Scaglioni IRPEF: 100 euro in più per te con i nuovi scaglioni!

Con la nuova legge di bilancio 2022 sono state introdotte anche molte novità fiscali, come i nuovi scaglioni IRPEF e le rispettive detrazioni.

Le aliquote IRPEF sono il sistema con il quale il fisco italiano calcola a quanto ammontano le imposte sul reddito che deve pagare una persona fisica, quest’argomento coinvolge soprattutto i titolari di partita IVA

Negli ultimi mesi si è parlato tantissimo di riforma fiscale, quest’argomento infatti è fondamentale per tutta la tematica che riguarda le aliquote IRPEF e i suoi scaglioni. 

Di fatti con la nuova legge di bilancio 2022 sono state introdotte tantissime novità che riguardano proprio le modalità di calcolo dell’IRPEF. 

Da un punto di vista operativo sappiamo che per tutti i contribuenti italiani sono state ridotti gli scaglioni delle aliquote che passano ad essere da cinque a quattro, abbiamo anche delle modifiche per quanto riguarda le fasce di reddito, che possiedono delle aliquote differenti a seconda del proprio reddito annuale.

La nuova riforma fiscale risulta essere un notevole vantaggio perché va a semplificare tutto il sistema di calcolo e degli scaglioni dell’aliquota IRPEF, semplificando il procedimento del pagamento dei tributi all’Agenzia delle Entrate. 

Nel corso dell’articolo vedremo assieme quali sono state nello specifico tutte le modiche apportate all’interno della riforma fiscale, contenuta nella legge di bilancio 2022, e cosa è effettivamente cambiato per tutti coloro che sono tenuti a versare l’aliquota IRPEF. 

Scaglioni IRPEF: la legge di bilancio 2022

La legge di Bilancio per il 2022 è stata approvata dalla camera il 30 dicembre del 2021 e pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 31 dicembre, entrando ufficialmente in vigore il 1° gennaio 2022. 

All’interno di questa legge di Bilancio ci sono tantissime novità, che riguardano il mondo del lavoro, il sistema pensionistico e anche quella che è stata definita una riforma fiscale. 

Nella sezione dedicata alla riforma fiscale della legge di Bilancio 2022 sono contenute innumerevoli modifiche apportate, o ancora in corso di modifica, al nostro sistema fiscale, tra queste troviamo anche la riforma degli scaglioni IRPEF. 

La riforma per gli scaglioni IRPEF è contenuta all’interno di quella che è stata chiamata legge di stabilità 2022, dove sono andati a riformare l’imposta sul Reddito delle persone Fisiche, ridisegnando le aliquote e come vengono organizzate, cercando di armonizzare maggiormente le detrazioni tra il lavoratore dipendente, quello autonomo e le pensioni. 

I cambiamenti che sono stati approvati vanno a modificare:

  • gli scaglioni di reddito imponibile e le aliquote d’imposta;
  • le detrazioni d’imposta;
  • il nuovo trattamento integrativo. 

Scaglioni IRPEF: i nuovi scaglioni introdotti

Come anticipavamo nei paragrafi precedenti la più grande novità della nuova riforma fiscale del 2022 è proprio la nuova suddivisione a scaglioni dell’aliquota IRPEF. 

Le novità che sono attive dal 1° gennaio 2022 vanno a modificare anche dal cosiddetto bonus Renzi e le varie detrazioni applicati sul reddito dei lavoratori autonomi, dipendenti e pensionati. 

Gli scaglioni IRPEF nel 2022 sono diventati:

  • scaglione 1, per tutti coloro che hanno un reddito compreso tra 0 e 15 mila euro all’anno. Per questi contribuenti l’aliquota IRPEF diventa pari al 23 % e corrisponde, nel caso del reddito massimo, a una quota di 3,450 euro all’anno. Non è dovuto invece nessun importo per tutti coloro che hanno un reddito fino a 8,174 euro, la cosiddetta no tax area;
  • scaglione 2, per tutti coloro che hanno un reddito compreso tra 15,001 euro e 28 mila euro all’anno, per questi contribuenti l’aliquota IRPEF corrisponde al 25%;
  • scaglione 3, per tutti coloro che hanno un reddito compreso tra 28,001 euro e 50 mila euro all’anno, per questi contribuenti l’aliquota IRPEF corrisponde al 35%;
  • scaglione 4, per tutti coloro che hanno un reddito che supera i 50 mila euro all’anno, per questi contribuenti l’aliquota IRPEF corrisponde al 43%. 

Scaglioni IRPEF: cosa è cambiato rispetto a prima della riforma

Facendo una tabella riepilogativa per cercare di capire cosa è realmente cambiato rispetto allo scorso anno, vediamo assieme quali sono le differenze di aliquote, in quanto prima della riforma fiscale le aliquote all’interno della quale si poteva ricadere erano cinque. 

Dal 1° gennaio sono stati confermati gli scaglioni di aliquote che vanno dal 23% fino al 43%, nello specifico:

  • 23% di aliquota per chi ha un reddito fino ai 15 mila euro;
  • 25% di aliquota per chi ha un reddito fino a 28 mila euro;
  • 35% di aliquota per chi ha un reddito fino a 50 mila euro;ù
  • 43% di aliquota per chi ha un reddito oltre i 50 mila euro.

La nuova legge di bilancio 2022 ha quindi eliminato tutte le aliquote intermedie, che erano invece previste fino allo scorso anno, oltre a questo ci sono anche altre novità. 

Per prima cosa abbiamo detto che viene sospesa l’aliquota intermedia, che corrispondeva al 41%, viene poi anche ridotta la seconda aliquota IRPEF che passa dall’essere pari al 27% ad essere il 25%. 

Viene anche ridotta la terza aliquota IRPEF che prima era pari al 38%, adesso diventa pari al 35%, che viene applicata come novità ai redditi fino a 50 mila euro. 

L’ultima novità riguarda lo scaglione più elevato dove la tassazione è diventata pari al 43%, quando prima quest’aliquota era destinata ai redditi superiori ai 75 mila euro; fino al 2021 per coloro che avevano un reddito superiore ai 50 mila euro e fino ai 75 mila euro l’aliquota era pari al 41%. 

Quello che possiamo concludere con questa spiegazione delle nuove aliquote IRPEF del 2022 è che sono stati avvantaggiati coloro che appartengono ad uno dei primi scaglioni, avendo però eliminato una delle aliquote intermedie chi ha un reddito annuale medio-alto si è trovato direttamente nello scaglione di aliquote più elevato. 

Scaglioni IRPEF: come determinare il proprio scaglione e il calcolo IRPEF

Per poter ragionare su quale scaglione IRPEF appartiene alla nostra condizione fiscale e di conseguenza capire come si calcola il valore dell’IRPEF, dobbiamo prendere in considerazione alcuni fattori. 

Il primo passo da fare per calcolare l’imposta è sapere leggere correttamente la propria busta paga, trovando al suo interno il valore corrispondente al nostro stipendio netto, partendo dal suo valore lordo. 

Quindi, come prima cosa dobbiamo calcolare a quanto ammonta il nostro reddito complessivo, per capire a quale scaglione apparteniamo, questo passaggio si esegue:

  • determinando a quanto ammonta lo stipendio netto, significa senza il valore dei contributi INPS che sono a carico del lavoratore; 
  • l’eventuale indennità di trasferta, se compresa nello stipendio;
  • gli imponibili che corrispondo alle indennità o agli assegni che vengono percepiti nel corso del mese, escludendo quelli del proprio nucleo famigliare completo. 

Questi tre valori vanno poi sottratti al proprio reddito mensile, ottenendo un valore che corrisponde agli oneri deducibili, questo valore ci serve per poter ottenere l’imponibile fiscale. 

A questo punto bisogna andare ad applicare l’aliquota IRPEF a seconda del proprio scaglione fiscale, che si determina in base al proprio reddito mensile. 

In questo momento abbiamo ottenuto il valore lordo dell’aliquota IRPEF, per poter ottenere il suo valore netto bisogna come ultimo passaggio andare a sottrarvi le detrazioni fiscali IRPEF. 

Ricordiamo che tutti coloro che fanno parte della no tax area, ovvero coloro che hanno un reddito che arriva fino agli 8.174 euro all’anno, non sono tenuti a pagare nessun tipo di aliquota IRPEF. 

Un’informazione importante da dire in merito al calcolo dell’IRPEF è che quest’aliquota è progressiva, questo significa che a partire dal secondo scaglione in avanti le aliquote vengono applicate solo sulla parte di reddito che va ad essere in eccesso rispetto allo scaglione antecedente. 

Vediamo un esempio pratico:

se il nostro soggetto percepisce un reddito pari a 20.000 euro, dovrà pagare una prima parte di aliquota IRPEF al 23%, ovvero su 15.000 euro, e poi una seconda parte di aliquota al 25% sulla parte di reddito che eccede, quindi su 5.000 euro. Il totale della propria aliquota IRPEF può essere quindi calcolato eseguendo la somma tra i due valori ottenuti. 

3.450 euro sommati a 1.250 euro, danno l’importo dell’aliquota IRPEF lorda che il nostro soggetto andrà a pagare, ovvero 4.700 euro. 

Scaglioni IRPEF: ulteriori novità del bonus Renzi e delle detrazioni fiscali 

Come abbiamo anticipato nei paragrafi precedenti all’interno della legge di bilancio 2022 ci sono state diverse novità anche in merito a delle nuove detrazioni fiscali applicabili nel nostro sistema. 

La prima tra tutte riguarda il bonus Renzi, il famoso bonus che consisteva nell’erogazione di 100 euro mensili all’interno della propria busta paga, è stato abolito per alcune categorie di lavoratori italiani.

Il famoso bonus dei 100 euro è rimasto solo per coloro che hanno un reddito che non supera i 15 mila euro; per tutti i titolati di reddito fino ai 28 mila euro e superiore ai 15 mila può essere ancora disponibile ma a delle condizioni.

Le condizioni per cui il bonus dei 100 euro in busta paga rimanga disponibile anche per coloro che hanno un reddito fino ai 28 mila euro sono definite dalla somma delle detrazioni fiscali del proprio nucleo famigliare, dal reddito da lavoro e dagli altri interessi fiscali, che non deve essere superiore all’imposta lorda. 

In queste condizioni sono comprese anche le spese di ristrutturazione e riqualificazione energetica che sono state detratte anche grazie ai tanti bonus che il governo ha promulgato nel 2020/2021. 

Come ultimo paletto troviamo il fatto che i valori sopra citati devono rimanere inferiori all’imposta lorda in un periodo temporale che arriva fino al 31 dicembre 2021, e non oltre. 

Se tutte le condizioni sopra citate verranno rispettate allora il bonus dei 100 euro risulterà essere ancora disponibile anche per coloro che hanno un reddito superiore ai 15 mila euro annui e fino ai 28 mila euro annui, con un valore che può essere di un massimo di 1,200 euro all’anno, che viene comunque calcolato a seconda della differenza tra le detrazioni e l’imposta lorda del contribuente. 

Il bonus dei 100 euro può essere ancora percepito in diverse modalità, sia mensilmente che a conguaglio alla fine dell’anno, quest’opzione può essere tranquillamente concordata con il proprio datore di lavoro ad inizio anno. 

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