Chi percepisce l’Ape Sociale può lavorare? È possibile

Quanti soldi si perdono con l'Ape sociale? Anticipo pensionistico pari a 1.500 euro lordi o netti? Quando l'INPS blocca l'assegno e chiede la restituzione?

Sono in pensione anticipata con l’Ape sociale, posso svolgere la mia attività lavorativa? Quali sono i limiti di cumulo previsti per la pensione Ape sociale? Ad oggi, esistono delle eccezioni che permettono di lavorare senza subire penalizzazione o, ancora, peggio la decurtazione totale dell’assegno pensionistico anticipato?

Molti lettori che hanno utilizzato l’anticipo pensionistico Ape sociale per ritirarsi dal lavoro e godersi un passaggio transitorio che porta alla pensione, si ritrovano nella condizione di voler lavorare. Preme sapere se è possibile iniziare un percorso lavorativo poco impegnativo, difficoltoso più rivolto a impegnare il tempo in una attività lavorativa agevole, comoda e leggera sotto diversi punti di vista. 

Il legislatore ha inserito per il lavoratore uno scivolo garantito dallo Stato. Un sistema che permette a determinate categorie di lavoro di collocarsi a riposo, se hanno maturato 63 anni, se collegati a un minimo di versamenti diviso tra 30, 32 e 36 anni. 

Chi percepisce l’ape sociale può lavorare?

Tante sono le domande dei lettori sulla possibilità di lavorare, ma soprattutto, su come farlo senza incorrere in penalizzazioni tali da produrre la decurtazione dell’assegno. Ecco, perché, ci preme rispondere al quesito di una lettrice:

“Buongiorno, mi chiamo Elisa ho un’invalidità al 74%, sono in pensione ho utilizzato l’anticipo Ape sociale, posso continuare a svolgere la mia attività lavorativa. Grazie della risposta?”.

La misura Ape sociale permette al lavoratore di abbracciare un anticipo pensionistico almeno quattro anni prima dell’età pensionabile. Visti i tempi è un’ottima opportunità. 

Tuttavia, il legislatore non ha liberato questo anticipo pensione per tutti i lavoratori. Ma, si tratta di una possibilità condizionata dalla presenza di requisiti, ma soprattutto di diverse condizioni. 

Al di là degli aspetti critici resta un punto ben chiaro: “Si esce a 63 anni”. D’altra parte, si comprende la necessità di capire se si può continuare a svolgere un’attività lavorativa. 

Come in ogni formula previdenziale bisogna valutare l’aspetto delle condizioni riferite a pochi contenute nella misura Ape sociale, tralasciando i caratteri generali che accomunano più lavoratori. 

Solo in questo modo è possibile porre in rilievo le eccezioni che regolano l’anticipo pensione Ape sociale. Andando a scovare quelle particolari condizioni che rendono compatibile l’assegno con la presenza di un’attività lavorativa. Sicuramente condizionati dalla presenza di un limite reddituale imposto dalla legge. 

Ecco, perché, esistono dei pensionati collocati in quiescenza con l’Ape sociale, che hanno chiuso il rapporto di lavoro o l’attività lavorativa per poter agganciarsi all’anticipo pensionistico. Poi, in una fase successiva continuano ha produrre un reddito da lavoro.

Un’attività lavorativa “leggera” che i dipendenti o parasubordinati risulti rientrare in un limite di 8.000 euro (lordi) annui.

I lavoratori autonomi che scelgono di perseguire un’attività lavorativa in presenza dell’assegno Ape sociale devono considerare un limite reddituale annuo pari a 4.800 euro (lordi).  

Attenzione! Nel momento in cui tale soglie reddituali non vengono rispettate si perde il diritto all’anticipo pensione Ape sociale. L’INPS oltre ad attivare la decadenza dal beneficio procede con il recupero delle somme percepite indebitamente dal pensionato.  

La cessazione dal lavoro va fatta prima o dopo la domanda per l’Ape sociale?

Altra domanda posta da un lettore che ci chiede le condizioni poste in essere sul piano lavorativo che possono inficiare la richiesta dell’anticipo Ape sociale. Un quesito che cercheremo di analizzare nel dettaglio, quale:

 “Buongiorno, mi chiamo Mario scrivo da Milano, vorrei un’informazione la butto breve, posso presentare la richiesta per l’anticipo pensione Ape sociale senza lasciare il lavoro? So che ci sono dei limiti da rispettare, quindi se riduco il reddito non ho problemi con l’INPS. Grazie della risposta”. 

È necessario chiarire un punto fondamentale, l’Ape sociale è una formula di previdenza sperimentale che permette ai lavoratori d’intraprendere un percorso finalizzato al rilascio di un sostegno economico minimo di quattro anni. Un appoggio che si completa con il raggiungimento della pensione di vecchiaia o altro trattamento di pensione, come appunto la pensione anticipata ordinaria. 

In altre parole, bisogna considerare che si esce dal lavoro prima dei 67 anni di età o con un’anzianità contributiva molto ridotta rispetto ai 41-42 anni e 10 mesi fissati dal legislatore per la pensione anticipata. 

Il lavoratore che si inserisce nel percorso riservato all’Ape sociale riceve un assegno garantito dallo Stato italiano pagato dall’INPS fino al momento della conversione in pensione di vecchiaia o anticipata.

In buona sostanza, al lavoratore viene permesso di toccare un’uscita a 63 anni, se soddisfa le condizioni dettate dalla normativa.  

Aderire a questo anticipo significa accettare un sistema previdenziale avente di base la struttura di un’indennità mensile riconosciuta dall’Istituto sino alla decadenza che sopraggiunge con il perfezionamento dei requisiti necessari per la pensione anticipata. 

Il beneficio prodotto dal rilascio di un’indennità mensile riconosciuta come Ape sociale è subordinato alla presenza della fine o cessazione di un rapporto di lavoro o di un’attività lavorativa. 

Sulla base di queste considerazioni si comprende che il rapporto di lavoro non è compatibile con il rilascio dell’assegno Ape sociale. Tuttavia, la normativa prevede la presenza del reddito da lavoro in una fase successiva, se rientra nei limiti evidenziati nel paragrafo precedente. 

Ape sociale 2022, un sussidio del valore fino a 1.500 euro lordi o netti?

Come riportato da Pensioni&Lavoro, il lavoratore che coglie la possibilità di collocarsi a riposo con l’Ape sociale, comprende che coglie un sussidio rilasciato sotto forma d’indennità mensile sino al giorno in cui riceve la vera pensione.

Bisogna considerare l’aspetto economico dell’anticipo pensionistico, che permette di anticipare la pensione a 63 anni ricevendo un assegno erogato dall’Istituto fino al tetto massimo di 1.500 euro (lordi), che corrispondono a un ammontare netto pari a 1.200 euro corrisposti su base mensile.

Il sussidio o l’indennità non copre la tredicesima mensilità. Ne consegue che il lavoratore non riceverà alcuna doppia mensilità nel mese di dicembre, come avviene di solito per i trattamenti pensionistici. Nello stesso modo, si comprende chiaramente che si riceve un aiuto mensile per un periodo di tempo limitato

In sostanza, l’INPS nel quantificare l’anticipo pensione Ape sociale tiene conto di una parte di sussidio che corrisponde a una quota della pensione, quindi se risulti di un importo sotto i 1.500 euro si percepisce un valore inferiore.

Viceversa, se l’Istituto calcola una pensione il cui valore risulta essere pari o, ancora, maggiore viene riconosciuta un’indennità di 1.500 euro. In presenza di un calcolo misto, l’INPS procede al calcolo dell’anticipo pro quota. 

In ogni caso, parliamo di un sussidio che non permette in nessun modo la rivalutazione dell’assegno, non permette l’integrazione al minimo vitale.

Infine, secondo le disposizioni normative l’anticipo Ape sociale non può passare ai superstiti. Ciò significa che l’assegno non rientra nei parametri reversibili, in caso di morte dell’intestatario del beneficio viene attivata la decadenza dal diritto all’indennità mensile. 

 Riepilogo, Ape sociale 2022

In sintesi, i lavoratori che rientrano nelle casistiche disposte dal legislatore per la misura Ape sociale non possono presentare direttamente la domanda all’INPS, ma devono preventivamente presentare la richiesta del diritto alla pensione.

Poi, dall’accoglimento della stessa si procede con l’avanzamento della richiesta dell’anticipo pensione. La possibilità di presentare contestualmente le due richieste viene riservata solo a coloro che perfezionato i criteri entro la data del 31 dicembre 2022. 

Per il diritto alla pensione la richiesta può essere inoltrata nelle seguenti date, quali: 31 marzo 2022, 15 luglio 2022 e 30 novembre 2022.

 Si consiglia la lettura dell’articolo: “Ape sociale 2022, occhio alle ultimissime novità!”

 

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