Perché lavorare? Per INPS un lavoratore su 4 guadagna meno di 780 euro al mese: quanto il RdC

Perché lavorare? Secondo gli ultimi dati INPS un lavoratore su 4 guadagna meno di 780 euro al mese: quanto la prestazione economica del RdC.

Siamo l’Italia del bonus 200 euro, per combattere l’inflazione al galoppo e il carovita, e del Reddito di Cittadinanza, la misura anti-povertà – anche se per molti di “anti-occupazione” – che ci accompagna dal 2019. Ed è proprio il Reddito di Cittadinanza il nemico indiscusso del lavoro! Perché? Semplice, secondo l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale un lavoratore su 4 guadagna meno di 780€ al mese, quanto il RdC… se non meno!

Perché lavorare? Per INPS un lavoratore su 4 guadagna meno di 780€ al mese: quanto il RdC

Nonostante il sistema produttivo sia tornato, più o meno, ai livelli del periodo pre-pandemia del 2019 le disuguaglianze si sono intensificate. Secondo l’ultimo Rapporto INPS, il rapporto annuale presentato dal Presidente Pasquale Tridico, a soffrire sono il potere di acquisto delle retribuzioni e, come è facile immaginare, quello delle pensioni

I dati più significativi, che ci fanno accapponare la pelle, riguardano i guadagni dei lavoratori dipendenti: uno su 3, infatti, percepisce meno di 1.000 € al mese, mentre il 23 € dei lavoratori dipendenti percepisce in busta paga meno di 780 € al mese. Si pensi che 780 euro al mese vengono erogati con il Reddito di Cittadinanza ai nuclei composti da un singolo soggetto. Quasi il 30 % dei lavoratori dipendenti, il 28% per la precisione, guadagna meno di 9 euro lordi l’ora

Indovinate: chi sono le categorie più penalizzate? Anche questa risposta pare alquanto scontata: le donne e i giovani italiani. Il 46% delle donne lavora part-time, forse per una cultura retrograda che impone alla donna-madre di giostrarsi tra lavoro e famiglia, sacrificando la propria sfera professionale, ma anche l’altro dato è alquanto preoccupante: i giovani, per un 38% guadagnano meno di 9€ l’ora

Calcolando i sacrifici fatti da un giovane per frequentare le università, oppure dei corsi professionali, 9€ l’ora sembrano briciole. E siccome siamo cittadini, e non formiche, perché lavorare, quando c’è la possibilità di percepire il Reddito di Cittadinanza, mentre le aziende ci sfruttano solo economicamente?

Secondo il Presidente Pasquale Tridico, infatti, il primo punto su cui deve intervenire il Governo Draghi è quello riguardante i salari. Troppo bassi. Non bastano i 200 euro una tantum per risolvere questa emergenza. Occorre agire, e in tempi brevi. In particolare, la risoluzione di questa emergenza, che interessa soprattutto i giovanissimi e le donne, servirà anche per le loro future pensioni. 

Il Presidente dell’INPS, infatti, ha dichiarato che con trent’anni di lavoro, per 9€ l’ora, un cittadino potrà maturare una pensione di massimo 750€ mensili. Il futuro si prospetta ancora più grigio di quanto sia il presente: 

“Peggio di adesso, dove il 40% dei pensionati ha maturato un assegno sotto i mille euro lordi, e solo grazie alle integrazioni al minimo e ad altri trasferimenti dello Stato questa quota scende al 32%”.

A tal proposito, vi ricordiamo di leggere questo nostro articolo molto interessante sui 7 aumenti previsti per le pensioni, che quasi nessuno conosce: INPS, 7 aumenti sulle pensioni che pochi conoscono da 136 a 655 euro! Ecco chi può averli.

Ma allora, perché lavorare quando c’è il RdC di INPS che equivale ad uno stipendio?

La domanda sorge spontanea: perché lavorare e sacrificarsi per 8 ore al giorno, se non di più, se alla fine abbiamo la fantastica prestazione, bandiera del Movimento Cinque Stelle, che ci consente di ottenere mensilmente dall’INPS quanto uno stipendio?

È normale che i cittadini, non solo si scoraggino a cercare un lavoro, ma faticano a mantenere quello che hanno. Ormai, infatti, non apparteniamo più alla cultura del sacrificio o, almeno, chi può preferisce non lavorare (e prendere i sussidi), piuttosto che essere sfruttato. Pensate che, oltre ai lavoratori meno retribuiti d’Europa, l’Italia vanta anche i lavoratori più tristi, come abbiamo visto in questo pezzo: L’Italia ha i lavoratori più tristi d’Europa! Stress e rabbia fanno da padroni in ufficio.

Ad oggi per il RdC sono stati spesi 23 miliardi

Secondo le stime dell’istituto nazionale per la previdenza sociale la misura pentastellata è percepita da circa 3 milioni di cittadini e, fino ad oggi è costata la bellezza di 23 miliardi. Secondo Tridico il 20 % dei percettori ha un impiegonon c’è quindi un effetto scoraggiamento”. 

Si pensi, però, che gli occupabili, dunque i cittadini che prendono il RdC e possono essere reinseriti subito nel mondo del lavoro sono solamente 1/3 del totale, ma ovviamente si potrebbe cercare di rendere più efficiente l’incrocio tra domanda e offerta. E, dunque, il Presidente dell’Istituto lancia una proposta: “Serve una piattaforma nazionale online. L’Inps può dare un contributo.

Rimane, però, ancora un nodo da sciogliere: mentre gli stipendi di tutta Europa sono aumentati con l’inflazione, proporzionalmente all’aumentare dei prezzi e del costo della vita, in Italia le retribuzioni sono rimaste invariare e le famiglie già hanno speso in più, rispetto all’anno scorso, quasi il valore di una tredicesima. Ci vuole un salario minimo dignitoso, ma al contempo ci vogliono certezze e incentivi, soprattutto per l’occupazione di donne e giovani. Altrimenti, perché lavorare? Tanto l’Inps ci paga il RdC..

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