Modello F24: tutte le versioni! Utilizzo e compilazione

Il modello F24 è stato introdotto dalla legge 326 del 2003 e permette di effettuare i pagamenti di diversi tributi e contributi in un’unica operazione.

È ormai all’ordine del giorno parlare di pagamento tasse, Iva, Imu o contributi vari nominando la sigla F24, ma forse non tutti sanno effettivamente di cosa si tratta. 

Cos’è quindi il modello F24?

Se siamo in possesso di una partita iva è il commercialista che ad ogni scadenza invia tramite mail il modello compilato in ogni sua parte già predisposto e pronto all’uso.

Se non siamo in possesso di partita iva allora abbiamo meno occasioni di aver a che fare con l’F24, forse solo in coincidenza della dichiarazione redditi o della scadenza dell’Imu.

Sono passati diversi anni dall’introduzione di questo modello ma c’è ancora qualcuno che ha poca conoscenza in merito.

Il modello F24 è stato introdotto dalla legge 326 del 2003 e permette al contribuente di effettuare i pagamenti di diversi tributi e contributi in un’unica operazione.

Si tratta di un semplice modulo che viene compilato in occasione del pagamento di quasi tutte le tasse, imposte, tributi e contributi, sia in occasione della dichiarazione dei redditi annuale sia per altri pagamenti che durante l’anno abbiamo l’obbligo di pagare. 

Contestualmente al pagamento, è possibile effettuare anche eventuali compensazioni nel caso si sia in possesso di crediti d’imposta utilizzabili.

Come si compila e come si utilizza il modello F24

In un primo momento la compilazione risultava molto più semplice. Infatti, scaricando un semplice modulo F24 editabile era possibile compilarlo al computer e stamparlo, oppure semplicemente compilarlo manualmente a penna e poi consegnarlo allo sportello in banca. 

Successivamente, con la circolare numero 30 del 29 settembre 2006 viene introdotta l’obbligatorietà di invio telematico del modello F24 per le persone fisiche titolari di partita iva e per le società.

Per invio telematico si intende la compilazione del modello tramite banking online o direttamente tramite il sito dell’Agenzia delle entrate.

L’utilizzo del F24 cartaceo con presentazione “manuale” presso lo sportello in banca rimane utilizzabile ancora oggi solo per le persone fisiche non titolari di partita iva.

È invece possibile a tutti effettuare in completa autonomia il pagamento telematico solo nel caso ci siano presenti tributi solo a debito.

Nel caso di importi a credito per compensazioni parziali o totali, e quindi con importo pari a zero, non è possibile utilizzare il sistema ordinario del banking online ma si dovrà effettuare l’invio telematico attraverso il software messo a disposizione sul sito dall’Agenzia delle entrate

Non tutti i contribuenti però si considerano abbastanza “telematici” e proprio per questo motivo l’errore è sempre dietro l’angolo!

Infatti, nel caso in cui venga pagato un importo errato non sarà poi così semplice porre rimedio, soprattutto quando la cifra è superiore rispetto al dovuto.

Per questo motivo si potrà delegare preventivamente il commercialista ad effettuare l’invio telematico a nome nostro comunicando semplicemente l’iban sul quale appoggiare l’importo e la data in cui si vuole effettuare il pagamento.

Una volta arrivato il giorno della scadenza si potrà comodamente controllare in banca che tutto sia andato a buon fine nel modo migliore.

Per affrontare l’abuso inconsapevole, ma a volte anche consapevole, di crediti inesistenti, l’Agenzia delle entrate ha fissato il limite di credito per tributo a 5000 euro.

Oltre a questa soglia, i crediti dovranno essere certificati con “visto di conformità” da parte del professionista che sarà responsabile di eventuali errori o compensazioni non regolari.

Ora che abbiamo un’idea più chiara su cos’è un F24 e a cosa serve, vediamo quanti modelli F24 esistono e come vanno utilizzati.

Il modello F24 UNIFICATO

il modello F24 unificato è il più comune e più utilizzato.

Questo tipo di modello dà la possibilità di pagare diversi tributi, contributi, premi Inail e tasse locali attraverso un’unica operazione e quindi con la stessa scadenza.

Deve essere compilato nella parte anagrafica con i dati di chi effettua il pagamento o eventualmente se lo stesso viene fatto con funzione di erede, tutore curatore, ecc…

Si passa poi alla compilazione della parte specifica inerente al pagamento.

Prima di tutto si dovrà capire che tipo di versamento dobbiamo effettuare per individuare la sezione da compilare.

Il modello F24 unificato è diviso in 5 sezioni:

  • Sezione erario 
  • Sezione INPS
  • Sezione regioni
  • Sezione Imu e altri contributi locali
  • Sezione altri enti previdenziali e assicurativi 

Nella sezione erario si indicano tasse, imposte, tributi statali e Agenzia delle entrate. Per esempio possiamo indicare pagamenti Iva, Irpef, ritenute d’acconto, imposta di bollo, ecc…

Nella sezione Inps vanno indicati tutti i contributi previdenziali personali o per i dipendenti.

La sezione regioni è utilizzabile per il pagamento delle addizionali regionali o per eventuali altri pagamenti destinati alla regione di residenza.

Nella sezione Imu e altri tributi locali possiamo pagare ovviamente l’Imu per immobili non di residenza e terreni, o altri importi destinati ad enti locali, per esempio il diritto annuale per le aziende iscritte alla Camera di Commercio.

Nella sezione riguardante altri enti previdenziali e assicurativi principalmente possiamo pagare i premi riferiti all’autoliquidazione Inail.

Per ogni sezione andrà indicato il codice tributo corrispondente all’imposta o adempimento che si intende pagare.

I codici tributo sono messi a disposizione dall’Agenzia delle entrate e devono essere indicati secondo le istruzioni date dall’ente.

A seguire va indicato il numero della rata solo nel caso in cui il tributo preveda un pagamento a rate, poi va indicato l’anno di riferimento e l’importo a debito della tassa.

Nel caso si avessero a disposizione crediti utilizzabili si potranno indicare nell’ultima colonna della sezione come importo a credito.

Per ogni sezione viene poi indicato il totale nell’ultima colonna a destra, che sarà dato dalla differenza tra debiti e crediti.

La somma di tutti i totali delle 5 sezioni sarà riportata nell’ultimo rigo infondo a destra: questo sarà l’importo finale che verrà addebitato su conto corrente.

Nel caso in cui i crediti disponibili possano coprire l’intero importo a debito, avremo un F24 a totale zero, il quale dovrà essere comunque tramesso all’Agenzia delle entrate per la registrazione delle compensazioni ma che non comporterà alcun addebito sul nostro conto corrente.

Come effettuare l’invio telematico del modello F24 per pagare in tempo senza incorrere in sanzioni e tardività?

Per compilare un modello F24 con i dati necessari al pagamento delle nostre tasse ci dovremo collegare al sito del bankig online del nostro istituto bancario e, dopo aver selezionato l’ambiente dei pagamenti, si dovrà cliccare sull’indicazione F24.

Si aprirà così il modello vero e proprio con tutte le varie sezioni da completare con le indicazioni che abbiamo già visto precedentemente.

È un’operazione molto semplice e con pochissime probabilità di rischio di errore.

Seguendo tutti i vari passaggi si arriverà velocemente al totale da pagare. Per di più, ogni errore viene segnalato in rosso dal programma della banca fino a quando non sarà compilato in modo corretto.

Dobbiamo però porre attenzione su alcuni punti che NON potranno essere corretti dal sistema e che saranno registrati con le indicazioni date da chi sta compilando. Per questo motivo prima di procedere a dare l’ok definitivo è consigliabile ricontrollare ciò che si è scritto in ogni sua parte.

Il primo punto e sicuramente il più importante è il campo della cifra indicata: il sistema non può ovviamente sapere a quanto ammonta il debito che dobbiamo pagare; quindi, uno zero in più non verrà segnalato come errore ma per chi paga può essere un vero danno.

Ma non temete! Pagare un importo errato è grave ma rimediabile. 

Infatti, nel caso in cui ci si accorga subito dell’errore, si potrà annullare l’operazione entro le 24 ore successive. 

Altrimenti si potrà utilizzare la cifra in eccesso come credito per compensare altri pagamenti, anche se questa opzione non risulta sempre possibile. 

Come ultima alternativa, si dovrà effettuare una richiesta di rimborso. Questa è però la strada meno consigliabile soprattutto per una questione di tempi, che risultano molto lunghi.

Il modello F24 SEMPLIFICATO 

Con il provvedimento del 25 maggio 2012, l’Agenzia delle entrate ha introdotto il modello F24 semplificato.

Sostanzialmente il modello F24 semplificato non cambia come utilizzo rispetto al modello precedente, ne sostituisce il modello unificato ordinario che abbiamo già visto. Semplicemente viene introdotto per “semplificare” il pagamento ai contribuenti che hanno facili e non frequenti tributi da versare.

La differenza è data dal fatto che è composto da una sola pagina e non da tre copie come il precedente.

Si tratta di un modello più semplice nella compilazione e viene utilizzato per esempio nel pagamento delle due rate Imu, ma è possibile utilizzarlo per pagare diversi altri codici tributo.

Il modello F24 ACCISE 

Iniziamo con lo specificare cosa si intende con la parola “accise”.

Le accise sono le imposte indirette destinate all’Agenzia delle dogane e dei Monopoli (ADM) pagate da produttori o commercianti per alcuni prodotti, per esempio tabacchi, alcolici, energia elettrica, benzina, ecc 

La maggior parte di queste merci subisce le accise nel momento della produzione o dell’importazione nella UE.

Il modello F24 Accise deve essere utilizzato compilando la sezione “accise” per i versamenti relativi a tributi e altre somme di pertinenza dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli.

Può però essere utilizzato anche per i versamenti dei contributi INPGI.

È molto simile al modello F24 unificato, ma contiene anche altre sezioni nelle quali si potranno pagare altri tributi oppure compensare importi a credito.

Il modello F24 ELIDE 

L’ultimo modello F24 di cui approfondiamo il significato è il modello “Elide”, costituito dall’Agenzia delle entrate per il pagamento di imposte con particolari informazioni da segnalare al momento del versamento.

Questo modello deve essere utilizzato per le imposte di registro di atti e contratti, per le imposte e tasse ipotecarie e catastali.

Viene usato anche per il versamento dell’Iva in alcuni casi particolari, per esempio l’Iva per l’immatricolazione dei veicoli acquistati nel mercato intracomunitario (Iva immatricolazione auto UE), o anche per diritti su brevetti e tasse marchi.

Questo tipo di F24 NON potrà però essere utilizzato per compensazioni di altri tributi a credito.

In confronto agli altri modelli illustrati precedentemente, probabilmente questo è il modello di uso meno frequente e risulta anche un po’ più difficile nella compilazione, a causa dei diversi dati e codici da dover inserire. Solitamente, infatti, chi lo utilizza è preparato e sa già come muoversi.

Con l’avvento della compilazione online tramite il sistema bancario si è molto facilitati e tutto viene indicato nel modo più semplice possibile. Come abbiamo già detto, per ogni passaggio viene segnalato subito l’eventuale errore.

Nonostante questo, ricordiamo che è fondamentale ricontrollare più volte l’importo digitato perché solo noi possiamo sapere esattamente qual è la cifra da pagare e quindi il sistema non segnalerà alcuna anomalia! 

La soluzione migliore rimane quella di affidarsi a persone fidate ed esperte come consulenti e commercialisti anche solo per chiarire i molti dubbi che giustamente sorgono prima dell’invio telematico o del pagamento in banca di qualsiasi importo di tasse, imposte, tributi e contributi. 

È vero che per ogni errore c’è sempre una soluzione, ma, come si usa dire, è sempre meglio prevenire che curare!

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