Pesticidi in queste marche di riso: si salva il biologico

Ecco in quali marche di riso sono state ritrovate tracce di pesticidi.

Il riso è sicuramente uno degli alimenti più amati dagli italiani, alla base di numerosi piatti tipici della nostra tradizione, come il risotto e gli arancini, ma anche un prodotto economico e nutriente.

In commercio esistono ormai numerose tipologie di riso, dal Carnaroli, al Basmati, fino al riso Venere. Anche a livello di prezzi ce n’è veramente per tutte le tasche, con pacchi che arrivano a costare anche 1,5 euro al chilo.

Tuttavia, anche per quanto riguarda il riso è necessario prestare molta attenzione al momento dell’acquisto, come ricorda un’inchiesta francese che ha esaminato la concentrazione di pesticidi in alcune marche di riso, con dei risultati piuttosto preoccupanti.

Pesticidi nel riso: ecco le marche bocciate al test

La rivista 60 millions de consummateurs, infatti, ha preso in considerazione 20 marche di riso, nell’ambito di un’inchiesta sui prodotti biologici. I risultati, anche per quanto riguarda le marche italiane, non sono però molto consolanti.

Le marche di riso esaminate utilizzano riso proveniente dalla regione francese della Camargue, ma anche Italia, Tailandia, Pakistan e India. I pesticidi ritrovati fanno parte delle sostanze proibite in Europa o in Francia, e sono ben 330.

Fra le marche di riso oggetto dell’analisi si salvano però i prodotti bio, o quasi. Soltanto il riso semi-integrale Bio Village (E. Leclerc) contiene infatti tracce di una sostanza proibita, ovvero il piperonil butossito.

Questa molecola non rientra strettamente nella categoria dei pesticidi, ma è un sinergizzante, autorizzato nell’agricoltura sia tradizionale che biologica. Il suo scopo è quello di amplificare l’effetto della sostanza attiva di un pesticida al fine di ridurne la quantità utilizzata (comunque stiamo parlando di un valore inferiore a 0,01 mg/kg, estremamente basso).

Per quanto riguarda le marche di riso che utilizzano materie prime fuori dalla Camargue, la situazione è più inquietante. Sui nove pacchetti testati, sei risultano infatti contaminati, alcuni dei quali con pesticidi vietati, in particolare per le marche che sono vendute a meno di 1,50 euro al kilo.

In questa categoria, rientra il riso basmati del Punjab, in cui si è ritrovato del clorpyrifos-metile in tracce, di un solo grado inferiore al limite legale.

Tracce di pesticidi vietati, ovvero imidacloprid (della famiglia dei neonicotinoidi, sostanze molto tossiche per api e altri soggetti impollinatori) sono state trovate nel riso Comptoir du Grain (E. Leclerc) e Top Budget (Intermarché).

Leggi anche: Il miglior riso italiano non è di una marca famosa, anzi costa poco. Ecco la classifica 

Grave il riso Carrefour italiano: è cancerogeno?

Uno dei risultati peggiori dell’inchiesta è quello del riso Carrefour, prodotto in Italia, che si posiziona all’ultimo posto della classifica, a causa della presenza di un pesticida estremamente pericoloso.

Si tratta anche del riso più economico della selezione (89 centesimi al chilo), ma ricco di bromopropilato, un pesticida proibito, classificato come potenzialmente cancerogeno, e in quantità largamente superiore a quella prevista per legge (0,045 mg/kg contro lo 0,001 mg/kg).

Al primo posto della classifica si posiziona invece il riso Tous les jour (Monoprix) che, sebbene venduta a meno di 1,50 euro al kg, non presenta alcun residuo di pesticidi.

Dunque, è davvero possibile unire la qualità ad un prezzo basso a vantaggio del consumatore sia dal punto di vista economico che da quello della sua salute.

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