Nel corso di un anno, la scala salariale può cambiare, poiché gli stipendi sono influenzati da vari fattori che si aggiungono al salario effettivo.
Ad esempio, le ricompense derivanti dalle attività logistiche e di addestramento condotte dalle forze armate aumentano gli stipendi.
Alla luce di questo, l’importo finale delle imposte da versare allo Stato viene consolidato nell’ultimo stipendio percepito, ovvero a dicembre, quando viene effettuato il conguaglio di fine anno. Come cambia dunque il salario?
Come varia il salario delle Forze Armate?
Lo spiega l’Aspmi ne “Il Sindacato” n. 3, che è anche corredato dalla tabella di variazioni della scala salariale, in modo che l’accuratezza tecnica del conguaglio di fine anno sia meglio compresa come un indebolimento mensile della liquidità.
Aspmi osserva che le liquidazioni fiscali di fine anno danno luogo a due situazioni.
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Un importo equivalente all’ammontare delle imposte trattenute viene restituito alla busta paga.
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Un importo pari alle imposte non pagate del periodo fiscale precedente viene trattenuto nella busta paga nel febbraio dell’anno successivo.
Di conseguenza, i salari possono aumentare o diminuire a seconda che venga effettuato un rimborso o una trattenuta.
Qual è il calcolo totale delle retribuzioni?
Per capire come funziona il regime di perequazione, occorre innanzitutto determinare l’importo dello stipendio.
Il sostituto d’imposta (Centro Unico Stipendiale Interforze (CUSI) nel caso delle forze armate) somma lo stipendio per calcolare l’imposta (reddito imponibile) percepita dal dipendente ogni mese da gennaio a dicembre, ∅compresa la tredicesima.
Questo importo corrisponde alla retribuzione del dipendente per determinare l’importo dell’Irpef da pagare:
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Gennaio: Importo imponibile Irpef 2 620,00 euro.
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Febbraio: Importo imponibile dell’Irpef 2 620,00 euro.
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Dicembre dell’anno successivo.
Supponendo che in tutti i mesi dell’anno (compresa la tredicesima) l’imponibile sia sempre pari a 2.620,00 euro (al netto dell’Irpef e degli importi esenti da imposta), quindi le tasse utili per il calcolo dell’Irpef (lorda ed effettiva) dell’anno sono 34.060,00 euro, pari all’imponibile moltiplicato per 13 mensilità.
L’importo totale dell’imposta viene calcolato prendendo l’importo del reddito lordo (ad esempio 32.760,00) e applicando a queste quote il normale scaglione fino a quando il reddito imponibile consolidato è pari a zero.
La circolare dell’Agenzia delle Entrate
La circolare n. 4/E del 18 febbraio 2022 riguarda l’intera riforma fiscale che porta a modificare la formula del credito d’imposta per l’occupazione.
Per garantire che i contribuenti non siano svantaggiati dall’attuale sistema di ritenuta, viene aggiunta una ritenuta forfettaria di 65 euro all’anno, non proporzionale al rapporto di lavoro, solo per i redditi compresi tra 25.000 e 35.000 e viene versata per intero indipendentemente dalla durata del lavoro.
Inoltre, sono previste esenzioni fiscali per le persone a carico fino all’età di 21 anni, compresi i figli disabili, le spese aggiuntive per i bambini sotto i tre anni e le esenzioni fiscali per le famiglie numerose.
Oltre i 21 anni, le detrazioni per i figli disabili si aggiungono alla componente unica della prestazione, che continua a essere riconosciuta a tempo indeterminato. Solo per il 2022 sono stati introdotti due regimi di detrazioni per i soli figli a carico:
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Fino al 28 febbraio 2022: lo sconto è valido fino a quella data.
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A partire dal 1° marzo 2022, è prevista una combinazione tra la nuova detrazione e l’assegno unico universale.