Crisi in Ucraina: qual è il ruolo della Bielorussia?

Qual è il ruolo delle Bielorussia nella crisi ucraina? In che rapporto è la Bielorussia con la Russia? E quanta ricchezza stanno perdendo i miliardari russi?

La Bielorussia e il suo autoritario presidente Alexander Lukashenko, hanno partecipato per anni ai giochi politici tra Mosca, il suo principale sostenitore e sponsor, e Kiev, riuscendo ad ottenenere enormi guadagni in termini economici e politici. 

Il giorno dopo la dichiarazione del presidente Vladimir Putin in cui ha riconosciuto l’indipendenza delle province ucraine separatiste di Donetsk e Luhansk, il presidente Lukashenko ha esortato gli ucraini a “fermare” il loro confronto con la Russia e ad abbandonare i loro “padroni” statunitensi. Era chiaro che il consiglio fosse di non accettare l’annessione alla NATO.

Il Presidente Lukashenko ha consigliato all’Ucraina di fermarsi e di non scendere a patti con gli USA, queste le sue parole in diretta Tv: “Scacciali via, non ti porteranno alcuna felicità. Non appena non potranno più usarti, ti scaricheranno nella discarica della storia”

Ma cosa ci guadagna la Bielorussia dal conflitto in Ucraina? 

La Bielorussia è accanto alla Russia, in un’alleanza indissolubile. Domenica, infatti, circa 30.000 soldati russi hanno “esteso” le loro esercitazioni affiancati dai militari bielorussi. Le truppe si sono avvicinate vicino alla zona di Chernobyl, in un’area grande circa 2.600 chilometri quadrati e, purtroppo, ancora contaminata dal disastro nucleare del 1986. A soli 100 km a sud di questa zona si trova Kiev, dove vivono due milioni di persone.

In un’intervista rilasciata ad Al Jazeera, Ihar Tyshkevich, un esperto bielorusso con sede a Kiev, ha affermato che questa non è altro che una questione di soldi e di potere. Che novità!

Qual è la storia del presidente della Bielorussia, Lukashenko?

Alla fine degli anni ’90, Lukashenko, un uomo forte e autoritario, soprannominato “l’ultimo dittatore d’Europa”, e il presidente russo Boris Eltsin, decisero di creare uno stato derivante dalla fusione di Russia e Bielorussia.

Lukashenko sperava di diventare il successore di Eltsin, ma alla fine quest’ultimo scelse Vladimir Putin. E così la fusione tra i due stati non è più avvenuta, ma la loro alleanza non si è mai sciolta. La Bielorussia deve molto alla Russia. Mosca ha predisposto per la Bielorussia prestiti multimiliardari e vantaggi commerciali. Inoltre tantissimi bielorussi si sono trasferiti in Russia per lavorare.

Ma in quale modo quello che sta accadendo in Ucraina riempie le tasche della Bielorussia?

Dopo il sanguinoso colpo di stato ucraino del 2014 che servì a rovesciare il presidente ucraino filo-russo Viktor Yanukovich, Kiev iniziato ad allontanarsi da Mosca, innanzitutto limitando il commercio sia con la Russia che con la Bielorussia.

Mosca, di conseguenza, ha iniziato ad alzare i prezzi del gas naturale venduto all’Ucraina e così il presidente bielorusso Lukashenko ne ha approfittato per aumentare le esportazioni di elettricità e benzina a in Ucraina. 

Finora tutto quello che sta accadendo in Ucraina e l’escalation militare della Russia, ha portato ad un vantaggio economico alla Bielorussia, l’importante è che non venga firmato un accordo di pace nel breve periodo. 

Nel 2020, Lukashenko ha resistito alla più grande crisi politica della sua presidenza: i cittadini si sono ribellati contro il suo modo dittatoriale di governare; molti manifestanti sono partiti per la Polonia e in Ucraina e in Lituania. 

Per consolidare la sua presa sul potere, Lukashenko ha emendato la costituzione per consentire il dispiegamento delle truppe bielorusse all’estero.

Dalla parte del Presidente Lukashenko ritroviamo solo una parte di sostenitori: ovvero i lavoratori degli stabilimenti e delle fabbriche statali e gli agricoltori delle fattorie collettive dell’era sovietica. La retorica sulla guerra aumenta l’elettorato a suo favore. 

Siamo certi che schierarsi apertamente con la Russia non si ritorca economicamente anche contro la Bielorussia?

Secondo l’analista ucraino Aleksey Kushch:”L’economia bielorussa sta rallentando molto, così come le sue principali esportazioni, quelle di potassio. Inoltre potrebbe perdere del tutto il mercato di importazione ucraino” ha affermato l’analista ucraino in un’intervista con Al Jazeera. Ci vorrebbero molti anni per riprendersi economicamente, per diversificare i rischi e le esportazioni. 

In una situazione del genere la Bielorussia diventerebbe ancora più dipendente dalla Russia, fino ad una eventuale annessione, che potrebbe avvenire secondo le disposizioni dello Stato dell’Unione.

Ma fino a che punto la Russia ha intenzione di rafforzare la sua presenza militare in Bielorussia? Si chiede Pavel Luzin, analista con sede in Russia.

L’Occidente purtroppo in questo momento non si sta facendo queste domande, perché la concentrazione è tutta sull’Ucraina, quindi l’ultimo pensiero è la Bielorussa e Lukashenko.

“Sembra che l’Occidente sia concorde nell’essere completamente assente dagli affari bielorussi” ha detto Luzin.

Intanto fioccano sanzioni economiche sulla Russia. Nuove sanzioni sono state imposte alla Russia da Occidente, Giappone e Australia, oltre che da Europa e Stati Uniti. Questi ultimi minacciano sanzioni ancora più pesanti di quelle del 2014, imposte dopo l’annessione della Crimea. 

Quali sono le sanzioni dell’Occidente contro la Russia?

Gli Stati Uniti, l’Unione Europea, la Gran Bretagna, l’Australia, il Canada e il Giappone hanno annunciato pesantissime sanzioni economiche contro la Russia; la Germania, invece, ha interrotto un importante progetto di gasdotto dalla Russia, il Nord Stream 2.

Nel frattempo i super ricchi russi stanno già perdendo buona parte delle loro ricchezze. Le loro fortune sono crollate di 32 miliardi di dollari quest’anno a causa dell’escalation del conflitto in Ucraina; ma la perdita potrebbe essere anche peggiore con il passare del tempo.

Martedì il presidente degli Stati Uniti Joe Biden oltre ad emanare sanzioni economiche pesantissime contro la Russia, ha affermato di star inviando truppe americane nei paesi baltici, per difendere, nel caso di attacco, i paesi della Nato.

Quali sono i miliardari russi che stanno perdendo la loro ricchezza?

Gennady Timchenko è in testa alla lista dei miliardari russi che hanno visto la loro ricchezza diminuire di quasi un terzo, secondo il Bloomberg Billionaires Index, un elenco delle 500 persone più ricche del mondo.

Timchenko, 69 anni è figlio di un ufficiale militare sovietico, stretto amico del Presidente Putin negli hanno 90. Ha una fortuna di circa 16 miliardi di dollari. La maggior parte della sua ricchezza è dovuta alla produzione di gas russo Novatek, sempre secondo Bloomberg. Come riporta Al Jazeera.

La fortuna del collega di Timchenko, azionista anche lui di Novatek, Leonid Mikhelson, è crollata di $ 6,2 miliardi quest’anno, mentre il patrimonio netto del presidente di Lukoil, Vagit Alekperov è diminuito di circa $ 3,5 miliardi.

Leonid Mikhelson, miliardario e amministratore delegato di Novatek PJSC, ha visto la sua fortuna crollare di $ 6,2 miliardi quest’anno.

I 23 super miliardari russi, attualmente possiedono un patrimonio netto di 343 miliardi di dollari rispetto ai 375 miliardi di ricchezza che possedevano a fine anno. 

Tra i sanzionati ci sono anche Boris Rotenberg, 65 anni, e suo nipote, Igor, 48 anni, che vivono in Gran Bretagna. Queste due famiglie si sono arricchite grazie alla società di costruzioni di gasdotti Stroygazmontazh.

Il padre di Igor, Arkady, uno degli ex sparring partner di Putin, ha venduto l’azienda di gasdotti nel 2019 per circa 1,3 miliardi di dollari. 

Mentre gli USA rifiutano incontri diplomatici, Putin ha parlato di nuovo alla nazione

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha dichiarato martedì che non incontrerà il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in quanto un incontro diplomatico in questo momento non avrebbe assolutamente senso, viste le mosse decise dalla Russia in Ucraina. 

Nel frattempo Putin ha parlato in diretta alla nazione dicendo: “È una richiesta eccessiva chiedere agli Stati Uniti di non mettere più missili ai confini di casa nostra? Siamo stati noi, per caso, a mettere missili a confini con gli Stati Uniti? Cosa c’è di incomprensibile? L’ulteriore espansione della NATO verso est è inaccettabile e lo abbiamo reso chiaro ormai da tempo“.

Putin pretende garanzie immediate che la Nato non si espanderà nemmeno di un centimetro a est, come promesso durante gli accordi negli anni ’90. Altrimenti, come dice il presidente Putin, la “Russia è stata solo presa in giro”. 

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