Ftse Mib: nubi nere in vista. Saipem, Tenaris e Telecom buy?

Il Ftse Mib deve fare i conti con un ostacolo non facile da superare e più avanti c'è la minaccia dell'orso. La view di Davide Biocchi.

Di seguito riportiamo l’intervista a Davide Biocchi, trader-Directa SIM, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull’indice Ftse Mib e su alcune blue chips.

Per il Ftse Mib prosegue il recupero partito da area 21.000. Questa fase di rimbalzo può portare ancora più in alto?

C’è un livello importante da superare per il Ftse Mib e mi riferisco all’area di 23.600/23.700 che non sarà così facile da violare.

A livello pratico c’è da dire che per poter ragionare su prezzi più alti di quelli attuali, ci vorrebbe il ritorno di un umore importante che per oggi manca però.

Come detto prima, per il Ftse Mib l’ostacolo con cui fare i conti ora è quello di area 23.600/23.700, oltre cui si potrà salire in primis verso i 24.000 punti.

Guardando però più avanti nel tempo, comincio a pensare che il mercato possa entrare in una fase orso e perchè ciò accada servono tanti fattori.

In primis un’economia che funziona meno bene e anche un umore degli investitori che volga al negativo e secondo me pian piano ci avviciniamo a queste variabili.

Quello in atto è un rimbalzo per il Ftse Mib e vedremo fin dove si estenderà, ma in un trend di mercato che prende una china diversa da prima.

Nel breve è possibile un consolidamento dell’indice tra i 23.600/24.000 punti e i 22.000 punti.

In sintesi, per ora godiamoci il rimbalzo, ma facciamo attenzione perchè il mercato di oggi fonda tutte le sue aspettative basate sulla previsione che i negoziati da Russia e Ucraina facciano un grosso passo in avanti.

Se però questo non accadrà, il mercato restituirà tutto indietro, motivo per cui la prudenza è d’obbligo per il Ftse Mib.

Come valuta l’attuale impostazione di Unicredit e Intes Sanpaolo e quali strategie ci può suggerire per entrambi? 

I bancari sono crollati pesantemente e teoricamente potrebbero trarre benefici da questa BCE più falco, perchè se i tassi salgono è più facile fare banca, ma è anche vero che farlo in un’economia che cresce è ben più semplice che in una congiuntura stantìa.

E’ questo il vero problema delle banche e quindi anche di Unicredit e Intesa Sanpaolo che possono cercare ancora di reagire nel breve, ma hanno dei grafici che dal mio punto di vista sono poco attraenti.

Per Intesa Sanpaolo l’area dei 2 euro è uno spartiacque anche psicologico e dovrà posizionarsi stabilmente sopra questa soglia di prezzo per poter ambire ad un recupero vero i 2,15/2,2 euro.  

Per Unicredit i 9,65/9,7 euro sono una resistenza importante e solo un consolidamento sopra i 10 euro aprirà convincenti spazi di recupero, ma non sarà facile riuscire nell’intento.

Telecom Italia ha brillato anche ieri, continuando a recuperare dopo aver toccato nuovi minimi storici. Qual è la sua view su questo titolo?   

Telecom Italia di suo scenderebbe ulteriormente e l’unica cosa che lo tiene ancora vivo è la possibilità di un’offerta. Pima tutti si aspettavano un rilancio sull’OPA di KKR a 0,505 euro, ma oggi credo che se ci fosse un’offerta a 0,45 euro, venderebbero tutti.

Il Cda di ieri ha detto che va bene KKR, ma ha lasciato la porta aperta anche ad altre offerte che al momento non ci sono.

Bisogna vedere intanto se l’offerta di KKR è ancora valida o se al contrario vorrà abbassarla.

Di fatto, il prezzo di Telecom Italia oggi è come un sondaggio sull’offerta di KKR e il grafico dice dove la credibilità della stessa e dove diminuisce.

Quali sono i titoli a suo avviso più interessanti sul mercato ora?

Uno è sicuramente Leonardo che è di tremenda attualità essendo attivo nel settore della difesa.

Il titolo beneficia di due aspetti: la società ha presentato dati migliori delle attese e il mercato aveva quasi dimenticato Leonardo.

In più, ci sono in previsione aumenti di spesa per la difesa per i prossimi anni, che sarebbe come dire a Leonardo di stare tranquillo per un po’ perchè di fatturato ne farà.

Guardando il grafico, il target di Leonardo è più in alto dei livelli attuali e si può individuare in un’area compreso tra 10 e 12 euro, ma è inutile dire che se la guerra tra Russia e Ucraina dovesse concludersi, Leonardo tornerà indietro.

Interessante anche Tenaris che ha un bellissimo trend rialzista, ma per salire ancora dovrà dare prova di forza, ma potrebbe essere tarpato un po’ dalla frenata del petrolio.

Alla larga invece da Saipem che dovrebbe andare verso un aumento di capitale e questo potrebbe essere talmente diluitivo che il prezzo potrebbe scendere tanto, quindi bisogna fare molta attenzione.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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