TikTok, un altro Paese lo vieta perché “disturba l’armonia sociale”: ecco cosa succede

Il social network TikTok è stato vietato in un altro Paese perché disturba "l'armonia sociale": ecco qual è la nazione e cosa sta succedendo.

TikTok è il cosiddetto social dei giovani. Negli ultimi anni ha avuto una crescita esponenziale e questo ha fatto sì che ci fossero sempre più utenti in tutto il mondo a utilizzarlo. Nasce nel settembre del 2016 con il nome di musical.ly ed è una piattaforma di condivisione di contenuti video cinese.

La sua crescita ha spodestato gli altri social, tra cui Facebook e Instagram, che avevano avuto il dominio fino ad allora. In particolar modo, sono i giovanissimi under 18 che hanno iniziato a usare TikTok creando i cosiddetti trend del momento. Alcune nazioni, tuttavia, ne hanno vietato l’utilizzo: la decisione è stata presa anche da un altro Paese e il motivo è davvero inaspettato…

Qual è il Paese che ha vietato TikTok perché “disturba l’armonia sociale”

Nonostante l’enorme successo riscosso, TikTok ha avuto più di una battuta d’arresto. In Parlamento europeo sono state avanzate delle critiche circa la sicurezza dell’app. Per tale ragione, a marzo scorso era stato chiesto agli 8000 dipendenti di non usare l’applicazione. In seguito, è stato bloccato sui servizi del governo del Regno Unito e del Belgio.

I divieti hanno riguardato anche gli Stati Uniti, per poi proseguire in Europa. Questa volta, invece, a decidere di bloccarlo ci ha pensato un Paese asiatico. Stiamo parlando del Nepal, che ha deciso di vietare l’app a tutta la popolazione. Il social, infatti, è accusato di spionaggio. Il ministro delle Telecomunicazioni, Rekha Sharma, ha sostenuto che TikTok è reo di disturbare l’armonia sociale, sconvolgendo le relazioni sociali e familiari.

Per l’applicazione si tratta di un ingente danno, visto che in Nepal ci sono circa 30 milioni di abitanti. Tuttavia, ad avere accesso a una connessione Internet è una parte ridotta dei suoi cittadini (poco più della metà degli abitanti).

Le motivazioni che non convincono

Dietro la decisione del Governo nepalese sono sorti molti dubbi e c’è chi ha avanzato l’ipotesi che questo blocco derivi dai crimini informatici legati all’applicazione.

La strategia portata avanti dal Nepal avrebbe l’obiettivo di scoraggiare l’uso improprio della piattaforma, che può causare numerosi danni se non usata correttamente. Ma non tutti sono d’accordo sulla sua attuazione. Basti pensare che uno dei politici locali, nonché ex ministro della Salute, Gagan Thapa, ha sostenuto che con questa decisione il Governo non fa altro che soffocare la libertà di espressione. Una regolamentazione ci vorrebbe, secondo il politico, ma vietare a priori concittadini il social media sarebbe una scelta sbagliata.

La situazione in Italia

Nel nostro Paese non esiste una vera e propria regolamentazione, anche se è stata avanzata l’ipotesi di una proposta di legge che vieterebbe i social a ragazzi sotto i 15 anni. Al momento, tuttavia, non è stata presa alcuna decisione definitiva.

Sono numerose le insidie che si nascondono dietro i social network. La polizia postale ha spesso trovato materiale pedopornografico che veniva usato illecitamente. Inoltre, ci sono anche problemi di privacy legati ai social network più utilizzati. I dati personali che vengono immessi sulle piattaforme sono stati spesso usati impropriamente e questo è un problema che attanaglia non sono i più piccoli, ma anche gli utenti maggiorenni.

Daniela Attanasio
Daniela Attanasio
Traduttrice e redattrice, classe 1991. Appassionata dell'arte a tutto tondo, nel mio tempo libero mi piace scoprire luoghi nascosti della mia amata Campania e farla scoprire a chi non la conosce attraverso le mie parole e le mie foto. Lo studio delle lingue all'Università mi ha permesso di conoscere e amare culture diverse dalla mia e di ampliare i miei orizzonti. Curiosa per natura, prolissa e attivista, cerco ogni giorno di dare il mio contributo per creare un mondo migliore.
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