Allarme NASpI: si rischia di prendere meno soldi! Ultima ora

Ultime notizie per la NASpI: arriva la rivoluzione dall’Istituto NPS con nuovi requisiti, nuovi destinatari e la riduzione degli importi di disoccupazione.

Mentre sono ancora da definire tantissimi aspetti e indicazioni operative relative alle nuove misure contenute all’interno della nuova Legge di Bilancio, l’Istituto Nazionale Previdenza Sociale ha deciso di fornire già a tutti gli utenti le informazioni legate invece alla cosiddetta indennità di disoccupazione NASpI.

Si tratta, effettivamente, dell’applicazione delle indicazioni che sono state inserite da parte della squadra dell’esecutivo italiano alla cui guida vi è attualmente il Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, in relazione all’opportunità di accedere all’indennità economica per quei cittadini che terminano il proprio periodo di lavoro, per motivazioni non riconducibili alla propria volontà.

Dunque, a questo proposito, all’interno della Manovra finanziaria entrata in vigore a partire dal primo gennaio del nuovo anno, sono state apportate delle importanti modifiche nonché rilevanti integrazioni a quelle disposizioni che vanno effettivamente a disciplinare l’ambito e il contesto di applicazione dell’indennità di disoccupazione della NASpI.

Tuttavia, mentre aumentano le categorie di lavoratori che potranno effettivamente avere la possibilità di richiedere l’accesso ed usufruire della nuova indennità di disoccupazione NASpI, sono davvero tantissime le persone che rischiano di essere interessate da una perdita degli importi della propria NASpI

Per questo motivo, all’interno del seguente articolo, saranno effettivamente approfonditi tutti gli aspetti che si riferiscono alle caratteristiche dell’indennità di disoccupazione della NASpI, portando in evidenza anche il carattere normativo nonché le modalità e gli ambiti di applicazione. 

In tal senso, nei prossimi paragrafi saranno ripresi anche tutti gli aspetti e le indicazioni contenute all’interno della circolare numero 2 resa nota da parte dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale nella giornata di martedì 4 gennaio 2022. In questo modo sarà possibile effettivamente comprendere chi rischia di subire il meccanismo di riduzione della prestazione dell’indennità di disoccupazione della NASpI attraverso il cosiddetto décalage.

La rivoluzione dell’indennità di disoccupazione NASpI: le novità del 2022

Negli ultimi giorni, proprio in seguito alla pubblicazione del nuovo testo a cui fa riferimento l’entrata in vigore della Manovra finanziaria prevista per il nuovo anno, il 2022, si sta diffondendo sempre di più la paura e la preoccupazione per tantissimi cittadini italiani che attualmente si trovano in uno stato di disoccupazione.

Effettivamente, non arrivano soltanto buone notizie dalla nuova Legge di Bilancio 2022, la quale ha dovuto per forza di cose tenere conto non soltanto delle esigenze e dei bisogni dell’intera popolazione nazionale, ma allo stesso tempo salvaguardare anche le casse dell’Erario, anch’esse messe a dura prova dall’emergenza del Coronavirus

Dunque, se da un lato saranno tantissimi i cittadini che potranno continuare a percepire l’indennità di disoccupazione della NASpI, a seguito della pubblicazione della nuova Legge di Bilancio 2022 è stato anche definitivamente ampliato il numero effettivo di cittadini che potranno richiedere ed accedere alla prestazione.

Tuttavia, mentre arrivano ottime notizie per tantissime e differenti categorie di cittadini e di destinatari che sono stati coinvolti purtroppo dalla perdita del proprio lavoro, si fanno strada anche delle brutte notizie.

Effettivamente, a seguito dell’entrata in vigore della nuova Legge di Bilancio 2022, sono state anche messe in atto una serie di nuove modifiche che hanno rivoluzionato l’indennità di disoccupazione della NASpI, sopratutto dal punto di vista degli importi. 

Ciò si traduce con il rischio effettivo che tantissimi cittadini lavoratori che risultano essere percettori dell’indennità purtroppo rischieranno di subire una riduzione degli importi accreditati sul proprio conto corrente.

Le notizie dell’ultima ora sulla NASpI: il quadro normativo di riferimento 

In questo contesto, appare chiaro che, al fine di comprendere al meglio la portata e la natura di questi cambiamenti che interesseranno l’indennità di disoccupazione della NASpI portando ad una vera e propria rivoluzione del sostegno, occorre innanzitutto andare a definire al meglio le disposizioni contenute all’interno della recente legge numero 234 del 30 dicembre 2021.

A questo proposito, occorre innanzitutto fare riferimento alla normativa legata al comma 221 relativo all’articolo 1 della Legge di Bilancio 2022.

Tale comma, infatti, è stato volto proprio ad apportare una serie di cambiamenti e di integrazioni alle disposizioni contenute all’interno degli articolo 2, 3 e 4 relativi al decreto legislativo numero 22 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 4 marzo 2015.

Questo riferimento normativo, è volto quindi a modificare una serie di disposizioni legate soprattutto al contesto soggettivo di applicazione e di riconoscimento della stessa indennità di disoccupazione della NASpI, ma anche le condizioni di accesso necessarie per accedere alla prestazione oltre che la durata e gli importi della misura economica della NASpI.

Nuovi destinatari per la NASpI: chi potrà accedere ora?

Tra le prima novità che sono state effettivamente messe in atto in seguito all’entrata in vigore della nuova Manovra finanziaria prevista per l’anno in corso 2022, e formulata da parte della squadra dell’esecutivo di Mario Draghi, vi sono quelle legate all’ampliamento della platea di cittadini destinatari che potranno accedere all’indennità di disoccupazione della NASpI.

A questo proposito, l’articolo 2, comma 1 relativo al decreto legislativo del 2015 numero 22 va ad individuare gli effettivi destinatari della prestazione in questione, che rientrano nelle seguenti categorie: lavoratori dipendenti, soci lavoratori di una cooperativa ed apprendisti. 

In tal senso, si intendono inclusi esclusivamente quei cittadini che hanno instaurato un rapporto di lavoro in forma subordinata. Si intendono quindi esclusi invece, quei cittadini dipendenti a tempo indeterminato relativi alla pubbliche amministrazioni, così come anche gli operati agricoli, sia a tempo indeterminato che a tempo determinato.

Inoltre, in ragione della nuova disposizione normativa contenuta nel comma 221, lettera a) dell’articolo 1 della Manovra finanziaria, la tutela della prestazione dell’indennità di disoccupazione NASpI è stata estesa anche per quei lavoratori che rientrano nella categoria di operai agricoli a tempo indeterminato dipendenti dalle cooperative che si occupano della trasformazione, manipolazione e commercializzazione di prodotti zootecnici e/o agricoli. 

Tuttavia, è necessario fare riferimento a tutte le condizioni e le indicazioni operative che sono state ampiamente descritte all’interno del secondo paragrafo della circolare INPS numero 2 pubblicata in data 2 gennaio 2022.

Rivoluzione per i requisiti di accesso alla NASpI: cosa cambia ora

Secondo quanto indicato all’interno della lettera b) relativa al comma 221 dell’articolo 1 in merito al decreto legislativo dell’anno 2015, è avvenuta un’ulteriore introduzione per quanto riguarda il tema dell’indennità di disoccupazione della NASpI, che ha previsto la modifica di alcuni requisiti di accesso.

A questo proposito, infatti, è stato disposto che, esclusivamente per quegli episodi di disoccupazione che si andranno a verificare a partire dalla data del primo gennaio 2022, non sarà richiesta l’applicazione del requisito legato alla lettera c) del comma 1 relativo allo stesso decreto legislativo.

Si tratta, infatti, di un’importante notizia che di fatto offre la possibilità di accendere all’indennità NASpI anche da parte di quei cittadini che non rispettano il requisito di accesso legato alla sussistenza di almeno trenta giornate di lavoro effettivo che dovrebbe essere avvenuta entro i dodici mesi che precedono l’inizio del periodo di disoccupazione. 

Per questo motivo, appare chiaro che sarà ammesso come unico requisito per poter accedere effettivamente all’erogazione dell’indennità di disoccupazione la presenza dello stato effettivo di cittadino disoccupato per motivazioni che non possono essere ricondotte alla propria volontà, oltre che anche le tredici settimane di contribuzione che dovranno essere avvenute entro i quattro anni che precedono il momento in cui il soggetto presenta l’istanza.

Chi rischia la riduzione della NASpI con il décalage

Sulla base delle disposizioni che sono state indicate all’interno dell’articolo 4, comma 3, del decreto legislativo numero 22 del 2015, sono state previste purtroppo anche alcune riduzioni legate alla misura dell’indennità di disoccupazione, che potranno essere applicate in alcuni casi specifici.

A questo proposito, infatti, la lettera c del comma 221 della Manovra finanziaria recentemente resa nota dal Governo Draghi ha disposto che la misura della NASpI andrà a ridursi del tre per cento per ogni mese, già a decorrere dal primo giorno del sesto mese relativo alla sua fruizione, contro il quarto previsto dal decreto legislativo di riferimento. 

Tuttavia, occorre specificare che tale opportunità è concessa esclusivamente nei confronti di quei cittadini che risultano essere stati coinvolti dalla cessazione del proprio rapporto di lavoro a partire dal primo gennaio 2022.

Inoltre, la nuova disposizione normativa ha anche stabilito che la riduzione del tre per cento relativa alla prestazione della NASpI andrebbe a decorrere soltanto a partire dall’ottavo mese nel caso in cui si trattasse di un cittadino percettore del beneficio che risulta aver compiuto il cinquantacinquesimo anno di età già al momento in cui ha provveduto alla presentazione della domanda.

Ricapitolando, l’importo degli accrediti relativi all’indennità di disoccupazione della NASpI andrà a ridursi in alcuni specifici casi. Dunque, per i cittadini che sono stati coinvolti dalla cessazione della propria attività di lavoro fino alla data del 31 dicembre 2021, la misura dell’indennità NASpI andrà a ridursi del 3 per cento già a aprire dal novantunesimo giorno di fruizione. 

Mentre, per chi è stato interessato dalla cessazione di tipo involontario del rapporto a partire dal primo gennaio 2022, la misura ridotta del tre per cento sarà applicata a partire dal centocinquantunesimo giorni di fruizione.

Viviana Vitale
Viviana Vitale
Aspirante giornalista e social media manager freelance, classe 1995. Le mie più grandi passioni sono la scrittura e il marketing digitale. Sono state proprio queste a portarmi oggi a far parte del team di redattori di Trend-online e a collaborare come professionista della comunicazione con varie aziende italiane.
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