Irpef: chi non la paga nel 2023? Tutti i casi di esonero

La Legge di Bilancio ha introdotto alcune novità fiscali: ecco chi non paga l'Irpef nel 2023 secondo l'ultima manovra.

Con l’ultima Legge di Bilancio sono state introdotte alcune novità a tema fiscale, che vanno a modificare alcune tasse che i lavoratori pagano allo stato ogni anno. Tra queste, c’è anche la principale tassa pagata in Italia sul lavoro, ovvero l’Irpef.

L’Imposta sui Redditi delle Persone Fisiche viene pagata da lavoratori dipendenti, per cui una certa somma viene accantonata dai datori di lavoro, e dai lavoratori autonomi con regime fiscale ordinario.

Per il 2023 arrivano alcune conferme di esonero per alcuni soggetti particolari, come vedremo tra poco. In tutti gli altri casi invece, le aliquote Irpef rimangono invariate rispetto al 2022, ovvero sono ancora presenti quattro percentuali da cui calcolare le tasse.

Chi non paga l’Irpef 2023

Il primo caso di esonero importante per ciò che riguarda l’Irpef coinvolge i redditi agrari e dominicali. La Legge di Bilancio 2023 ha confermato anche per quest’anno infatti l’esonero al pagamento di questa tassa per tutti coloro che producono redditi di questo tipo.

La decisione di prorogare questo esonero anche per l’anno in corso è dovuta alla particolare situazione economica del paese, per cui il governo ha deciso di sostenere ulteriormente il settore agricolo.

Ma cosa significa, nella pratica? Vuoi dire che tutti gli imprenditori agricoli professionali, conosciuti con l’acronimo IAP, e i lavoratori diretti del comparto agricolo, che risultano essere iscritti alla previdenza agricola apposita, non dovranno pagare l’Irpef su determinati redditi.

Si tratta di tutti i redditi agrari e dominicali prodotti nel corso dell’anno, per 12 mesi, relativamente ai terreni dichiarati dai soggetti visti prima. L’esenzione coinvolge quindi sia i redditi dominicali che quelli agrari. Riassumiamo qui qual è la distinzione tra questi due tipi di redditi:

  • reddito dominicale: deriva dal possesso del terreno;

  • reddito agrario: deriva da una attività agricola svolta sul terreno.

L’esenzione proposta anche per il 2023 sul pagamento dell’Irpef viene confermata per quest’anno sia per i redditi dominicali che per quelli agrari, con lo scopo di agevolare l’intero settore in Italia.

Queste agevolazioni erano state introdotte con la manovra del 2017, per un periodo di tempo fino al 2022, tuttavia il nuovo governo le ha prorogate anche per tutto l’anno in corso.

Per poter usufruire dell’agevolazione tuttavia bisogna rientrare nei requisiti, ovvero essere coltivatori diretti oppure imprenditori agricoli, secondo precisi parametri. A beneficiare della misura, secondo i dati INPS, sarebbero almeno 45.000 imprenditori agricoli professionali, oltre a 391.000 coltivatori diretti.

Esenzioni Irpef 2023: il regime forfettario

Ricordiamo anche che in Italia attualmente anche altri soggetti possono accedere all’esenzione dal pagamento dell’Irpef. Si tratta di tutti coloro che hanno aperto una Partita Iva con regime fiscale forfettario.

Per questi lavoratori autonomi infatti, non viene applicata la normale tassazione Irpef sui redditi percepiti, ma viene utilizzata una imposta sostitutiva molto vantaggiosa che va dal 5%, per i primi cinque anni dall’apertura dell’attività, al 15% per il periodo successivo.

In questo caso quindi non viene applicata la tassazione Irpef, per cui i lavoratori autonomi che rientrano in questo regime fiscale possono lavorare con tassazione agevolata per ricavi annui anche più elevati degli scorsi anni.

In particolare infatti la Legge di Bilancio 2023 ha istituito una nuova soglia per poter accedere a questi vantaggi. Ovvero è possibile usufruire del regime agevolato fino a 85.000 euro di guadagni annui, contro i 65.000 euro precedenti.

Anche in questo caso una larga fetta di lavoratori autonomi italiani viene agevolata, per cui sarà possibile per molti vedersi applicata una tassazione ridotta.

Esenzioni Irpef 2023: la no tax area

Un altro aspetto da ricordare è che in Italia è presente, anche nel 2023, una no tax area, ovvero una soglia di guadagno al di sotto della quale è possibile essere esonerati dal pagamento delle tasse, in particolare dell’Irpef.

Per rientrarvi, i redditi annui devono essere inferiori alla soglia di 8.174 euro. Di fatto al di sotto di questa soglia, non è dovuta alcuna imposta. Per tutti gli altri invece, si applicano le aliquote Irpef già presenti nel 2022, ovvero:

  • fino a 15.000 euro di reddito annuo: tasse al 23%;

  • da 15.000 a 28.000 euro di reddito annuo: tasse al 25%;

  • da 28.000 a 50.000 euro di reddito annuo: tasse al 35%;

  • oltre 50.000 euro di reddito annuo: tasse al 43%.

In conclusione, si può dire che a trarre i maggiori vantaggi dalle modifiche fiscali introdotte con la Legge di Bilancio sono al momento le Partite Iva con regime forfettario, oltre agli imprenditori agricoli, coltivatori diretti e coloro che rientrano nella no tax area.

Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
798FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate