Partita Iva vs prestazione occasionale: ecco quale conviene oggi

Oggi conviene lavorare con una Partita Iva o utilizzando la formula della prestazione occasionale? Vediamo nel dettaglio come funzionano.

Prestazione occasionale o Partita Iva? Molti si sono posti questa domanda, con l’intenzione di cominciare a lavorare in autonomia. Intorno alla possibilità di svolgere una professione aprendo una Partita Iva oppure con una prestazione occasionale, bisogna fare chiarezza.

Per legge infatti sono stabiliti alcuni limiti specifici per lavorare in una modalità piuttosto che l’altra. Questo vuol dire che in alcune situazioni questa scelta potrebbe essere obbligata.

Oltre a questo, bisogna anche ricordare che per svolgere molte professioni, come quella di avvocato, commercialista o giornalista, bisogna necessariamente avere una Partita Iva. Ma vediamo cosa conviene di più, anche dal punto di vista fiscale.

Quando conviene la prestazione occasionale

Vediamo come funziona nello specifico la prestazione occasionale. Questa modalità di lavoro prevede che venga applicata a livello fiscale una ritenuta di acconto, con una tassa che può variare in base alla mansione svolta, che per la maggior parte dei casi è al 20%.

Lavorare con questa modalità è più semplice, rispetto ad aprire una Partita Iva, tuttavia ci sono dei limiti specifici da rispettare imposti dalla legge. I compensi non devono essere superiori, in questa modalità, a 5.000 euro.

Da questa soglia in poi è necessario aprire una posizione contributiva all’INPS, per accantonare le somme per le pensioni. Nel 2023 la soglia massima per le aziende per poter utilizzare le prestazioni occasionali è aumentata a 10.000 euro.

Superato queste limite, l’azienda deve procedere con la trasformazione di questo rapporto di lavoro in un contratto a tempo indeterminato. Per il lavoratore, conviene svolgere una mansione con la prestazione occasionale?

Non esiste una risposta univoca per tutti: molto dipende dal settore di riferimento, dalla paga e dalle prospettive future. A livello di imposte questa modalità può essere conveniente, tuttavia non si può lavorare in modo continuativo con la prestazione occasionale.

Per obbligo di legge infatti, bisogna poi aprire una Partita Iva, se l’attività viene svolta in modo autonomo in modo costante nel tempo. Se si sviluppa una professione vera e propria, è indispensabile avere una Partita Iva.

Tuttavia la prestazione occasionale può essere utile per tutti coloro che stanno iniziando a lavorare in autonomia, per cominciare una nuova attività, e per verificare se è sostenibile nel tempo. Per i giovani può essere un ottimo modo per sondare il terreno per avviare una professione indipendente.

Quando conviene la Partita Iva

Abbiamo visto che non è possibile lavorare in modo continuativo con la prestazione occasionale: bisogna quindi aprire una Partita Iva. Questo passaggio si può svolgere in autonomia o con l’aiuto di un commercialista.

Prima di scegliere di avviare un’attività autonoma vera e propria, si consiglia di analizzare bene il mercato a cui ci si rivolge, e pianificare nel dettaglio ogni passo. Lavorare in autonomia garantisce una serie di vantaggi, ma anche diverse criticità:

  • acquisire lavori e trovare clienti;

  • organizzare in autonomia il lavoro;

  • provvedere al versamento di tasse e contributi senza un sostituto di imposta;

  • affrontare eventuali momenti di crisi;

  • mantenere i rapporti con clienti e fornitori;

  • sostenere diverse spese.

A proposito della convenienza di una Partita Iva, bisogna valutare diversi aspetti, ad esempio, in base al settore in cui si lavora, può essere necessario o meno sostenere delle spese specifiche.

Pensiamo ad esempio alle spese per la formazione, per gli strumenti utili al lavoro, per le forniture, per acquistare prodotti da rivendere nel caso in cui si apra un negozio, i costi del commercialista e così via.

Avviare una attività in autonomia, professionale o in forma di impresa, non è un’operazione semplice, e bisogna valutare quindi diversi fattori. A livello di spese, chi ha una Partita Iva paga in autonomia tasse e contributi, in base al regime fiscale e contributivo scelto.

Ad oggi è vantaggioso scegliere il regime fiscale forfettario, perché garantisce per i primi 5 anni una tassa molto bassa, ovvero del 5%. Dal quinto anno sale a 15%, rimanendo comunque molto bassa rispetto alle tasse del regime fiscale ordinario, in cui viene applicata l’IRPEF.

Si può rimanere nel regime vantaggioso solamente entro certi guadagni annui, che per il 2023 sono di 85.000 euro massimi.

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