire dal 17 febbraio, infatti, tutte le nuove spese per i lavori agevolati legati ai bonus edilizi potranno essere recuperate solo ed unicamente come detrazione Irpef. Tuttavia, nel turbinio di queste limitazioni entrate in vigore con un breve preavviso, è bene individuare quali sono i bonus non coinvolti nelle limitazioni.

Ebbene, nel testo andremo a fare un elenco di tutti i bonus per i quali è possibile optare per la cessione dei crediti e, inoltre, forniremo anche una spiegazione di chi, nell’ambito dei bonus edilizi, può ancora continuare i lavori potendo scegliere tra la detrazione Irpef, la cessione del credito o lo sconto in fattura.

Stretta sulla cessione dei crediti: ecco le nuove regole

Il Governo ha imposto lo stop sulla cessione dei crediti derivanti dai bonus edilizi in vigore. Con il decreto-legge n. 11 del 17 febbraio 2023, è stata cancellata la possibilità di cedere i crediti sia attraverso la cessione diretta sia con la formula dello sconto in fattura, ovvero con la cessione del credito all’impresa che ha effettuato i lavori. La stretta sulla cessione dei crediti ha causato reazioni negative, in particolar modo da parte dei committenti, dei progettisti e dalle imprese edili impegnate nei lavori oppure che avevano intenzione di avviarli.

Come sappiamo, la cessione del credito e lo sconto in fattura permettono di ricevere uno sconto fiscale da parte dello Stato e la possibilità di cederlo. Si tratta di un meccanismo utilizzato soprattutto nell’ambito dei bonus edilizi, in quanto lo sconto veniva ceduto alla ditta esecutrice dei lavori oppure ad una banca e, questo meccanismo, permetteva di anticipare meno denaro rispetto a prima.

Pertanto, a partire dal 17 febbraio ogni nuova spesa per i lavori nell’ambito dei bonus edilizi potrà essere recuperata solo come detrazione Irpef. In sostanza, si ritorna al vecchio meccanismo per cui lo Stato dà i rimborsi spettanti, spalmandoli su più anni in dichiarazione dei redditi.

I lavori agevolati riguardano il superbonus, ecobonus, sismabonus, bonus barriere architettoniche, installazione di impianti fotovoltaici e di colonnine di ricarica per le auto elettriche. Tuttavia, lo stop non riguarda indistintamente tutti i bonus edilizi.

Il decreto-legge prevede una clausola di salvaguardia che mette al sicuro gli interventi avviati prima del 17 febbraio 2023. Pertanto, tutti coloro che stanno realizzando lavori agevolati, che hanno già presentato la Cilas e ottenuto il titolo abitativo o avviato i lavori prima del 17 febbraio 2023, possono continuare a optare anche per lo sconto in fattura o la cessione del credito.

Ecco quali crediti sono esclusi dalla stretta

Abbiamo già detto che la stop alla cessione dei credito non riguarda tutte le categorie di agevolazioni. Infatti, il decreto-legge ha introdotto la stretta solo alle cessioni derivanti dai bonus edilizi. Pertanto, sono esclusi i seguenti crediti:

  • Il credito super-ace;

  • I crediti energia e gas per il terzo trimestre 2022;

  • I crediti energia e gas per i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2022;

  • I crediti per l’acquisto di carburanti dei settori agricolo e della pesca per il quarto trimestre 2022;

  • Il bonus chef;

  • Il bonus digitalizzazione per le agenzie di viaggio e i tour operator;

  • I crediti energia e gas e il bonus carburante dei settori agricolo e della pesca per il primo trimestre 2023.

Leggi anche: Superbonus, cessione credito e sconto in fattura tornano per alcuni soggetti: ecco per chi

Chi può ancora fare la cessione del credito per i bonus edilizi

Le eccezioni riguardano anche alcuni casi specifici per i quali sarà possibile continuare ad utilizzare la cessione del credito oppure lo sconto in fattura.

Iniziamo dal bonus più richiesto: il superbonus 110%-90%. In questo caso, possono ancora beneficiare della cessione i proprietari di un casa unifamiliare oppure di una casa con ingresso autonomo che, entro il 16 febbraio 2023, abbiamo presentato la Cilas o richiesto il titolo abitativo.

E per i condomini? Entro il 16 febbraio 2023, devono soddisfare due condizioni: aver adottato la delibera assembleare e aver presentato la Cilas o richiesto il titolo abitativo.

Per gli interventi di demolizione o ricostruzione, deve essere richiesto il titolo abitativo entro il 16 febbraio 2023. In definitiva, coloro che non hanno presentato la Cilas o richiesto il titolo abitativo entro il 16 febbraio 2023, non potranno fruire della cessione del credito, ma avranno solo e unicamente la possibilità di optare per la detrazione Irpef.

Spostiamoci all’ecobonus dal 50% a 85%. Per questa tipologia di lavori possono ancora chiedere lo sconto in fattura o la cessione del credito, coloro che hanno presentato la Cila o la richiesta di titolo abitativo entro il 16 febbraio 2023.

Per i lavori principali del bonus ristrutturazioni 50%, per conservare il diritto e scegliere la cessione o lo sconto in fattura, è necessario aver presentato la Cila o la richiesta di titolo abitativo entro il 16 febbraio 2023.

Parliamo del sismabonus. Per i lavori di messa in sicurezza antisismica, per i condomini e le singole unità immobiliari situate in zona sismica 1, 2 o 3 possono beneficiare della cessione del credito solo coloro che hanno comunicato l’inizio dei lavori o richiesto il titolo abitativo entro il 16 febbraio 2023.

Destino simile anche per altri bonus edilizi come il bonus barriere architettoniche e il sismabonus acquisto 75%-85%.

Sara Bellanza
Sara Bellanza
Aspirante storica contemporaneista, classe 1995.Amante della lettura e della scrittura sin dalla tenera età, ho una laurea triennale in Filosofia e Storia e una laurea magistrale in Scienze Storiche, conseguite entrambe presso l’Università della Calabria. Sono autrice di alcune pubblicazioni scientifiche inerenti alla storia contemporanea e alla filosofia: "L'insostenibile leggerezza della storia" e "L’insufficienza del linguaggio metafisico" per la rivista "Filosofi(e)Semiotiche", e "Il movimento comunista nel cosentino" per la "Rivista Calabrese di Storia del '900".Nonostante la formazione prettamente umanistica, la mia curiosità mi ha spinto a conoscere e a informarmi sugli ambiti più disparati. Leggo, scrivo e fotografo, nella speranza di riuscire a raccontare il mondo così come lo vedo io.
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