Una serata tra amici non è completa senza un gioco da tavolo. Ne scegli uno che tutti conoscono, lo prepari, la partita inizia e… ti accorgi che l’esito verrà deciso dal lancio un dado o da quale carta verrà pescata.
Eppure si può fare di meglio, e questo vale per coinvolgere ogni tipo di giocatore, dai casuali ai più appassionati.
Per chi gioca tanto, l’ideale è un bel gioco da tavolo in cui la fortuna ha un peso minimo. Eccone una selezione in cui dovrete dimenticarvi di affidarvi alla sorte, e sono davvero adatti a tutti.
La casualità è inesistente: Puerto Rico è uno dei giochi più belli
Iniziamo con uno dei più amati, definito tra i giochi da tavolo più belli del mondo: non presenta nessun dado e nessuna carta, e si dimostra immediato, coinvolgente e appassionante. Lo consigliamo a giocatori abituali e che amano la strategia, anche quando non sono super esperti. Si tratta di Puerto Rico.
Ogni giocatore dispone di una plancia personale che rappresenta un territorio sull’isola di Puerto Rico, composto da un appezzamento di terra da coltivare e da una cittadina. Da un tabellone centrale si potranno, a ogni turno, raccogliere e acquistare piantagioni ed edifici da piazzare sulle due parti della plancia.
E come si fa senza fortuna? Il gioco segue un intelligentissimo sistema: il giocatore di turno sceglie un ruolo disponibile tra 6, e allora tutti quanti, non soltanto lui, dovranno eseguire le azioni dettate da quel ruolo, cercando di afferrare pezzi e possibilità per fare punti.
Chi è “di turno” ha un piccolo bonus sull’azione, mentre gli altri la svolgono normalmente. Le azioni si susseguono a rotazione, incrociando molti elementi: lavoratori, navi, monete d’oro, barili – ogni elemento dà dei punti differenti.
Se avrete un minimo di pazienza per impararlo, vi divertirete davvero tanto con le strategie, e l’elemento fortuna è del tutto inesistente.
Leggerezza e creatività per tutti: la fantasia di Dixit
È il turno di un titolo più semplice e adatto davvero a chiunque, anche a quell’amico che non ha mai finito un gioco da tavolo in vita sua. Questo perché punta tutto sulla fantasia.
In Dixit ci sono le carte, ogni giocatore ne ha cinque in mano, ma non hanno numeri, punti o bonus: ci sono solo illustrazioni, tutto è affidato alla creatività.
A turno i giocatori fanno da narratore. Il narratore sceglie una carta che ha in mano e, senza farla vedere, dà una descrizione del disegno. Poi ogni altro giocatore unisce una delle proprie carte a quella del narratore, sempre senza farla vedere. Le carte vengono mischiate e infine scoperte sul tavolo.
L’obiettivo del narratore è far indovinare qual era la propria carta a più giocatori possibili, ma non a tutti. Se tutti indovinano, il narratore non vince niente, e non vince nulla se nessuno indovina. Quindi il suo indizio deve essere né troppo specifico, né troppo vago.
Gli altri devono indovinare la carta del narratore, ma devono anche metterne a terra una che somigli al suo indizio, così faranno sbagliare gli avversari. Perché chi indica la carta sbagliata non guadagna nulla!
I turni si susseguono in descrizioni misteriose e talvolta oniriche, in cui capire e ingannare le menti degli altri. E naturalmente nessun tiro di dado, punteggio o fortuna.
Il “german” per eccellenza: ecco i Castelli della Borgogna
Può un gioco pieno di dadi colorati essere quasi senza fortuna? Sì, se è il re del genere “german”. Stiamo parlando dei Castelli della Borgogna, consigliato a chi vuole partite lunghe e piene di strategie tutte valide, da portare avanti con intelligenza e coraggio.
La sorte ha qui un impatto bassissimo. Pur dovendo lanciare a ogni turno due dadi a testa (che apparentemente decidono da quali territori si può prendere una tessera e dove si può piazzarla), quei punteggi sono flessibili e possono essere costantemente cambiati grazie ai lavoratori.
Il gioco è equilibratissimo, sentirete che la fortuna pesa davvero poco, perché ogni tiro di dado dà sempre comunque delle possibilità. L’obiettivo, neanche a dirlo, è far punti; ci sono tanti tipi di tessere con cui riempire il proprio ducato, tanti ducati diversi, e altrettante strategie intelligenti.
La longevità dei Castelli della Borgogna è apparentemente infinita, si può rigiocare serata dopo serata sempre con lo stesso livello di sfida e strategia, e sempre con la stessa soddisfazione data da una fortuna quasi inesistente.
Niente fortuna per i gruppi: meglio i giochi di abilità
Se giocate in due dovrete rivolgervi ai migliori giochi per due. Ma se siete in gruppo – anche con giocatori inesperti – non c’è bisogno di giocare sempre a UNO o Monopoly. Esistono i giochi di abilità, molto più divertenti!
Tra i più consigliati c’è di sicuro Dobble, in cui la fa da padrone il colpo d’occhio per trovare i simboli uguali in un mare di disegnetti; un suo simile, altrettanto valido, è Jungle Speed col suo proverbiale totem. In entrambi, la fortuna non esiste nemmeno lontanamente. Ed entrambi sono tra i più economici in giro.
Non dimenticatevi poi di Taboo, in cui conta saper parlare e descrivere senza usare le parole vietate, e di Pictionary, dove l’importante è farsi comprendere tramite i disegni. Ce n’è per tutti i gusti, sono tutti per gruppi anche grandi, e vi dimenticherete di dadi e carte.