Fattura elettronica, 6 mesi senza sanzioni per i forfettari

Sei mesi senza sanzioni: è questo che chiede l'Int per i forfettari, che da luglio saranno obbligati ad emettere la fattura elettronica.

Sei mesi senza sanzioni: è questo che chiede l’Int per i forfettari, che da luglio saranno obbligati ad emettere la fattura elettronica. L’obbligatorietà, con tutte le conseguenze del caso, entrerà a pieno regime dal 1° gennaio 2022. Nel frattempo i titolari di partita Iva, che hanno aderito al regime forfettario, godranno di un periodo di tolleranza per gli eventuali errori che potrebbero commettere nella redazione e nell’invio della fattura elettronica

La richiesta di questo periodo di tolleranza arriva dall’Istituto nazionale tributaristi, che ha chiesto di evitare di introdurre delle pesanti modifiche ad un regime fiscale prima che l’anno sia concluso. Questa richiesta si realizza, ai fini pratici, con una sollecitazione al Governo: evitare delle sanzioni fino alla fine dell’anno. In altre parole, si propone una tolleranza di sei mesi, in modo che i contribuenti possano abituarsi alle novità che comportano l’introduzione della fattura elettronica.

Fattura elettronica: arriva il periodo di tolleranza

Dal prossimo 1° luglio 2022 i titolari di partita Iva, che abbiano aderito al regime forfettario e che maturino ricavi e/o compensi superiori ai 25.000 euro, saranno tenuti ad adottare la fattura elettronica. I diretti interessati dovranno necessariamente adeguarsi alla nuova disposizione, salvo ripensamenti dell’ultimo minuto. L’Istituto nazionale tributaristi è immediatamente intervenuto chiedendo l’introduzione di un semestre senza sanzioni per questi nuovi soggetti, che saranno obbligati ad emettere l’e-fattura. Questo significa che fino al 1° gennaio 2023 potrebbero essere tollerati eventuali errori o ritardi nel gestire la fattura elettronica.

Prima, comunque, che questo semestre di tolleranza diventi realtà, è necessario attendere la pubblicazione del Decreto Pnrr 2, con il quale saranno introdotte importanti novità nel panorama del fisco e del lavoro. Questo documento provvederà ad estendere anche l’obbligo della fattura elettronica. Ma non solo: prevederà, dal prossimo 30 giugno 2022, ad introdurre le sanzioni ai professionisti ed ai commercianti, che dovessero rifiutare i pagamenti con le carte di credito ed il bancomat. Tra i progetti degni di nota in programma è prevista anche la creazione di un portale che dovrebbe contrastare il lavoro nero, con la nascita di una banca dati centrale, che conterrà le informazioni provenienti dalle attività di vigilanza Inl, Inps, Inail, Guardia di Finanza e Carabinieri.

Rimanendo fermi al capitolo della fattura elettronica, l’obbligo verrà esteso anche ai contribuenti che abbiano optato per il regime forfettario con ricavi o compensi superiori a 25.000 euro. La data di partenza è il 1° luglio 2022.

Fattura elettronica: una scelta discriminatoria

La decisione di estendere la platea dei soggetti obbligati ad aderire alla fattura elettronica potrebbe apparire discriminatoria, soprattutto per quanti non siano strutturati ad emetterla. Indipendentemente da quanti ricavi possano dichiarare nel corso dell’anno. Roberto Alemanno, presidente dell’Int, ha spiegato:

Attendiamo di vedere il testo definitivo del decreto che introduce l’obbligo di fatturazione elettronica anche per i contribuenti in regime forfettario, che abbiamo sostenuto e che condividiamo, ma le bozze visionate contengono differenziazioni che comportano complicazioni e confusione nonché una discriminazione tra soggetti che se applicano il regime forfettario non sono certo strutturati, indipendentemente dai ricavi dichiarati. Allora perché 25 mila euro e non 26 o 30 mila? Ritengo che, in ambito fiscale, si debba evitare di porre paletti la cui rigidità comporta inevitabilmente discriminazioni. Bisogna inoltre evitare di introdurre modifiche a un regime fiscale in corso d’anno, per questo nei prossimi giorni chiederemo al Governo e al Parlamento la non applicazione delle sanzioni per tutto il secondo semestre 2022 e non come attualmente sembrerebbe normato solo su base mensile per il primo trimestre di applicazione, portando quindi l’obbligatorietà a regime dal 1° gennaio 2023.

Questo è il motivo per il quale si è richiesto un semestre senza sanzioni, facendo, di fatto, slittare al 1° gennaio 2023 l’obbligatorietà dell’adesione. Questa proposta andrebbe a neutralizzare le novità sulla fattura elettronica che verrebbero introdotte attraverso il Decreto Pnrr 2: il motivo, per il quale è stata avanzata, va cercato nella necessità di non cambiare le regole che condizionano un regime fiscale nel corso dell’anno.

Fattura elettronica, serve la semplificazione

I tributaristi, inoltre, sollecitano una maggiore semplificazione fiscale nono solo sulla fattura elettronica, ottenibile attraverso una modifica del quadro della normativa. Su questo punto Robeto Alemanno ha sottolineato che

purtroppo quello che si deve registrare è che di semplificazione pare che se ne parli soltanto, perché spesso i provvedimenti di carattere fiscale contengono una serie di complicazioni assolutamente evitabili, come si potrebbe fare nel caso in oggetto per l’obbligo di fatturazione elettrica per i forfettari.

Comunque prima di addentrarsi in ulteriori richieste è bene attendere la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale, per riuscire a comprendere quali siano i dettagli operativi.

Pierpaolo Molinengo
Pierpaolo Molinengo
Giornalista. Ho una laurea in Materie Letterarie, conseguita presso l'Università degli Studi di Torino. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, fisco, tasse e tributi, diritto, economia e finanza.
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