ENI sale dopo stacco dividendo. Strategie dopo ultime news

ENI al vaglio degli analisti dopo l'annuncio di una nuova scoperta nell'offshore messicano.

La conclusione positiva del Ftse Mib è stata cavalcata da quasi tutte le blue chip, compresa ENI che però ha mostrato una minore forza relativa rispetto all’indice di riferimento.

ENI recupera un po’ in avvio di ottava

Dopo aver chiuso la sessione di venerdì scorso fermandosi esattamente sulla parità in seguito a due giornate consecutive in calo, il titolo oggi ha aperto gli scambi in rosso e poi ha risalito la china, fermandosi sopra la parità.

A fine seduta ENI è stato fotografato a 12,206 euro, con un rialzo dello 0,36% e oltre 20 milioni di azioni passate di mano, al di sopra della media degli ultimi 30 giorni pari a poco più di 12 milioni.

ENI frenato dal calo del petrolio

Il titolo ha mostrato meno vivacità del Ftse Mib, appesantito dall’andamento negativo del petrolio.

Dopo aver ceduto oltre due punti percentuali venerdì scorso, l’oro continua ad arretrare oggi, presentandosi ora a 66,15 dollari, con un calo dello 0,88%. Intanto, a condizionare l’andamento odierno di ENI è stato anche lo stacco della terza tranche del dividendo a valere sull’esercizio 2022.

ENI: staccata la terza tranche del dividendo

La tranche staccata oggi è pari a 0,22 euro per azione e rapportata ai valori di chiusura del titolo di venerdì scorso, si traduce in un rendimento pari all’1,81%.

Da ricordare che la terza tranche sarà messa in pagamento tra due giorni, mercoledì 22 marzo, mentre la quarta tranche, sempre nell’ordine di 0,22 euro per azione, sarà staccata il 22 maggio prossimo, con pagamento due giorni dopo, il 24 maggio. ENI

ENI: nuova scoperta nell’offshore messicano

intanto è rimasto sotto la lente dopo che venerdì scorso la società ha annunciato una nuova scoperta nell’offshore messicano nel prospetto esplorativo denominato Yatzil, situato nel Blocco 7 nel bacino di Sureste.

Secondo le stime preliminari di ENI, la scoperta può contenere circa 200 milioni di barili equivalenti di petrolio in posto e gli analisti di Equita SIM stimano circa il 25%-30% recuperabili, ovvero 50-60 milioni di barili equivalenti.

La scoperta segue quelle di Saasken e Sayulita nel Blocco 10, contribuendo al potenziale sviluppo sinergico di diversi prospetti localizzati nelle vicinanze.

ENI al vaglio di Equita SIM

Equita SIM ricorda che la joint-venture La JV del Blocco 7 è composta da ENI, che è operatore con una quota del 45%, Capricorn 30% e Citla Energy 25%.

In Messico la società italiano produce 30mila barili equivalenti di petrolio dall’area 1.

Non cambia intanto la view di Equita SIM che su ENI conferma la raccomandazione “buy”, con un prezzo obiettivo a 19,5 euro.

ENI sotto la lente di Intesa Sanpaolo

A puntare sul titolo è anche Intesa Sanpaolo che oggi ha rinnovato l’invito ad acquistare, con un target price a 16,3 euro.

Commentando la notizia relativa alla nuova scoperta di ENI nell’offshore messicano, gli analisti hanno fatto sapere di non attendersi particolari reazioni per il titolo, viste le dimensioni relativamente limitate della stessa e lo stadio molto precoce della potenziale fase di sviluppo.

ENI: cauta la view di Mediobanca

Infine, sono più cauti i colleghi di Mediobanca Securities che oggi hanno ribadito la raccomandazione “neutral” su ENI.

Secondo gli analisti, l’ultimo scoperta annunciata dal gruppo può aggiungere circa lo 0,5% alle sue riserve di petrolio.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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