I lavoratori autonomi hanno obbligo di durc? Scoprilo!

Il durc è obbligatorio per le aziende, in questo articolo scopriremo se anche i lavoratori autonomi devono preoccuparsene e in quali casi è obbligatorio.

Il Documento Unico di Regolarità Contributiva chiamato anche comunemente con il suo acronimo (durc) è una certificazione rilasciata da INPS, INAIL, Casse edili oppure dalle Casse private per i lavoratori autonomi iscritti.

Il durc attesta (come specificato in questo approfondimento) la regolarità contributiva della partita IVA in questione nei confronti di tutti i contributi e gli adempimenti obbligatori per legge, che dipendono dal settore in cui il lavoratore opera.

Il durc è stato anche un documento molto importante e molto discusso negli ultimi due anni di pandemia, perchè solo attestando la propria regolarità contributiva si potevano ricevere le sovvenzioni e i sussidi pubblici messi a disposizione per aiutare imprese e liberi professionisti colpiti dall’emergenza sanitaria.

Ma la domanda su cui ci concentreremo oggi e a cui daremo risposta è se il durc è un documento obbligatorio per i lavoratori autonomi oppure no.

Prima di iniziare la nostra analisi, vogliamo segnalare un video del canale youtube di Cogede SRL che spiega in breve in quali settori è utile il durc e cos’è.

Cos’è il durc per i professionisti?

Il durc per professionisti è lo stesso documento che viene rilasciato anche alle imprese, cioè un documento che attesta la regolarità contributiva del professionista (facendo riferimento alla sua partita IVA) nei confronti di INPS, INAIL e/o eventuali casse private a cui si è regolarmente iscritti.

Risulta essere un documento particolarmente importante soprattutto per tutti quei lavoratori autonomi che operano nel settore edile oppure che collaborano in un qualsiasi settore con la Pubblica Amministrazione.

Infatti ai professionisti che si trovino a collaborare con un ente pubblico (sia centrale che periferico) sarà richiesta la presentazione di un documento che attesti la regolarità contributiva valido (cioè non scaduto).

Il durc infatti ha una validità di 120 giorni (in questa sezione c’è un approfondimento specifico sulle scadenze) e per essere accettato non deve essere scaduto.

In molti casi il durc richiesto ai professionisti può essere sostituito da una semplice autocertificazione firmata proprio dal professionista che conferma la propria regolarità contributiva ma essendo una procedura completamente gratuita molti lavoratori autonomi iscritti a INPS e INAIL richiedono lo stesso il durc online.

I lavoratori autonomi hanno obbligo di durc?

Non c’è una risposta univoca a questa domanda, questo perchè dipende dalle iscrizioni obbligatorie rivolte al lavoratore autonomo in questione.

Come regola generale si deve sempre considerare la presenza di dipendenti.

Imprese e lavoratori autonomi che abbiano dei dipendenti sono sempre obbligati alla presentazione del durc (quando richiesto) e non sono sufficienti tutte le altre attestazioni rilasciate dalle casse private a cui si è iscritti.

Se ci si trova di fronte a lavoratori autonomi con dipendenti, anche solo uno solo, quando si richiede la regolarità contributiva è obbligatorio consegnare come unico e solo documento valido il durc rilasciato da INPS o INAIL.

Il durc diventa obbligatorio a fronte della richiesta di regolarità contributiva in presenza di lavoratori autonomi con dipendenti perchè i professionisti nel momento in cui assumono hanno anche l’obbligo di iscrizione a INPS e INAIL per far fronte agli adempimenti obbligatori per legge nei confronti dei dipendenti (come il pagamento dei contributi per il dipendente oppure i fondi per la sicurezza sul lavoro).

Quando assume un dipendente, per il lavoratore autonomo non è più sufficiente l’iscrizione a una qualsiasi cassa privata.

Se invece il lavoratore autonomo non ha sotto di sé dei dipendenti potrebbe non essere iscritto a INPS o INAIL e in questo caso a fronte della richiesta di presentazione di durc che attesti la regolarità contributiva può essere consegnato un documento equivalente al durc (che però non è pari al durc) rilasciato dalla cassa privata di iscrizione.

Esenzione durc per lavoratori autonomi: è vero?

Durante i due anni di pandemia, l’argomento durc è stato molto discusso, soprattutto perchè solo confermando la propria regolarità contributiva si poteva accedere ai fondi pubblici messi a disposizione di partite IVA e imprese in difficoltà.

La questione è stata a lungo discussa perchè i lavoratori autonomi in difficoltà non avevano la liquidità per pagare regolarmente i contributi e quindi i documenti che attestavano la regolarità contributiva come il durc (in caso di iscrizione a INPS e INAIL) non risultavano validi, ma per riuscire ad ottenere la liquidità necessaria per pagare i contributi era necessario l’accesso ai fondi pubblici.

Ci si è trovati in una situazione controversa durante un periodo di emergenza quindi, un emendamento approvato dalla Commissione Bilancio della Camera dei Deputati durante l’esame per la conversione in legge del decreto legge 25 maggio 2021, n. 73, ha istituito l’esonero di regolarità contributiva dei lavoratori e professionisti.

L’emendamento in questione verteva proprio sulle misure urgenti per imprese, lavoro e giovani durante l’emergenza da coronavirus.

Questa disposizione di legge concedeva che la regolarità contributiva fosse confermata d’ufficio fino al termine il giorno 1 marzo 2022.

Dal primo marzo prossimo quindi INPS, INAIL e tutte le casse privatizzate riprenderanno i normali controlli e l’esenzione cesserà.

Quindi di fatto ad oggi non è prevista un’esenzione della regolarità contributiva per i lavoratori autonomi.

A chi fare richiesta di durc per lavoratori autonomi?

Anche in questo caso per rispondere a questa domanda è necessario capire se il lavoratore autonomo in questione sia iscritto a INPS e/o INAIL.

Nel caso in cui il lavoratore non sia iscritto a nessuno di questi due istituti pubblici allora non avrà neanche possibilità di fare richiesta di durc, ma potrà ottenere solo alcune certificazioni da parte della cassa privata a cui è iscritto.

Nel caso in cui invece il lavoratore autonomo sia iscritto a INPS e/o INAIL allora la richiesta di durc potrà essere effettuata nello stesso modo in cui viene rilasciata anche alle imprese, cioè sui siti dei due istituti.

Accedendo alla propria area riservata sul sito dell’INPS o sul sito dell’INAIL, selezionando il profilo per cui si sta richiedendo il durc e inserendo un indirizzo PEC valido e a cui si ha accesso è possibile richiedere il durc online.

Il documento (se il controllo risulta in regola) sarà poi inviato all’indirizzo PEC inserito in fase di richiesta in formato pdf, oppure sarà direttamente scaricabile dalla sezione del sito subito dopo aver fatto la richiesta.

Il sito di INPS e INAIL su cui è possibile richiedere il rilascio del durc online aggiornato permette anche di delegare altre persone diverse dal lavoratore autonomo per richiedere il suo documento di regolarità contributiva.

Specificatamente, come valido per le imprese, il lavoratore autonomo (attraverso delega scritta oppure delega inserita nell’area riservata di uno dei due siti) può appunto delegare un’altra persona a richiedere il suo durc.

Tipicamente si rilascia la delega per richiedere il durc ai dipendenti, ai collaboratori, al proprio commercialista o consulente del lavoro oppure all’ufficio che si occupa delel buste paga dei dipendenti.

Come richiedere il durc per lavoratori autonomi?

Il durc online, come precedentemente indicato, può essere richiesto sui siti di INPS, INAIL oppure direttamente alla propria Cassa edile di iscrizione (se si è iscritti a una cassa edile).

Non è prevista nessuna differenza tra le richieste online del durc per i lavoratori autonomi o per le imprese, se queste risultano presenti nei database di INPS e INAIL.

Infatti la discriminante è proprio l’iscrizione ad uno o entrambi questi istituti.

Possiamo quindi constatare che il documento che attesta la regolarità contributiva dei lavoratori autonomi, come nel caso del durc se iscritti a INPS o INAIL oppure la certificazione rilasciata dalle casse privatizzate a cui si è iscritti, è un documento molto importante per l’attività dei lavoratori autonomi che vogliano accedere alle agevolazioni pubbliche oppure abbiano intenzione di lavorare a contatto con la pubblica amministrazione in ogni settore.

Abbiamo però segnalato che il durc è richiedibile solo ed esclusivamente dai lavoratori autonomi che siano iscritti a INPS, INAIL o una Cassa edile, in tutti gli altri casi non si può parlare di durc ma di altre attestazioni rilasciate dalle casse privatizzate.

In definitiva risulta sempre obbligatorio presentare il documento durc quando viene richiesta la regolarità contributiva in presenza di lavoratori dipendenti, sia che i dipendenti facciano capo a un’impresa o a un lavoratore autonomo.

Speriamo che questa nostra analisi dell’obbligatorietà di presentazione del durc per i lavoratori autonomi abbia reso più chiari quali siano gli obblighi in capo alle partite IVA.

Inoltre vogliamo segnalarvi un approfondimento su come compilare la richiesta di durc online sul sito dell’INPS e di come compilarla sul sito dell’INAIL per rendere più agevole completare l’operazione.

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