L’INPS blocca la pensione a chi non ha pagato le cartelle esattoriali? Risposte e casi

Quando l'INPS può bloccare la pensione? Niente pensione a chi non ha pagato le cartelle esattoriali INPS - Riscossione e si trova in queste condizioni.

L’INPS può bloccare la pensione, se il richiedente possiede una posizione debitoria nei fonti del Fisco o dello stesso Istituto? Se il creditore è la Riscossione o l’INPS quante chance esistono realmente per avere la pensione? La pensione mi spetta di diritto, perché devo preoccuparmi dei debiti? Cosa succede, se ho accumulato tante cartelle esattoriali? Negli ultimi giorni non sono pochi i lettori preoccupati di vedersi bloccare la domanda di pensionamento per i debiti accumulati con la Riscossione e INPS.

C’è chi teme di un rigetto dell’istanza o di ricevere un pignoramento sul trattamento economico. La verità è che il governo italiano si prepara a varare un nuovo condono o rottamazione per i debiti fiscali e non. Nello stesso modo, chi ha delle pendenze teme di perdere l’unica fonte di reddito erogata dall’INPS.

Non tutte le situazioni debitorie portano l’Ufficiale giudiziario a bussare al tuo campanello. È bene ricordare che sia il Fisco che l’INPS, conosce esattamente quali sono le tue possibilità, nonché dove nascondi i tuoi risparmi.

Alla fine, se deve dei soldi a questi enti per facilità, rapidità e completezza della procedura ti viene pignorata la pensione. Ecco, perché, chi è in attesa di ricevere l’esito della pratica previdenziale può stare tranquillo. L’INPS procede al rilascio della pensione, se rientra nei requisiti previsti dalla formula previdenziale per cui ha richiesto l’accesso, non tiene conto (in questa fase) dei debiti accumulati.  

Alla base del discorso esiste un’unica verità, il pignoramento del trattamento economico previdenziale è lo strumento più veloce per il recupero del credito da parte del fisco o INPS. 

INPS blocca la pensione per chi non ha pagato le cartelle esattoriali! 

Se il creditore è la Riscossione o l’INPS quante chance esistono realmente di avere la pensione? Una domanda semplice e molto comune. Esistono delle persone che possiedono dei debiti con l’INPS, cartelle esattoriali strettamente connesse al trattamento economico, come ad esempio sul versamento contributivo o anche di natura diversa provenienti dal mancato versamento contributivo di bandate.

E, ancora, è possibile che il richiedente debba dover restituire dei bonus o altro tipo di trattamento economico percepito indebitamente dall’Istituto. 

In teoria, i debiti previdenziali ricadono sull’assegno pensione, ovvero con il pignoramento o con il rilascio di un assegno del valore più basso. Altre circostanze portano a compromettere il diritto al rilascio del trattamento economico previdenziale. 

L’INPS può rigettare la domanda della pensione per la presenza di cartelle esattoriali?

I debiti contratti con l’INPS non ledono il diritto alla pensione, per cui non vi sono problemi per chi intende ottenere la pensione di vecchiaia. Nessun motivo ostativo per chi raggiunge 67 anni ed è in possesso dei requisiti normativi disposti per l’accesso alla misura.

La presenza dei debiti non incide sul rilascio del trattamento economico previdenziale. Questo, perché l’INPS tende ad affrontare la questione debitoria dopo aver accreditato il primo rateo di pensione. Il debitore, titolare di un trattamento economico previdenziale è fortemente esposto al recupero del credito da parte dell’INPS o Riscossione. 

Nel momento in cui il debitore ottiene la pensione gli verrà chiesto di onorare il debito. 

In sintesi, se si possiedono i requisiti per l’accesso alla pensione, l’INPS non rigetta la richiesta per la presenza delle cartelle esattoriali. L’Agenzia delle Entrate – Riscossione attacca quando il debitore diventa in grado di far fronte agli impegni assunti, in questo caso quando ottiene la pensione. 

Quando il diritto alla pensione viene leso dalle cartelle esattoriali per debiti con l’INPS 

Nel paragrafo precedente è stato sottolineato il diritto alla pensione. Tuttavia, esistono delle circostanze in cui questo diritto può non essere del tutto assicurato. 

La normativa previdenziale prevede due posizioni debitorie gestite dall’INPS in modo diverso. È possibile che il cittadino sia debitore nei confronti dell’INPS per omissione contributiva, in questo caso bisogna prestare molta attenzione. 

Richiedendo una visura contributiva attraverso l’Estratto conto INPS è possibile verificare se i debiti contributivi sono necessari per il rilascio del trattamento pensionistico. 

Dopo aver verificato che l’omissione del pagamento dei contributi non produce effetti sul diritto alla pensione, quindi, appurato che resta salvo il diritto alla quiescenza e che il mancato pagamento della cartella esattoriale non produce effetti, l’INPS rilascia regolarmente il trattamento economico previdenziale.

Occorre, sottolineare, che se vengono soddisfatti tutti i requisiti per l’accesso alla pensione, l’INPS procede al rilascio del trattamento spettante non tenendo conto del debito contributivo, questo perché il cittadino in questo caso ha perfezionato il diritto alla quiescenza. 

Viceversa, se il debito contributivo inficia sul diritto alla pensione, il cittadino deve prima versare quanto dovuto all’INPS, per poi richiedere il rilascio del trattamento economico previdenziale.

Purtroppo, se mancano i contributi, ma soprattutto, se il debito nei confronti dell’INPS è stato prodotto dall’assenza dei versamenti contributivi utili per la pensione, occorre sanare l’intera situazione debitoria, un passaggio obbligato per ottenere la pensione. 

È, importante, considerare anche un altro aspetto, tali debiti non saranno accantonati all’infinito, ma dovranno essere sanati. L’assenza di accordi porta l’INPS ad adottare le regole disposte dalla normativa vigente sul pignoramento, applicando una trattenuta sulla pensione a copertura del debito contratto. 

In conclusione, i debiti nei confronti dell’INPS in alcuni casi possono ostacolare il diritto alla pensione. Ma, è più probabile che l’INPS rilasci prima il trattamento economico pensionistico, per poi recuperare il debito applicando le regole del pignoramento nel rispetto i parametri di legge. 

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