Ftse Mib: il rally è finito? Meglio Bper o Banco BPM?

Per il Ftse Mib si evidenziano i primi segnali di stanchezza, con conferme dagli indicatori.

Di seguito riportiamo l’intervista realizzata a Massimiliano De Marco, analista tecnico di Robotrend.com, con domande sull’indice Ftse Mib e su alcune blue chips.

Il Ftse Mib ha provato ad andare oltre i massimi del 2023 ieri. Quali le attese per le prossime sedute?

La seduta particolarmente movimentata di ieri mostra i primi segni di stanchezza del rally praticamente ininterrotto vissuto dal Ftse Mib da novembre.

La divergenza tra oscillatori e prezzi, presente sia sul grafico daily che particolarmente sui grafici orari, potrebbe essere il preludio ad una inversione di tendenza anche solo di breve.

Ftse Mib a rischio?

Una prima indicazione arriverà dalla tenuta o dal cedimento del supporto a 30.200 punti di Ftse Mib.

In caso di nuovo massimo, invece, difficile dare un target visto che l’indice si trova in territori inesplorati da diversi anni.

Focus su Banco BPM e Bper Banca

Come valuta l’attuale impostazione di Banco BPM e Bper Banca e quali strategie ci può suggerire per entrambi?

Banco BPM si è appoggiato, ed è rimbalzato, nei pressi della trendline che controlla il rally dal minimo di luglio 2022 e che passa al momento in area 4,61 euro. Nonostante l’aspetto impulsivo della discesa dai massimi, è difficile che ci sia un forte movimento al ribasso a meno che quella trendline non venga rotta.

Quota 5 euro è invece la resistenza da superare, magari con una chiusura daily, per riprendere il tema rialzista.

Situazione simile per Bper Banca, con la trendline ancora più vicina, in area 3,01-3,05 euro, e un aspetto della discesa decisamente impulsivo.

A meno del superamento di 3,31 euro, lo scenario sembra più negativo e in attesa di nuovi tentativi di rottura della trendline.

Sotto la lente Stellantis e Ferrari

Quali indicazioni ci può fornire per Stellantis e Ferrari alla luce dei recenti movimenti di questi due titoli?

Stellantis ha attutito una leggera perdita di momentum senza particolari danni e lateralizzando: fino a tenuta di 20,18 euro e soprattutto di 19,25 euro non c’è motivo di temere inversioni di tendenza sostenute.

Diverso il discorso per Ferrari che sta tornando rapidamente a backtestare quota 300 euro, dove era avvenuto il breakout di novembre.

Inoltre, l’area dei 300 euro rappresenta il livello spartiacque per un ritorno verso il canale ascendente in cui il titolo ha trascorso gran parte del tempo dalla quotazione, e la cui parte alta passa al momento verso quota 270 euro.

L’analisi dell’oro

Cosa può dirci in merito al recente andamento dell’oro e quali i possibili scenari nel breve?

L’oro continua a stazionare intorno a 2.075 dollari, livello che negli anni scorsi ha segnato per tre volte il massimo e che a inizio dicembre ha visto un falso breakout. Sembra però che al momento stia costruendo una “base”, ovvero un’accettazione del livello per provare un breakout questa volta più convinto.

Se ci riuscisse, probabilmente i massimi storici verrebbero violati con un margine più ampio di quanto fatto a dicembre.

Il supporto di rilievo è invece a 2.000 dollari: violarlo indicherebbe un piano diverso da quello della rottura al rialzo.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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