Flat tax: come funziona davvero? Ecco chi ci guadagna e a chi non conviene

Si torna a parlare di flat tax, ovvero dell'introduzione di una tassazione unica per tutti i lavoratori. Ecco chi ci guadagna e a chi non conviene.

Mentre i dibattiti si accendono su diversi temi a causa delle imminenti elezioni del nuovo governo, una tematica fiscale torna ad essere al centro delle discussioni, ovvero la flat tax. L’introduzione di una aliquota unica per le tasse sui guadagni dei lavoratori sta generando non poche discussioni, e sono numerose le proposte che arrivano dai diversi partiti.

Una di queste proposte, quella presentata da Matteo Salvini, riguarda la possibilità di estendere l’attuale flat tax al 15%, garantita per chi lavora con il regime agevolato forfettario, a tutti i redditi percepiti dagli italiani. Un intervento di questo tipo potrebbe costare, secondo le prime stime, 50 miliardi di euro l’anno.

Questa è solo una delle tante proposte avanzate dai diversi partiti in questa delicata fase, che hanno ipotizzato diverse aliquote e diverse modalità di applicazione. Tuttavia facciamo un passo indietro e cerchiamo qui di fare chiarezza su cos’è una flat tax, come potrebbe essere applicata, e soprattutto chi ci guadagnerebbe da questo tipo di tassazione e chi invece, andrebbe a perderci.

Come funziona la flat tax

Vediamo nel dettaglio cosa si intende per flat tax, una tassa che in parte gli italiani stanno già sperimentando. In Italia le imposte sui redditi, ovvero sui guadagni percepiti, sono applicate sullo stipendio dei lavoratori dipendenti, sulle pensioni, ma anche sul reddito dei lavoratori autonomi e su altri tipi di rendita, come quelle finanziarie o derivate da terreni e immobili.

Ogni tipologia di rendita in Italia è tassata secondo precise normative, con tasse come l’IRPEF, l’IRAP, l’IRES e così via. Per quanto riguarda i lavoratori, l’IRPEF è la principale tassa che viene versata allo stato, tuttavia le aliquote, ovvero le percentuali con cui viene calcolato l’importo delle tasse che ciascun lavoratore deve versare, sono molto diverse, sulla base della quantità di reddito cumulato.

Trattandosi di una imposta progressiva, attualmente l’IREPF prevede 4 aliquote diverse. Per semplificare, più si guadagna più la percentuale di tassazione sale, e di conseguenza si pagano più tasse, mentre per i guadagni inferiori, la percentuale è nettamente inferiore. La flat tax è una modalità di tassazione che funziona in modo completamente diverso.

La flat tax prevede una aliquota unica per tutti i redditi: non cambia la percentuale tra chi guadagna di più e chi guadagna meno. Questa tassazione ha tutta una serie di vantaggi, ma anche degli svantaggi. Attualmente viene utilizzata per il regime fiscale forfettario, con aliquota unica al 15%, anche se è prevista una soglia di 65.000 euro massimi di guadagno. Tuttavia c’è anche chi ha ipotizzato la flat tax in uscita con il regime forfettario.

Chi ci guadagna con la flat tax

Un sistema di tassazione unificato potrebbe semplificare di fatto la tassazione sui redditi da lavoro, tuttavia potrebbe portare numerosi vantaggi per alcuni, e svantaggi per altri lavoratori. Chi ci guadagnerebbe davvero, con l’introduzione di una tassazione di questo tipo?

Secondo una recente ricerca UIL, a guadagnarci davvero nell’introduzione di una flat tax sarebbero coloro che ricavano redditi più elevati, almeno a partire da 27.000 euro annui, con il presupposto di una aliquota unica uguale a quella al momento utilizzata con il regime forfettario, ovvero al 15%, per tutti.

Questo perché indubbiamente una tassa di questo genere sarebbe molto inferiore a quella attualmente versata, almeno per quanto riguarda l’IRPEF, sui redditi più elevati, che può ad oggi arrivare anche al 43%. Una aliquota così bassa porterebbe un vantaggio certo a chi ricava redditi annualmente elevati.

La differenza di tassazione, secondo lo studio UIL, potrebbe ammontare ad una cifra annua intorno ai 544 euro, per un guadagno medio annuale di 27.440 euro. Si tratta quindi di un notevole risparmio. Tuttavia va tenuto presente in questo calcolo che si prende in considerazione la soluzione con flat tax al 15%, come per il regime forfettario.

Chi ci perde con la flat tax

Vediamo adesso quali sarebbero i redditi maggiormente svantaggiati dall’introduzione di un’aliquota unica per tutti. Una premessa importante da fare riguarda le attuali agevolazioni e detrazioni fiscali: gli italiani possono richiedere, presentando la dichiarazione dei redditi ogni anno, che gli venga diminuita la somma da pagare per le imposte sulla base delle spese sostenute durante l’anno, come quelle per l’acquisto di farmaci.

Se la flat tax venisse introdotta, sempre con l’ipotesi al 15%, per una parte degli italiani sarebbe svantaggiosa, sia in termini di aliquota che nei confronti di queste detrazioni, che potrebbero secondo le ipotesi scomparire. A perderci maggiormente con l’introduzione di una aliquota di questo tipo, secondo lo studio UIL, sarebbero i redditi più bassi, ovvero quelli inferiori a 27.000 euro annui.

Nonostante una aliquota unica per tutti può essere vantaggiosa in termini di percentuale, la pressione fiscale potrebbe aumentare notevolmente per questa fascia di reddito, a causa soprattutto dell’eliminazione delle agevolazioni fiscali. Attualmente infatti le detrazioni e le deduzioni fiscali abbassano di molto le tasse applicate sui redditi inferiori, per cui improvvisamente le fasce di reddito più basse si troverebbero a pagare mediamente di più.

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