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Ftse Mib: porte aperte a nuovi cali nel breve

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Dopo due sedute consecutive in ribasso, le Borse europee hanno trovato gli spunti giusti per risalire la china, chiudendo gli scambi in salita.

Il Ftse100 e il Cac40 sono saliti rispettivamente dello 0,51% e dello 0,54%, preceduti di poco dal Dax che si è apprezzato dello 0,59%.

Diverso lo scenario se ci si sposta a Piazza Affari, dove il Ftse Mib si è mosso in controtendenza, scendendo dello 0,32% a 33.629 punti, dopo aver segnato nell’intraday un massimo a 33.928 e un minimo a 33.554 punti.

Negativo anche il bilancio settimanale, visto che nelle ultime quattro sedute (mercoledì il mercato era chiuso per festività), l’indice delle blue chip ha ceduto l’1,81% rispetto al close del venerdì precedente.

Ftse Mib: si torna sui minimi di periodo?

In avvio di ottava il Ftse Mib ha tentato un allungo verso i 34.500 punti, da cui però è sceso in direzione di area 33.700.

Da questo livello si è avuto un rimbalzo verso i 34.000 punti, con successivo ripiegamento fino ai 33.550 e chiusura poco sopra i 33.600 punti.

L’indice Ftse Mib mostra segnali di stanchezza e appare incapace per il momento di dare vita a dei recuperi convincenti.

L’area dei 34.500 prima e in seguito quella dei 34.000 punti si sono rivelate entrambe un ostacolo e ora il rischio è di un ritorno sui recenti minimi di periodo in area 33.300.

Negativo sarà un abbandono di questo livello, preludio ad un test di area 33.000, la cui violazione aprirà le porte a un approfondimento ribassista verso i 32.500 punti.

Su tenuta dei 33.300 punti e ancor prima di area 33.500, il Ftse Mib potrà salire verso i 34.000 punti, oltre cui ci sarà spazio per un allungo verso i 34.300 e i 34.500 punti.

Solo oltre quest’ultimo ostacolo sarà credibile un’estensione rialzista verso i 34.900/35.000 punti.

I market movers negli Stati Uniti

Per la prima seduta della prossima settimana, sul fronte macro USA non si segnalano aggiornamenti macro di rilievo.

Sul versante societario da seguire prima dell’apertura di Wall Street i conti degli ultimi tre mesi di Tyson Goods che per non deludere le attese dovrà centrare l’obiettivo di un utile per azione di 0,39 dollari.

A mercati chiusi l’attenzione si sposterà sulla trimestrale di Microchip Technology, da cui ci si attende un eps di 0,57 dollari.

I dati macro e gli eventi in Europa

In Europa da segnalare la chiusura della Borsa di Londra, mentre sul fronte macro si conoscerà il dato finale dell’indice PMI composito che ad aprile dovrebbe salire da 50,3 a 51,4 punti.

L’indice PMI servizi è atteso in aumento da 51,5 a 52,9 punti, mentre l’indice Sentix a maggio è atteso in recupero da -5,9 a -5,3 punti.

Per l’indice dei prezzi alla produzione di marzo dovrebbe calare dello 0,8% dopo la flessione dell’1% precedente.

In Germania il dato finale dell’indice PMI servizi ad aprile è atteso a 53,3 punti e lo stesso dato in Francia dovrebbe attestarsi a 50,5 punti.

In Italia l’indice PMI servizi ad aprile dovrebbe calare da 5,6 a 54 punti.

Da seguire in Germania l’asta dei titoli di Stato con scadenza novembre 2024 per un ammontare massimo di 2 miliardi di euro.

I titoli e i temi da seguire a Piazza Affari

A Piazza Affari si segnala lo stacco del dividendi di diversi titoli e si tratta di: AlerionCleanpower (0,61 euro), Intercos (0,18699 euro), Aeroporto di Bologna (0,264 euro), Ascopiave (0,14 euro), B&C Speakers (0,7 euro), Biesse (0,14 euro), Gefran (0,42 euro), Italmobiliare (3 euro), LU-VE (0,4 euro), Pharmanutra (0,85 euro), Sogefi (0,2 euro), Banca Profilo (0,0155 euro), Civitanavi Systems (0,13 euro), PLC (0,07 euro), Valsoia (0,38 euro), Acquazzurra (0,042 euro), Alfio Bardolla TG (0,076 euro), Arterra Bioscience (0,10222 euro), Fervi (0,47 euro), Gibus (0,5 euro), Growens (0,79 euro), Iniziative Bresciane (0,6 euro), Intred (0,1 euro), Italian Wine Brands (0,5 euro), NVP (0,03 euro), Planetel (0,1 euro) e TPS (0,08 euro).

A presentare i risultati del primo trimestre saranno Amplifon, Banca Monte Paschi, Anima Holding, Almawave, Altea Green Power, Arterra Bioscience, Nusco e Riba Mundo Tecnologia, mentre Simone alzerà il velo sui dati dell’intero 2023.

In agenda le assemblee di varie società per l’approvazione dei dati di bilancio dell’esercizio 2023 e si tratta di Italgas, Ariston Hodling. Caltagirone, Eurogroup Laminations, Copernico SIM e Lemon Sistemi,

Lunedì 6 maggio prende il via, per concludersi il 10 maggio, il collocamento della quarta tranche del BTP Valore con scadenza maggio 2030.

Mercato tutelato, è possibile restare anche dopo lo stop del 1° luglio 2024: ecco come

Tra qualche mese diremo addio definitivamente al mercato tutelato.  A gennaio 2024 ,è definitivamente partito il mercato libero per il settore gas e a luglio 2024 si chiuderà anche quello dell’energia.

Un operazione rinviata ormai da anni che prevede la liberalizzazione dei mercati e una maggiore concorrenza sia nel settore della luce che in quello del gas che darà la possibilità a molti di accedere ad offerte convenienti .

Dunque da gennaio 2024, i gestori della maggior tutela del settore gas hanno chiuso i battenti mentre per la luce, il definitivo passaggio è stato rinviato.

Da prima la chiusura era prevista per il 1° aprile 2024 ma poi il passaggio al mercato libero era slittato per l’energia elettrica a luglio 2024.

Tale chiusura non sarà però per tutti, perché anche dopo luglio 2024 molti soggetti potranno ancora godere del servizio maggior tutela.

Ecco, allora come fare per continuare a restare nel mercato tutelato.

Mercato tutelato, è possibile restare anche dopo 1° luglio 2024: ecco come

Manca poco per la definitiva chiusura del mercato tutelato anche nel settore energia. A gennaio 2024  per i clienti domestici non vulnerabili di gas naturale si è avuto il definitivo passaggio al mercato libero.

Con l’arrivo del mercato libero anche nel settore luce da luglio 2024, tanti saranno i benefici per il cliente finale soprattutto per i prezzi che non sarà più legato all’andamento dei prezzi del mercato e soggette a revisione trimestrale.

Attenzione però perché non tutti devono necessariamente passare al mercato libero ma c’è la possibilità di restare nel mercato tutelato anche dopo luglio 2024.

Ma come?

A dover passare entro giugno 2024 solo le persone definiti non vulnerabili.

Mentre le persone vulnerabili possono restare nel mercato tutelato anche dopo il 30 giugno 2024.

Dunque è bene indicare chi sono i clienti vulnerabili, ossia coloro che rispettano alcuni requisiti e che vengono riconosciute in automatico come tali.

Ci sono però altri soggetti invece che pur rispettando i requisiti devono presentare domanda per poter rimanere nel mercato tutelato anche dopo il 30 giugno 2024.

Si tratta di soggetti che devono inviare un’apposita autodichiarazione ed è espressamente vietato dichiarare il falso, il rischio che si incorre è di sanzioni elevate.

Mercato tutelato, questi i requisiti per restare nella tutela

Al fine di poter restare nel mercato tutelato anche dopo luglio 2024, è necessario rispettare alcuni requisiti.

Nel dettaglio vengono considerati vulnerabili coloro che:

  • si trovano in condizioni di svantaggio economico e che usufruiscono del Bonus Luce e/o il Bonus Gas per disagio economico;
  • coloro considerati disabili ai sensi dell’articolo 3 legge 104/92;
  • hanno un’età anagrafica superiore ai 75 anni;
  • si trovano in condizioni di salute gravi tali da avere necessità di utilizzare apparecchiature medico-terapeutiche alimentate dall’energia elettrica oppure presso i quali sono presenti persone in tali condizioni (solo per la luce);
  • hanno un’utenza attiva in una struttura abitativa di emergenza a seguito di eventi calamitosi;
  • hanno un’utenza in un’isola minore non interconnessa (solo per la luce).

La vulnerabilità anche con autodichiarazione

I clienti vulnerabili che entro il 1 luglio non effettuano alcuna scelta, tra mercato tutelato o mercato libero continueranno anche dopo luglio ad essere serviti dalla fornitura del mercato tutelato, ossia alle condizioni economiche definite trimestralmente da Arera.

Per le famiglie che invece pur avendo i requisiti non sono state ancora riconosciute come vulnerabili, resta la possibilità di permanere nel mercato tutelato dopo luglio 2024 solo se viene fatta apposita richiesta.

Grazie ad un apposito modello di autocertificazione è possibile usufruire ancora dei servizi del mercato tutelato.

Il modello deve indicare i requisiti che danno diritto a restare nel mercato tutelato, deve essere compilato e firmato dall’intestatario della bolletta.

Questo andrà inoltrato al proprio fornitore di energia, il quale dopo le dovute verifiche darà il via libera alla possibilità di essere serviti ancora dal mercato di maggior tutela.

Buoni Fruttiferi Postali, arriva Rinnova con interessi al top: ecco come funziona

Poste Italiane non si ferma e rilancia nuovi buoni fruttiferi postali. Negli ultimi mesi ha rimodulato i tassi di interesse di una serie di Buoni fruttiferi e ne ha lanciati altri.

Dopo lo stop del Buono 3 anni plus Poste Italiane da la possibilità ora di sottoscrivere il Buono Rinnova 4 anni.

Dunque i Buoni fruttiferi di Poste Italiane sono tornati competitivi dopo decenni vissuti dietro i Btp.

La crescita delle sottoscrizioni dell’ultimo periodo si deve soprattutto ai nuovi aumenti dei tassi di interesse passati in poco tempo dallo 0,5% al 3,5%.

Con il lancio dei nuovi Buoni, si amplia il ventaglio delle opzioni degli strumenti di finanziamento offerte dal gruppo italiano e si aumenta la concorrenza con il nuovo Btp Valore.

Ma come funziona il Buono Fruttifero Rinnova 4 anni?

Scopriamo nel dettaglio i rendimenti e i vantaggi di tale soluzione.

Buoni fruttiferi Postali, arriva Rinnova con tassi incredibili: ecco come funziona

Mentre il Mef lancia la nuova emissione del Btp Valore e alcune banche rilanciano offerte per i conti deposito con rendimenti che sfiorano il 6%, Poste Italiane non è da meno.

Il gruppo italiano è sempre al passo con i tempi e rilancia la sfida con nuovi prodotti di investimento di breve, medio e lungo periodo.

Tante sono ad oggi le soluzioni sottoscrivibili al momento  il gruppo Poste Italiane, da la possibilità di sottoscrivere  diverse soluzioni con differenti vincoli temporali.

Ad oggi attivi ci sono il Buono 4 anni Plus, il Buono Rinnova, il Buono 3×2, il Buono Risparmio Sostenibile, il Buono 3×4, il Buono ordinario, il Buono 4 anni risparmio semplice, il Buono dedicato ai minori e il Buono Soluzione Eredità e Soluzione Futuro.

Tra i più gettonati ci sono le soluzioni di medio termine ma non si disdegnano nemmeno le soluzioni di lungo periodo.

Certamente tra quelli a breve medio termine c’è il  Buono Rinnova 4 anni.

Questo non è proprio una novità del panorama di Poste Italiane perché la possibilità di sottoscrivere tale Buono era già stata lanciata nei mesi passati.

In realtà il Buono Rinnova 4 anni non è sottoscrivibile da tutti ma solo da chi intestatario o cointestatario abbia rimborsato a partire dal 1° gennaio 2024 uno o più Buoni Fruttiferi Postali.

In particolare si fa riferimento a Buoni rimborsati cartacei e/o dematerializzati o scaduti, tranne per i Buoni dedicati ai minori di età e Buoni 4 anni risparmiosemplice.

Il tasso che viene garantito alla scadenza per il Buono Rinnova con una durata di 4 anni è fisso alla scadenza del 2.50%.

Anche per questa tipologia di Buono Fruttifero di Poste Italiane c’è la possibilità di chiedere il rimborso anticipatamente e gli interessi vengono corrisposti solo alla scadenza.

Buoni fruttiferi Rinnova, ecco le caratteristiche e come sottoscriverlo

Il Buono Rinnova 4 anni, ha caratteristiche che non si discostano molto dagli altri Buoni in circolazione.

Questo come gli altri diventa infruttifero alla scadenze e essendo dematerializzato viene automaticamente rimborsato.

Inoltre non sono previsti costi di sottoscrizione e di  rimborso ed inoltre sono esenti dall’imposta di bollo se il valore del portafoglio buoni è inferiore o uguale a 5.000 euro.

Anche il Buono Rinnova 4 anni, si può sottoscrivere in tutta facilità presso gli uffici postali ma anche via web in autonomia per coloro  che sono titolari di un conto in Posta o di un libretto postale Smart .

Basta accedere alla propria area personale o tramite app.

Ecco una simulazione di investimento

Prima di sottoscrivere i Buoni Fruttiferi postali e dunque anche il Buono Rinnova 4 anni, Poste Italiane da la possibilità di simulare i rendimenti  a scadenza grazie al simulatore predisposto dalla Cassa depositi e prestiti o tramite quello presente direttamente sul sito del gruppo italiano.

Se si decide di sottoscrivere un Buono Rinnova, con un investimento di 5.000 euro, utilizzando il simulatore di Poste italiane, alla scadenza sia avrà un valore di rimborso pari a € 5.454,18 euro.

Piazza Affari: dividendi del 6 maggio. Rendimenti oltre 10%

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In attesa del grande stacco in agenda il 20 maggio, segnaliamo un altro appuntamento con i dividendi lunedì prossimo.

Dividendi: 27 titoli staccano lunedì 6 maggio a Piazza Affari

Per la prima seduta della prossima settimana è in agenda lo stacco cedola di ben 27 azioni a Piazza Affari, con pagamento due giorni dopo, mercoledì 22 maggio.

Nel dettaglio a staccare il dividendo saranno due mid cap, 9 titoli dello Star, 4 azioni dell’Euronext Milan e 12 titoli dell’Euronext Growth Milan.

Di seguito riportiamo l’elenco dei titoli con l’indicazione del dividendo in arrivo e del rendimento calcolato sul prezzo di chiusura di venerdì 3 maggio.

Dividendi Mid Cap

TITOLODIVIDENDORENDIMENTO
Alerion Cleanpower0,61 euro3,42%
Intercos0,18699 euro1,39%

Dividendi Star

TITOLODIVIDENDORENDIMENTO
Aeroporto di Bologna0,264 euro3,27%
Ascopiave0,14 euro5,75%
B&C Speakers0,7 euro4,14%
Biesse0,14 euro1,14%
Gefran0,42 euro4,68%
Italmobiliare3 euro8,68%
LU-VE0,4 euro1,81%
Sogefi0,2euro6,74%
Pharmanutra0,85 euro1,63%

Dividendi Euronext Milan

TITOLODIVIDENDORENDIMENTO
Banca Profilo0,0155 euro6,92%
Civitanavi Systems0,13 euro2,14%
PLC0,07 euro4%
Valsoia0,38 euro3,83%

Dividendi Euronext Growth Milan

TITOLODIVIDENDORENDIMENTO
Acquazzurra0,042 euro0,42%
Alfio Bardolla TG0,076 euro2,54%
Arterra Bioscience0,10222 euro5,11%
Fervi0,47 euro2,73%
Gibus0,5 euro5,02%
Growens0,79 euro10,02%
Iniziative Bresciane0,6 euro4,19%
Intred0,1 euro1,07%
Italian Wine Brands0,5 euro2.59%
NVP0,03 euro1,15%
Planetel0,1 euro1,98%
TPS0,08 euro1,09%

Interpump tra i top del Ftse Mib. Cosa è successo?

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Frizzante chiusura di settimana per Interpump che oggi si è messo in evidenza tra le blue chip, piazzandosi nella seconda posizione all’interno del paniere dei riferimento.

Interpump tra i migliori del Ftse Mib

Il titolo dopo aver perso terreno per due giornate di fila e dopo aver ceduto ieri quasi due punti percentuali, si è riscattato oggi con un bel rialzo.

A fine giornata Interpump si è presentato a 41,48 euro, con un progresso del 2,88% e volumi di scambio vivaci, visto che sono transitate sul mercato oltre 350mila azioni, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 250mila.

Focus sulla trimestrale di Parker

Interpump è salito dopo che ieri la statunitense Parker ha riportato i risultati del terzo trimestre dell’esercizio fiscale 2024, mostrando margini molto robusti nella divisione industriale, la più comparabile con Interpump hydraulics, nonostante una performance organica negativa.

L’outlook per l’esercizio 2024, che termina a giugno, è stato leggermente rivisto al ribasso in termini di performance organica, e marginalmente aumentato in termini di margine, e implica un calo organico del 4-5% nel settore industriale nel secondo trimestre di quest’anno.

In dettaglio, sempre per il solo settore industriale, la performance organica di Parker in Nord Ameirca è stata in contrazione del 4,6% negli ultimi tre mesi, con un calo del 3,1% nel RoW.

I margini sono stati invece molto solidi, in aumento di 120 punti base in Nord America e di 10 basis points in RoW.

Gli ordini sono diminuiti del 4% in Nord America e dell’8% in RoW e Parker ha commentato per il Nord America una riduzione delle scorte che continua a un ritmo rallentato, mentre per RoW un’acquisizione ordini volatile in EMEA.

Per l’esercizio 2024, la guidance della divisione industriale è stata abbassata da -1,5% organico in Nord Ameirca a -2,5% e da -2% a -2,5% in RoW.

Spunti dalla call di Parker

Equita SIM evidenzia che dalla call di Parker sono emersi alcuni spunti interessanti per quanto riguarda la divisione Industrial.

Il Nord America sta dando segnali di miglioramento, con aprile partito bene e segnali di confidenza sulla fine del destocking.

Il management ha segnalato che si sta entrando nel quinto trimestre di ordini negativi in Nord America, con cicli che solitamente durano 6 trimestri.

L’Europa non sta invece dando un segnale simile, con ordini che rimangono deboli e destocking che prosegue.

Lo scenario di prezzi è tornato alla normalità, ossia con un paio di incrementi prezzo annui giustificati da inflazione sui costi e volontà di proteggere i margini. Non ci sono riduzione di prezzi neppure sui mercati con volumi più deboli.

Non ci sono cancellazioni di ordini o slittamenti di consegne significativi, con backlog che rimane su livelli storicamente alti.

Interpump sotto la lente di Equita SIM

Equita SIM evidenzia che Interpump ha registrato una performance molto peggiore di Parker nel quarto trimestre del 2023, sia per l’andamento organico che per quello dei margini della divisione idraulica.

Gli analisti si aspettano una performance più debole anche nel primo trimestre di quest’anno, con un moderato miglioramento della performance nel secondo.

Equita SIM parla di qualche spunto positivo su Nord America, ma ancora pochi da EMEA per chiamare il bottom del ciclo sull’idraulica.

Gli analisti ritengono comunque che le indicazioni finora siano coerenti con le loro proiezioni di -5% di vendite organiche nel settore dell’idraulica per Interpump nel 2024.

La guidance a livello di gruppo dipenderà anche dalla resilienza della divisione water jetting, che gli esperti vedono crescere organicamente sia nel primo trimestre che nell’intero 2024, portando a un calo complessivamente moderato delle vendite organiche di gruppo.

Confermata la view bullish su Interpump, con una raccomandazione “buy” e un prezzo obiettivo a 53 euro.

Allarme a Berlino: incendio in industria chimica diffonde fumi tossici

Un vasto incendio scoppiato il pomeriggio del 3 maggio in una fabbrica chimica alla periferia occidentale di Berlino ha generato grande preoccupazione a causa della diffusione di una nube di fumi potenzialmente tossici. I vigili del fuoco hanno immediatamente messo in guardia i residenti riguardo al pericolo di acido cianidrico, una sostanza altamente dannosa, invitandoli a rimanere in casa, chiudere le finestre e spegnere gli impianti di ventilazione.

Berlino: rischio di nube tossica in fabbrica

Il recente incendio presso la fabbrica di Diehl Metal Applications a Lichterfelde ha sollevato serie preoccupazioni a causa delle sostanze chimiche coinvolte. L’installazione, nota per la produzione di componenti per armamenti, alcuni dei quali destinati all’Ucraina, è diventata teatro di un potenziale rischio chimico a seguito dell’incidente che ha coinvolto un deposito contenente acido solforico e cianuro di rame.

La combinazione di queste due sostanze chimiche è particolarmente pericolosa, specialmente quando esposta al calore di un incendio. L’acido solforico può reagire violentemente con il cianuro di rame, rilasciando fumi tossici e potenzialmente letali. Inoltre, il cianuro di rame, quando combusto, può produrre cianuro di idrogeno, un gas estremamente velenoso e pericoloso per l’ambiente e la salute umana.

Le autorità e i soccorritori hanno dovuto affrontare non solo il controllo delle fiamme, ma anche la gestione di questo rischio chimico. È essenziale in queste situazioni mettere in atto protocolli di sicurezza stringenti per prevenire l’esposizione e garantire che nessun contaminante pericoloso si diffonda nell’ambiente circostante. Le operazioni di soccorso devono includere misure specializzate per il trattamento di sostanze pericolose e, potenzialmente, evacuazioni per assicurare la sicurezza dei residenti nelle aree vicine.

Impatto dell’incendio

Il grave incendio che ha colpito un edificio di quattro piani ha presentato sfide significative per i servizi di emergenza. L’intensità delle fiamme era tale che una parte dell’edificio è crollata, rendendo impossibile qualsiasi tentativo di estinguere l’incendio dall’interno. Adrian Wenzel, portavoce dei vigili del fuoco, ha sottolineato la gravità della situazione, confermando che l’edificio non poteva più essere salvato tramite metodi convenzionali.

Di fronte a questo scenario critico, circa 160 pompieri, equipaggiati con maschere antigas e tute protettive, sono stati mobilitati per combattere l’incendio. L’uso di tali equipaggiamenti protettivi era essenziale non solo per salvaguardare la salute dei soccorritori dalle intense fiamme e dal calore, ma anche per proteggerli dai possibili fumi tossici e sostanze chimiche pericolose rilasciate a seguito della combustione di materiali come l’acido solforico e il cianuro di rame presenti nell’edificio.

L’obiettivo primario dei vigili del fuoco era quello di contenere le fiamme per impedire che l’incendio si diffondesse ulteriormente, minacciando altre strutture o causando ulteriori danni ambientali. Le squadre di soccorso hanno lavorato intensamente per circoscrivere l’area, utilizzando tecniche e attrezzature specializzate per affrontare incendi di questa portata e complessità. La situazione richiedeva un coordinamento efficace e una rapida risposta per minimizzare le conseguenze dell’incendio e garantire la sicurezza pubblica.

Misure di sicurezza ed evacuazione

In risposta al grave incendio nello stabilimento, che ha portato al rilascio di sostanze chimiche pericolose, le autorità locali hanno agito rapidamente per mitigare i rischi alla salute pubblica. Scuole e negozi nelle vicinanze dello stabilimento sono stati prontamente evacuati e chiusi come misura precauzionale. Queste azioni riflettono la gravità della situazione e l’importanza di salvaguardare la comunità locale da potenziali esposizioni a fumi tossici.

Fortunatamente, non sono stati segnalati feriti a seguito dell’incendio, ma la situazione rimane estremamente fluida. Le autorità sono in stato di allerta massima a causa dell’evolversi rapido degli eventi e della possibilità che una nube tossica possa espandersi sull’intera zona ovest della città. Questo scenario richiede una vigilanza costante e misure proattive per prevenire ulteriori rischi per la salute e la sicurezza.

Le autorità competenti stanno monitorando attentamente l’evoluzione della situazione e stanno lavorando incessantemente per controllare e eventualmente spegnere l’incendio. Hanno anche esortato la popolazione a seguire scrupolosamente tutte le indicazioni di sicurezza fornite, sottolineando l’importanza di rimanere informati attraverso canali ufficiali e di aderire alle direttive di evacuazione e sicurezza.

Ulteriori aggiornamenti sono previsti man mano che le operazioni di spegnimento e di messa in sicurezza dell’area procedono. La priorità rimane quella di contenere la diffusione dell’incendio e delle sostanze tossiche, minimizzando l’impatto sulla comunità e sull’ambiente circostante. Le autorità stanno facendo tutto il possibile per gestire efficacemente questa emergenza e garantire il ritorno alla normalità nel più breve tempo possibile.

Letizia Toni: chi è l’attrice che interpreta Gianna Nannini nel biopic di Netflix

Letizia Toni è diventata popolare grazie al biopic di Gianna Nannini. E’ lei, infatti, ad essere stata scelta per interpretare la cantante da giovane. L’attrice, però, vanta già alcuni ingaggi importanti, come quello per la serie tv L’allieva. Scopriamo chi è, ripercorrendo la sua carriera e la vita privata.

Letizia Toni: chi è l’attrice che interpreta Gianna Nannini

Classe 1993, Letizia Toni è nata a Pistoia, in Toscana, da genitori di professione imprenditori che non volevano facesse l’attrice. Appassionata di recitazione fin dalla tenera età, ha studiato presso la Scuola di Cinema Immagina di Firenze, sotto la guida di Giuseppe Ferlito dal 2014 al 2017. Intervistata da Il Giornale, ha ammesso:

Avevo 14 anni quando ho pensato per la prima volta che avrei voluto fare l’attrice. Sembrava solo un sogno lontano e impossibile, ma appena ho potuto mi sono iscritta alla scuola di cinema Immagina di Firenze e ho iniziato un percorso che mi ha ancora più convinta che quella sarebbe stata la mia strada. C’era da sacrificarsi perché il giorno lavoravo al garden della mia famiglia e tutte le sere dovevo percorrere la strada da Pistoia a Firenze per le lezioni, ma era ciò che volevo.

Ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo con spot televisivi e piccole parti. Nel 2017 ha avuto un brutto incidente automobilistico che l’ha costretta ad uno stop forzato. Ha raccontato:

Sono stata ricoverata un mese all’ospedale di Careggi e, nel periodo immediatamente successivo, mi sono sottoposta a quindici interventi chirurgici di ricostruzione del braccio. È stata davvero dura. Devo ringraziare in primis la mia famiglia, gli amici e anche tutto il gruppo della scuola di recitazione, che non mi hanno mai abbandonata. Mi sono sentita amata. Ma anche nei momenti peggiori non ho mai pensato di abbondare la recitazione. Appena ho potuto ho ripreso con la scuola. Mi hanno sempre coinvolta ed è stato molto importante, mi ha tenuta viva. Quel dolore così forte e il faticosissimo percorso di riabilitazione mi hanno insegnato a non abbattermi mai.

Tornata in pista, Letizia ha ripreso la sua carriera in mano, ancora più motivata di prima. Sono così arrivati i primi ingaggi, come: Grande Boccia di Karena di Porto, Re Minore di Giuseppe Ferlito, Zoroastro e la serie Rai L’Allieva. In quest’ultima produzione ha vestito i panni di Chiara Turati. Nel 2024 è stata scelta per interpretare Gianna Nannini nel biopic Sei nell’anima, uscito su Netflix.

La vita privata di Letizia Toni: chi è il fidanzato?

Molto gelosa della sua vita privata, Letizia Toni è poco attiva sui social e condivide per lo più immagini che hanno a che fare con la sua professione. Non sappiamo, quindi, se abbia un fidanzato o meno. Appassionata di danza, nuoto, tennis, tiro a segno ed equitazione, è anche una bravissima cantante. Questo è uno dei motivi per cui è stata scelta per interpretare Gianna Nannini nel biopic Sei nell’anima, uno dei film più attesi di maggio 2024 su Netflix.

Nella pellicola dedicata alla rockstar Letizia ha interpretato tutte le canzoni tranne la colonna sonora. Oltre alla voce, molto simile a quella di Gianna, la Toni vanta anche una grande somiglianza fisica con l’artista toscana. Perfino i modi di fare e l’accento sono identici. In merito a questo ruolo, l’interprete ha raccontato:

Ho studiato tanto, canto, pianoforte e poi sono andata a Siena per sentire sulla pelle quello che avevo studiato, vedere tutti i posti dove ha vissuto, la sua contrada, i posti che frequentava per cogliere in pieno la sua vera identità. Poi fra me e Gianna ci sono tante coincidenze: anche mio padre è un imprenditore e non vuole che faccia l’attrice.

Il film, tratto dall’autobiografia della Nannini, è stato curato dalla regista Cinzia TH Torrini, Cosimo Calamini, Donatella Diamanti e dalla stessa Gianna. Prodotto da Indiana Production, racconta i primi trent’anni di vita dell’artista, abbracciando lavoro, famiglia e relazioni sentimentali. Per ottenere la parte, Letizia ha dovuto superare ben tre provini nell’arco di diversi mesi. Durante il primo incontro con la produzione le è stato chiesto di interpretare una canzone di genere rock-pop italiano e lei, senza pensarci, si è esibita sulle note de La Differenza della Nannini. L’attrice, è bene sottolinearlo, non sapeva nulla della pellicola per cui stava facendo l’audizione. Un segno del destino, che di certo le porterà fortuna.

Webuild risale. Proposta per ricostruzione ponte Baltimora

Chiusura d’ottava in positivo per Webuild che ha trovato gli spunti giusti per risalire la china dopo due sessioni consecutive in ribasso.

Webuild rimbalza dopo due cali

Il titolo, dopo aver ceduto quasi due punti e mezzo percentuali ieri, ha recuperato terreno oggi, fermandosi a 2,326 euro, con un vantaggio dello 0,87% e oltre 1,2 milioni di azioni passate di mano, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a circa 4 milioni.

Webuild si propone per ricostruzione ponte di Baltimora

Webuild ha ritrovato la retta via dopo che la società ha presentato pro-bonis alle autorità statunitensi una proposta preliminare per la progettazione e pianificazione della ricostruzione del ponte di Baltimora crollato a fine marzo a seguito della collisione di una nave cargo con uno dei pilastri del ponte.

Non sono noti il valore potenziale dell’opera, così come le tempistiche di assegnazione.

Webuild: il commento di Equita SIM

Gli analisti di Equita SIM ritengono che Webuild si possa giustamente accreditare per la ricostruzione del ponte anche grazie ad un solido track-record e leadership nel settore.

Secondo gli esperti, l’eventuale assegnazione di un’opera così importante e simbolica permetterebbe a Webuild anche di rilanciare e rafforzare il proprio business negli Stati Uniti.

Non cambia intanto la view di Equita SIM che sul titolo ribadisce la raccomandazione “buy”, con un prezzo obiettivo a 3 euro.

Webuild: la view di Banca Akros

A puntare su Webuild è anche Banca Akros che oggi ha rinnovato l’invito ad accumularlo in portafoglio, con un target price a 3 euro.

Commentando il progetto presentato pro bono da Webuild per la ricostruzione del ponte di Baltimora, gli analisti evidenziano che potrebbe trattarsi di un’opportunità per il gruppo italiano, al quale permetterebbe di espandere ulteriormente la sua capacità di espansione del business negli Stati Uniti.

Tonno, meglio in lattina o in vetro? La parola ad Altroconsumo

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Meglio il tonno in lattina o in vetro? Altroconsumo ha condotto un’indagine molto interessante che, oltre a valutare le marche migliori in commercio, ha preso in esame anche la sicurezza del pescato, la sua bontà e la sostenibilità.

Tonno, meglio in lattina o in vetro? Ecco cosa dice Altroconsumo

Il tonno è uno dei pesci più consumati al mondo. Versatile e pronto all’uso, può essere consumato sia come piatto unico che impiegato in numerose ricette. Come se non bastasse, è buonissimo e accontenta grandi e piccini. Insomma, è impossibile trovare una casa in cui in dispensa non ci siano almeno cinque scatolette di tonno. Ma è meglio acquistarlo in lattina o in vetro? Quale marca bisogna preferire? A rispondere a queste domande è stato Altroconsumo.

L’analisi condotta dall’associazione di consumatori ha preso in analisi 30 tipi diversi di tonno all’olio di oliva e all’extravergine di oliva, 19 in lattina e 11 in vetro, dei principali marchi in vendita nei supermercati nostrani. Diversi i parametri presi in considerazione: dal semplice gusto agli indicatori di freschezza, passando per la contaminazione dei metalli, la quantità di sale, il contenuto in acqua, la qualità della specie e la conformità con le dichiarazioni in etichetta.

I prodotti sono risultati quasi tutti conformi alle etichette, ad eccezione delle marche Consorcio e As Do Mar (in vetro) che hanno mostrato discrepanze con i pesi dichiarati. Ma è meglio il tonno in lattina o l’altro? Tralasciando la differenza di prezzo – 45€ al kg contro 24€ – il prodotto in vetro risulta leggermente più gradito all’assaggio.

Ecco qual è il tonno migliore secondo Altroconsumo

Secondo Altroconsumo, per quanto riguarda il tonno in lattina, le prime cinque marche da preferire sono:

  • Rio Mare pescato a canna
  • Angelo Parodi trancio
  • Callipo
  • Rio Mare filo d’olio
  • Carrefour Classic Pinne Gialle.

Le prime cinque posizioni della classifica del miglior tonno in vetro troviamo:

  • Coop Fiorfiore
  • Callipo
  • Ondina (Eurospin)
  • As do Mar
  • Rio Mare lavorato a mano.

Queste aziende producono tonno di ottima qualità e hanno superato al meglio i test di Altroconsumo. Per quanto riguarda i prodotti più sostenibili è consigliato controllare con attenzione le etichette, che devono presentare certificazioni di parti terze indipendenti. Un esempio è la dicitura Dolphin Safe, che garantisce che nessun delfino è stato ucciso intenzionalmente durante la cattura del tonno. Tra le aziende analizzate dall’associazione dei consumatori, il risultato migliore in merito alla sostenibilità è stato raggiunto da Rio Mare Tonno all’olio di oliva pescato a canna in lattina, che ha raggiunto l’eccellenza anche per qualità e sapore.

Procura di Milano richiede il rinvio a giudizio per Daniela Santanchè per la gestione della cassa integrazione

La Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio della ministra del Turismo Daniela Santanchè e di altri coinvolti nella gestione della cassa integrazione per due società, tra cui Visibilia, durante il periodo della pandemia di COVID-19. L’accusa è quella di aver percepito indebitamente 126mila euro di cassa integrazione in deroga, destinata ai lavoratori a seguito dei decreti emergenziali quali Cura Italia, Rilancio e Ristori.

Dettagli dell’accusa

I pubblici ministeri Laura Pedio, Luigi Luzi e Maria Gravina hanno concluso le indagini su Daniela Santanchè, il suo compagno Dimitri Kunz, l’ex collaboratore Paolo Concordia, e le società Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria, portando alla luce una serie di irregolarità. Queste indagini hanno rivelato che è stato percepito un ingiusto profitto derivante dalla cassa integrazione indebitamente richiesta per 13 dipendenti delle suddette società.

Questo sviluppo ha portato i pubblici ministeri a richiedere il rinvio a giudizio degli indagati, sottolineando presunte irregolarità nella gestione e fruizione dei fondi destinati alla cassa integrazione. Le accuse si focalizzano sulla presunta mancata aderenza alle normative che regolano l’assegnazione e l’utilizzo di tali sostegni finanziari, destinati a supportare i lavoratori in momenti di crisi aziendale.

La richiesta di giudizio rappresenta un momento chiave nel chiarire la legittimità delle operazioni condotte da Santanchè e gli altri coinvolti, e potrebbe avere significative implicazioni sia per gli imputati sia per le pratiche di gestione aziendale nel contesto più ampio. Le autorità giudiziarie dovranno ora esaminare attentamente i dettagli del caso per determinare se ci siano state effettive violazioni legali e stabilire le eventuali responsabilità.

Reazione della Ministra

In risposta alla notifica di conclusione delle indagini, Santanchè si è detta sorpresa, ribadendo la sua estraneità a qualsiasi decisione societaria relativa alle modalità di accesso alla cassa integrazione dei dipendenti. Ha espresso fiducia nel sistema giudiziario, sottolineando che, secondo la Costituzione italiana, nessuno può essere considerato colpevole fino all’esito definitivo dei tre gradi di giudizio. La ministra ha inoltre attaccato i suoi avversari politici, sospettando che il loro desiderio sia vederla condannata.

Tensioni in Senato e difesa del Ministro

Durante un acceso dibattito in Senato, Daniela Santanchè ha affrontato le accuse e le speculazioni riguardanti la sua condotta. Con un tono deciso, ha giurato sul proprio onore di non aver mai ricevuto avvisi di garanzia né altre forme di contestazioni legali nel corso dei suoi trent’anni di attività politica e imprenditoriale. Questa dichiarazione è stata parte della sua difesa contro quello che ha descritto come una “campagna d’odio” orchestrata nei suoi confronti, che ha visto coinvolta anche la stampa.

Santanchè ha enfatizzato il suo impegno a difendere la propria integrità senza coinvolgere il governo nel processo, evidenziando la sua intenzione di non lasciare che le accuse personali influenzino la sua carriera politica o l’operato del governo. Inoltre, ha espresso un forte disappunto nei confronti dei media, criticando ciò che percepisce come pratiche disoneste volte a danneggiarla personalmente piuttosto che a fornire un’informazione obiettiva e bilanciata.

Le sue parole in Senato non solo servono a chiarire la sua posizione legale e etica, ma rappresentano anche un tentativo di ristabilire la propria reputazione di fronte ai colleghi senatori e all’opinione pubblica. La strategia adottata da Santanchè mira a separare le accuse personali dalle sue responsabilità politiche, cercando di mantenere una distinzione chiara tra la sua vita personale e il suo ruolo nel governo.

Prossimi passi e implicazioni politiche per la Santanchè

Con la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura, il caso di Daniela Santanchè entra ora in una fase critica che potrebbe avere importanti conseguenze sia per la sua carriera politica sia per la stabilità del governo attuale. La vicenda si presenta carica di implicazioni politiche e legali, con una potenziale ripercussione sulle dinamiche di potere all’interno del panorama politico italiano.

La carriera di Santanchè, fino ad ora segnata da diverse responsabilità governative e imprenditoriali, potrebbe affrontare seri ostacoli a seguito degli esiti del processo. La sua posizione all’interno del partito e nel governo potrebbe essere messa in discussione, dipendendo molto dall’evoluzione del caso e dall’opinione pubblica, che spesso gioca un ruolo cruciale in tali situazioni.

Allo stesso tempo, la stabilità del governo attuale potrebbe essere influenzata da questa vicenda, in quanto ogni scandalo che coinvolge figure di alto profilo tende a generare ondate di incertezza e critiche. Questi eventi testano la coesione e la resilienza delle alleanze politiche, e possono portare a riconsiderazioni strategiche all’interno delle coalizioni di governo.

I media e l’opinione pubblica seguono la situazione con grande attenzione, consapevoli che il risultato del processo potrebbe avere effetti duraturi. Le ripercussioni di questo caso non si limiteranno solo agli aspetti legali o alla carriera di Santanchè, ma potrebbero estendersi a tutto il tessuto politico, influenzando decisioni future, alleanze e persino il risultato di future elezioni. In un contesto così delicato, il modo in cui ogni partito e figura politica gestirà la situazione potrebbe definire il panorama politico italiano per gli anni a venire.