200 euro per le Partite IVA? Arriva la batosta per gli autonomi!

Una batosta per le Partite IVA per il sussidio di 200 euro! Cosa sta succedendo? Vieni a scoprirlo qui.

Come sappiamo, il Governo Draghi per contrastare il caro vita causato dalla Guerra tra Russia e Ucraina (e dalla conseguente inflazione) ha deciso di inserire un sussidio di 200 euro per moltissimi italiani

Secondo le stime dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale tale sussidio raggiungerà circa la metà degli italiani. 

Ma di cosa stiamo parlando? Beh, ovviamente dell’incentivo di 200 euro destinato a lavoratori, disoccupati, pensionati e liberi professionisti con Partita IVA. 

Dunque, oggi vogliamo soffermarci sulla questione legata alle Partite IVA in quanto sembrerebbe che la situazione sia più ostica rispetto a quella degli altri beneficiari. 

Insomma, per i lavoratori, i disoccupati e i pensionati abbiamo una data certa dell’erogazione di questo sussidio. Infatti l’incentivo arriverà nella busta paga relativa al mese di luglio.

E per le Partite IVA? In questo caso non sarà così facile. 

A differenza delle altre categorie di lavoratori, pensionati e disoccupati, le Partite IVA dovranno richiedere l’accesso all’incentivo e si pensa che potranno essere applicati dei requisiti differenti. 

Inoltre, per le Partite IVA non sono ancora stati definiti con chiarezza né gli importi di tale incentivo, né la data dell’erogazione o le modalità di richiesta. 

Ma andiamo a fare un po’ di chiarezza in questo articolo!

200€ di Draghi: ecco chi ha già delle certezze sulla data di erogazione!

Partiamo con il dire che la certezza manca esclusivamente ai lavoratori autonomi con la Partite IVA. 

Infatti, quando parliamo dei pensionati, questi riceveranno l’accredito direttamente sulla pensione di luglio, che inizierà ad essere erogata alla data del 1° luglio 2022. 

Invece, nel caso dei lavoratori dipendenti, l’incentivo si troverà all’interno della busta paga di luglio, e quindi arriverà i primi giorni del mese di agosto. 

E che dire dei disoccupati? In questo caso è bene operare una piccola specifica in quanto nella categoria dei disoccupati rientrano anche gli inoccupati e gli inattivi. 

Ebbene, coloro che sono alla ricerca del primo impiego e coloro che non stanno cercando attivamente un nuovo posto di lavoro non potranno usufruire dell’incentivo di 200 euro. 

Tuttavia, per i disoccupati alla ricerca di lavoro, il Governo Draghi ha stabilito che sarà direttamente l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ad occuparsi del comprendere se questi sono in possesso dei requisiti necessari per l’accesso. 

Successivamente, il sussidio verrà erogato anche a loro, compresi i percettori del Reddito di Cittadinanza, che riceveranno l’incentivo nel corso del mese di luglio. 

Tutto questo ha suscitato molte polemiche che, però, non sono bastate a fare tornare il Governo sui suoi passi. 

Infine, ci sono le ultime categorie di lavoratori che riceveranno l’accredito dopo rispetto agli altri. Stiamo parlando di coloro che hanno contratti di lavoro stagionali, co.co.co, i venditori a domicilio, i lavoratori dello spettacolo e gli intermittenti. 

Inoltre, dobbiamo aggiungere nel calderone anche coloro che percepiscono la NASpI e la DIS-COLL

Ma c’è qualcuno che non abbiamo citato? Esatto, le Partite IVA. 

Per le Partite IVA il discorso da fare è completamente a parte e, di conseguenza, dobbiamo andare a capire come i lavoratori autonomi dovranno fare per ricevere l’incentivo economico previsto!

200€ per le Partite IVA! Spunta la data di ottobre! Le ultime!

Ebbene sì, nella programmazione di quando partiranno le erogazioni per l’incentivo di 200 euro sembrano essere state tagliate fuori le Partite IVA. 

Insomma, possiamo affermare che i liberi professionisti sono attualmente coloro che riversano in una condizione di incertezza per quanto riguarda la misura in questione. 

Come abbiamo sottolineato anche in precedenza, non sappiamo con certezza se l’incentivo di 200 euro a loro destinato sarà davvero di pari importo oppure se saranno previsti gli stessi requisiti che sono stati previsti per le altre categorie. 

Insomma, come ben saprai, tutte le altre categorie di lavoratori, pensionati e disoccupati che abbiamo visto nel corso del precedente paragrafo, hanno sia una data certa di erogazione, sia dei requisiti sicuri. 

Infatti, potranno ricevere il sussidio di 200 euro solamente coloro che presentano un reddito inferiore alla soglia dei 35.000 euro. 

Ma per le Partite IVA sarà lo stesso? Beh, la risposta non la sappiamo. 

Secondo quanto è stato messo nero su bianco nel Decreto Aiuti sappiamo che le Partite IVA riceveranno un’indennità come previsto dal fondo a loro dedicato e che, successivamente, saranno definite le modalità. 

Eppure, dobbiamo tenere in considerazione che le risorse nel fondo sono circa 500milioni, pochi se consideriamo il numero di Partite IVA che abbiamo in Italia. 

Questo vuol dire che potrebbero essere inseriti dei requisiti più stringenti per fare in modo di avere un numero inferiore di beneficiari della misura?

La beffa dei 200 euro per le Partite IVA: andiamo a scoprirla!

Non solo le Partite IVA, a differenza delle altre categorie di beneficiari, riceveranno l’erogazione del sussidio di 200 euro dopo l’estate, ma potrebbero rimanere scottate anche per altri motivi. 

Come abbiamo visto in precedenza, per ottenere tale sussidio le Partite IVA dovranno effettuare espressamente una richiesta per attingere dal fondo che il Governo ha messo loro a disposizione. 

Tuttavia, come abbiamo sottolineato, questo fondo si compone solo di 500milioni di euro, una somma decisamente bassa se consideriamo che dovrebbero essere erogati 200 euro netti a tutte le Partite IVA con un reddito inferiore a 35.000 euro. 

Ebbene, questo potrebbe voler dire due cose: da una parte c’è chi pensa che possano essere istituiti dei requisiti maggiormente stringenti per regolare l’accesso al fondo e, dall’altra parte, ci sono quelli che pensano che l’importo verrà ridotto per le Partite IVA. 

Insomma, ciò che sappiamo con certezza è che 500milioni di euro, secondo quanto affermato dalle associazioni di categoria, non sarebbero abbastanza per coprire tutti i potenziali beneficiari del sussidio. 

Attenzione: parliamo di potenziali beneficiari in quanto teniamo in considerazione coloro che presentano i requisiti previsti attualmente per la misura, senza ipotizzare nuovi requisiti appositi per le Partite IVA. 

Quale potrebbe essere l’importo per le Partite IVA? Niente più 200 euro!

Le associazioni di categoria non si sono soffermate ad effettuare delle stime su coloro che potrebbero rimanere tagliati fuori dal sussidio, ma sono andate oltre. 

Infatti, hanno voluto evidenziare la scarsità di risorse che sono state messe a disposizione di coloro che sono lavoratori autonomi e sono in possesso di Partite IVA. 

Insomma, 500milioni di euro non sarebbero abbastanza per coprire il fabbisogno di tutti gli aventi diritto ed effettuare delle differenziazioni applicando dei requisiti diversi rispetto ai lavoratori dipendenti non sarebbe una scelta equa per coloro che possiedono la Partita IVA. 

Infatti, già nel loro caso ci sarà un ritardo nel pagamento del sussidio economico, almeno le condizioni dovrebbero essere uguali per tutti. 

Tuttavia, qualora non cambiassero i requisiti di accesso alla misura, si potrebbe avere un incentivo di 200 euro che crollerebbe nel suo importo. 

Insomma, stando alle stime, le Partite IVA non riuscirebbero ad ottenere la somma di 200 euro, ma di 90 euro. Anche in questo caso la disparità con coloro che lavorano come dipendenti non sono certo poche. 

Ovviamente siamo ancora in tempo perché il Governo Draghi effettui qualche correttivo al fine di eliminare le disparità tra le diverse categorie di beneficiari della misura.

Francesca Ciani
Francesca Ciani
Copywriter, classe 1998. Appassionata di marketing, digital e pubblicità fin da bambina, dopo un percorso di ragioneria, ho ottenuto una laurea in Comunicazione, Media e Pubblicità presso l’Università IULM di Milano e, successivamente, ho conseguito un master in Marketing Management. Troppo creativa per essere ragioniera, troppo analitica per essere un’artista: sono diventata social media manager e seo copywriter. Parlo tanto, scrivo ancora di più e ho sempre miliardi di idee.
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