Dove conviene trasferirsi in pensione per vivere bene? 

Dove la pensione non è tassata? Pensione zero tasse: ecco come fare e dove andare! Dove posso trasferirmi per avere più soldi di pensione da spendere?

La pensione non mi basta neanche per pagare le bollette, cosa posso fare? Le tasse sulla pensione si sono mangiate quasi tutto, cosa faccio?  Dopo una vita di sacrifici l’INPS mi paga una pensione da fame, ho provato di tutto per aumentare l’importo, ma niente questo mi spetta.

Sono davvero tanti i lettori scoraggiati dalla presenza di un assegno pensionistico che non basta. Molti si lamentano di non riuscire neanche a pagare l’affitto regolarmente, anche perché i contributi regionali arrivano sempre in ritardo.

Solo leggendo alcune lettere si comprende il disagio psicologico di chi dopo aver dedicato un’intera vita al lavoro, oggi vive di stenti. I sussidi spesso servono a poco o nulla. In quasi tutti riaffiora un solo pensiero, partire verso un terre straniere per essere considerati “cittadini” e, non semplici pensionati a cui dare un contentino.

E, allora, si cerca il regime agevolato che permette di pagare meno tasse o quasi nulla e di vive bene con la propria pensione italiana.

Piange il cuore dover abbandonare la propria terra, le proprie origini, per formare delle comunità fuori dall’Italia. L’emigrazione italiana una fuga dettata dalla necessità per non essere sopraffatti dalle spese, per non morire di fame che coinvolge i cittadini quasi di tutte le età.

I numeri dei pensionati che scappano dall’Italia sono costantemente in aumento, non spaventa più trasferirsi all’estero, ma quello che interessa maggiormente è l’accesso a un regime agevolato per ritrovare quell’equilibrio fisico e mentale. Quel benessere che manca ai pensionati italiani. 

Trasferirsi all’estero per godere della pensione non è una scelta casuale, ma più dettata da un’analisi approfondita, un riscontro tra benefici e vantaggi. Laddove è necessario includendo anche la voce svantaggi che non arriva mai a paragonarsi alle tasse imposte nel nostro Paese. Ecco, perché si decide di vivere ogni giorno sfruttando il meglio delle prospettive che può offrire un territorio estero. 

Una breve guida sugli elementi decisivi per trasferirsi all’estero per godersi la pensione. Ti spiegheremo, il regime di tassazione e le differenze tra i vari Paesi esteri. 

Dove conviene trasferirsi in pensione per vivere bene? 

Vista l’enorme mole di pensionati che non in fretta e furia, ma con calma e ponderatezza decidono di trasferirsi all’estero, l’INPS ha reso operativo un servizio denominato:  “pagamento della pensione all’estero”

I dati dei pagamenti delle pensioni sono impressionanti. L’Istituto paga un enorme mole di assegno pensionistici, quantificabili in cifre che superano i 330 mila cittadini, che tranquillamente hanno optato per vivere lontano dall’Italia.

Fa pensare l’importo complessivo che viene erogato per i pensionati all’estero. Parliamo di circa un miliardo e 330 milioni di euro che viaggiano fuori dal Paese. La verità è che fondamentalmente dispiace che il Governo non tenga conto dell’esigenze dei pensionati, tanto da spingerli a scappare dall’Italia. In questo contesto non si tiene conto del danno prodotto all’economia nazionale. 

Oltre tutto va detto che, l’INPS per pagare gli assegni pensionistici ai pensionati all’estero si avvale della collaborazione della Citibank N.A., che gestisce il servizio dedicato ai pensionati all’estero. 

In questo senso per i pensionati non cambia nulla, ricevono l’accredito della pensione regolarmente sul proprio conto corrente o, ancora, possono recarsi allo sportello per eseguire il ritiro della somma pensionistica spettante in denaro contante. Inoltre, possono autorizzare attraverso delega un’altra persona al ritiro della pensione. 

La natura della prestazione pensionistica viene rafforzata all’estero, un aspetto affrontato anche dalla collega Viviana Vitale che in un suo ultimo articolo, ha spiegato in chiaro le differenze sugli importi pensionistici all’estero (leggi qui).  

Addio Italia vado via…!! Dove posso trasferirmi per avere più soldi di pensione da spendere? 

L’INPS garantisce ai cittadini che si trasferiscono all’estero il continuo e prosieguo mantenimento dell’erogazione del trattamento pensionistico riconosciuto nel nostro Paese. Tuttavia, anche se tendenzialmente è attivo un servizio che si occupa di trasferire la pensione degli italiani in un luogo diverso da quello presente sul territorio nazionale. Resta un’amarezza infinita per l’intero quadro istituzionale. Incapace di provvedere a frenare la ricerca di un benessere che lo Stato italiano dovrebbe garantire senza alcuna remore. 

Il servizio offerto dall’Istituto garantisce la presenza della pensione necessaria per poter vivere meglio, stando fuori dal territorio italiano. In sostanza, il pensionato non solo riceve la pensione in diverse modalità, ma può liberamente disporre di una somma più alta dovuta dal blocco della tassazione italiana.

Perché, sulla pensione gravano le tasse fissate dal Paese estero in cui si dimora. In sostanza, i pensionati che spostano la residenza all’estero non sono più vincolati al regime di tassazione italiano. 

L’INPS, infatti, ha siglato un accordo con i Paesi Europei e non, per garantire l’erogazione delle prestazioni pensionistiche italiane. 

Ecco, perché, tra la lunga lista di mete più favorite dagli italiani all’estero, scelte sia per il regime fiscale agevolato che l’assenza di tassazione, troviamo: Russia, Filippine, Cina, Tunisia, Argentina, Venezuela, Marocco o Brasile. E, ancora, Emirati Arabi Uniti, Algeria, Senegal, Indonesia o Giappone.  

Traferirsi all’estero con più soldi sulla pensione: ecco dove non si pagano le tasse

Capito che l’INPS eroga tranquillamente senza riscontrare problemi sul pagamento del trattamento pensionistico, è importante valutare tutti i pro e i contro che ruotano intorno alla decisione di trasferirsi all’estero per godersi l’assegno previdenziale. 

Prima d’intraprendere un viaggio per una qualsiasi destinazione, se la finalità è quella di godersi la pensione, occorre concentrarsi anche su altri aspetti. È fondamentale verificare il regime fiscale del luogo di trasferimento. Capire, se realmente viene applicato un regime agevolato. 

Ad esempio, andare in Spagna o alle Canarie potrebbe essere molto più conveniente che restare in Italia o, ancora, rapportati ad altri Paesi. Si parlava, infatti, di una pensione a cui non vengono applicate le normali imposte italiane, ovvero senza l’aggiunta delle tasse regionali e comunali, nello stesso modo, neanche l’IRPEF viene considerata. 

In altre parole, il solo fatto di non pagare le tasse normalmente applicate dal regime italiano, porta il pensionato a ricevere un assegno pensionistico dal valore decisamente più alto. Specie considerando che la stessa pensione nel nostro Bel Paese sarebbe stata sottoposta a una decurtazione pazzesca. 

Tanto che il solo trasferirsi all’estero porta un incremento dell’assegno previdenziale nella misura del 15%. In sostanza, la differenza è così evidente che non si può camuffare sotto un tappeto. 

Nel merito, va detto, che la Tunisia rientra tra i Paesi esteri dove trasferire la pensione conviene due volte. Non dovrebbe sorprendere, eppure, per il solo trasferimento in Tunisia si riceve un trattamento previdenziale con un regime fiscale nella misura appena del 25%. Non solo. Per il regime agevolato la Tunisia spalma solo il 20% sul totale reddituale globale. Che dire? A un passo dall’Italia e con più opportunità. 

E, ancora, c’è anche un altro Paese estero dove il pensionato con il trasferimento ottiene dei vantaggi incredibili. Non riceve il trattamento previdenziale italiano più alto, ma gode di un regime fiscale particolarmente agevolato.

Oltre tutto va detto che, il costo della vita non è per nulla paragonabile al nostro Paese. Ecco, perché, chi si trasferisce nei Paesi dell’America Latina ne guadagna in soldi e salute. 

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