Allarme zecche: ecco come difendersi da questi parassiti

Con l'arrivo dell'estate aumenta l'allarme zecche in tutta Italia, specialmente nelle Regioni del nord. Come difendersi da questi odiosi parassiti?

Con l’arrivo dell’estate e i primi calori, le zanzare che si abbeverano del nostro sangue lasciandoci bubboni che prudono non sono l’unica cosa della quale ci dobbiamo preoccupare. Oltre a questi insetti infatti, ce ne sono alcuni decisamente più pericolosi che possono infestare la casa e aggrapparsi, addirittura, ai nostri vestiti. In questo articolo parleremo proprio delle zecche e di come fare per difendersi dal loro attacco.

In quali regioni d’Italia è allarme zecche

Si dice che siano circa 900 le specie di zecca conosciute in Italia e in tutto il resto del mondo e proprio qualche giorno fa è stata segnalata una presenza massiccia di questi parassiti nei parchi pubblici di Roma

Sebbene la notizia abbia scosso tutti coloro che non vedono l’ora ci sia un po’ di sole per stendersi sull’erba o passeggiare insieme al proprio cane, la diffusione di questi animaletti odiosi è sempre più frequente anche nelle Regioni del Nord Italia.  In Veneto  sono stati registrati più di 30 casi di rimozione di zecche al pronto soccorso ed esperienze simili non sono mancante anche in Trentino Alto AdigeFriuli Venezia Giulia e Piemonte

Poiché le zecche amano la fitta vegetazione dei boschi e l’umidità del terreno, andando a fare un escursione in montagna o percorrendo un sentiero in mezzo alla natura verrà facile incontrarle e avere la sfortuna di portarsele a casa. Ma anche in casi singoli come quello della donna 70enne morta in Sardegna a causa di un loro morso ha lasciato molto da pensare.  Giunta all’ospedale di Nuoro in condizioni già gravi, la donna non pensava di doversi affannare tanto dopo aver rimosso l’insetto e proprio questa sua scarsa attenzione le è costata cara la vita.  Gli effetti del morso di una zecca non finiscono nel momento stesso in cui il parassita viene rimosso, bensì possono prolungarsi con il decorrere dei giorni e pertanto bisogna notare ogni più piccolo cambiamento sulla propria pelle per poter agire repentinamente. 

Caratteristiche e sintomi del morso delle zecche

Che le zecche potessero sopravvivere soltanto tra i peli di cane e gatto o tra le pieghe delle loro zampe, ormai è un mito sfatato. Questi parassiti, che a primo impatto possono sembrare dei parenti alla lontana delle coccinelle con gravi problemi di obesità (per forma e grandezza), sono in tutto e per tutto il pericolo principale per moltissimi animali e anche per l’uomo. La specie più nota e diffusa è quella della zecca del bosco e del cane, entrambe grandi più di un centimetro una volta raggiunto l’ultimo stadio della loro evoluzione.

Il ciclo di vita di questi animaletti tutt’altro che simpatici inizia con la deposizione delle uova e passa allo sviluppo in larva e in ninfea nel giro di una decina di giorni, per poi giungere all’ultimo step evolutivo che le vede diventare adulte.

Poiché appartengono alla famiglia degli aracnidi, presentano un corpo ovale di color rosso o marrone scuro con 4 zampe per lato e ai lati della bocca presentano due piccole “tenaglie” per poter farsi spazio sotto la pelle dell’ospite e succhiare il sangue.

Il loro modo di attaccare non dev’essere, quindi, confuso con la classica puntura d’insetto alla quasi si è spesso abituati. Il morso inoltre è più pericoloso perché capace di trasmettere malattie infettive senza provocare alcun fastidio apparente nell’ospite. Poiché si tratta di un animale privo di qualsiasi abilità volatile, la zecca si porta all’estremità delle piante erbacee o dei cespugli e aspetta il passaggio di un animale o di un lembo di vestito umano per potersi aggrappare in maniera  sicura.

Attaccandosi alle parti del corpo a cui meno presteremmo attenzione, questi parassiti si posizionano sulla pelle e la trafiggono, introducendo quello che in scienze viene chiamato il rostro, ovvero la parte più tagliente del loro apparato buccale. Emettendo una sostanza anestetica rendono il morso indolore in modo tale da poter giovare del nutrimento dato dall’ospite per diversi giorni, fino a che non sono sazie.

In genere, la zona interessata dal morso appare gonfia e infiammata e dopo che questa si stacca dal suo ospite, può causare l’espansione di più eruzioni cutanee o portare a soffrire di malattie più gravi.

Quali malattie rischia chi viene morso e sintomi

Il morso di per sé non è fatale ma più il parassita decide di prolungarlo sulla pelle dell’ospite, più questi sarà esposto al rischio di contrarre una delle tante malattie infettive cui l’animaletto è portatore. Essendo un parassita che compie lunghi percorsi e si attacca dovunque gli sembra più facile è il portatore  per eccellenza di tutti quei microrganismi patogeni che noi comunemente chiamiamo batteri o virus.

In qualità di vettori, possono trasmettere all’uomo malattie come quella di Lyme, la TBE e la febbre bottonosa del Mediterraneo. Le prime due vengono trasmesse dalla zecca dei boschi che ama sostare nelle zone boschive umide e ombreggiate e attacca durante la stagione primaverile mentre la seconda, viene trasmessa da quella del cane che predilige climi caldo – asciutti.

Per sapere a cosa si rischia di andare incontro è utile fare una rapida spiegazione di tutte e tre le malattie.

La borreliosi di Lyme è un’infezione batterica che colpisce prevalentemente la pelle evidenziandosi come un’eruzione cutanea non pruriginosa di colore rosso.

Nel giro di poche settimane quella che ha tutta l’aria di essere una comune puntura si estende anche al sistema nervoso e alle articolazioni, provocando mal di testa, dolori muscolari, brividi, febbre e ingrossamento dei linfonodi.

Se non viene curata in tempo con le apposite terapie antibiotiche può comportare complicanze neurologiche irreversibili e addirittura la morte.

La TBE invece, è una malattia virale acuta che assomiglia molto all’influenza. I sintomi dei primi giorni sono febbre alta e dolori muscolari ma se tralasciata può coinvolgere anch’essa il sistema nervoso centrale e determinare la morte dell’individuo.

La febbre bottonosa (non fatevi ingannare dal nome carino) è una malattia caratterizzata da febbre e da un esantema che dal punto del morso può invadere in tutto il corpo.

Il periodo di manifestazione avviene dopo 5/7 giorni dal morso e i sintomi sono stanchezza, cefalea, malessere generale e brividi. La si riconosce facilmente dalle altre perché nel punto in cui la zecca ha affondato le proprie fauci compare una piccola ulcera con una zona centrale nera e un alone rosso.

Il periodo di guarigione è molto rapido ma in alcuni casi (seppur rari) possono insorgere delle complicazioni nel sistema cardiovascolare, renale e nervoso centrale.

Un’altra infezione da non sottovalutare è l’Ehrlichiosi che provoca vomito, perdita di peso e malessere generale per poi portare a una conseguente diminuzione dei globuli bianchi e a un aumento della transaminasi.

In alcuni casi può portare a difficoltà a livello renale, vascolare ed encefalico ma, la maggior parte delle volte si risolve in maniera benigna.

Come difendersi dalle zecche: i consigli

Difendersi non è impossibile e anche se pensate che per quanto stiate attenti prima o poi vi capiterà di beccarvene una, un modo per diminuire le probabilità c’è.

La prevenzione in questo caso è fondamentale e i suggerimenti sono pochi ma efficaci:

  • evitare di camminare nell’erba alta;
  • indossare abiti lunghi e chiari che coprono la pelle del corpo e sui quale possa essere facile individuarle;
  • indossare un cappello per proteggere i capelli;
  • evitare di sdraiarsi a terra;
  • ispezionare accuratamente il proprio animale da compagnia.

Esiste anche un vaccino contro alcune malattie provocate da questo parassita ed è un bene di tutti potersi informare al riguardo per evitare di andare incontro a spiacevoli situazioni in cui la salute è messa seriamente a rischio.

Come proteggere il cane in modo efficace

Spesso si pensa che basti evitare di portare a spasso il cane per impedire che questi parassiti si attacchino voracemente al sottopelo.

È anche vero che gli antiparassitari in commercio sono tutti molto validi a livello di protezione ma vuoi per mancanza di attenzione da parte nostra, vuoi per uno scorretto utilizzo, spesso non hanno l’effetto da noi sperato.

Ed è così che Fido entra in casa e si spaparanza sul divano in attesa delle nostre coccole che spesso si limitano a una sbadata carezza sulla testa.

Non pensiamo proprio ad ispezionarlo e invece, è proprio la prima cosa che dovremmo fare per evitare che Fido si ammali e le zecche si spostino su di noi quando meno ce lo aspettiamo.

Di ritorno da una passeggiata in centro o di una bella corsa al parco dovremmo sederci fuori dalla porta di casa e spostare ogni centimetro di pelo.

Le zone maggiormente colpite dalla zecca del cane sono l’esterno e l’interno delle orecchie (in particolar modo la piccola piega al di fuori del padiglione auricolare), la parte inferiore del muso dove la pelle è più molle, il garrese (la regione del tronco che corrisponde alle prime vertebre dorsali), sotto le “ascelle” di zampe anteriori e posteriori, tra la pelle delle polpastrelli delle zampe, sulle cosce e sulla parte vicina agli orifizi spesso nascosta dalla coda.

Qualora vi si trovasse qualche esemplare impigliato non bisogna rimuoverla con le dita nude.

Bisogna utilizzare una pinzetta da sopracciglia e afferrare il parassita dalla testa, il più vicino possibile alla cute del cane in modo da togliere via anche la parte di bocca già ben affondata.

Successivamente è bene trasferire il parassita in un contenitore pieno di alcol e disinfettare bene la zona interessata dal morso. Esistono poi diversi rimedi naturali per impedire alle zecche di avvicinarsi a Fido ma, secondo i veterinari, nulla è più sicuro degli antiparassitari che forniscono una protezione efficace e duratura.

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