Tredicesima mensilità: chi la paga? Il datore di lavoro o l’INPS?

La tredicesima mensilità spetta a molti lavoratori, ma non sempre si sa chi la corrisponde. Vediamo chi paga la tredicesima tra datore e INPS.

In vista delle feste natalizie è molto importante capire se la tredicesima verrà erogata o meno, e soprattutto da chi. È per questo che, nel corso dell’articolo, spiegheremo a chi può essere erogata la tredicesima mensilità, come viene determinato il suo importo e se la paga il datore di lavoro o l’INPS.

A tale proposito risulta di fondamentale importanza capire chi è il soggetto che fa avere la tredicesima in busta paga, perché nel caso questa venga corrisposta dal datore di lavoro, la tredicesima sarebbe un diritto dei soli lavoratori dipendenti, mentre se questa dovesse essere corrisposta dall’INPS, allora potrebbe diventare un diritto anche di chi un datore di lavoro non ce l’ha, come i lavoratori autonomi o partite IVA.

Di seguito vediamo tutti i dettagli della gratifica natalizia o tredicesima mensilità e, soprattutto, chi la paga.

Chi paga la tredicesima mensilità: datore o INPS?

La gratifica natalizia o tredicesima mensilità è stata inserita come obbligo di legge nell’ordinamento italiano sin dal 1937. Inizialmente veniva corrisposta soltanto a chi lavorava in fabbrica, successivamente, nel 1946, il beneficio venne istituito per legge anche per gli operai. Perché la tredicesima mensilità venisse erogata a tutti i lavoratori, occorre aspettare il 1960, quando un decreto del Presidente della Repubblica ne allargò la platea in definitiva.

La tredicesima è dunque una mensilità aggiuntiva, che viene corrisposta alla fine dell’anno e viene calcolata in base al periodo lavorato. Essa viene prevista nei contratti collettivi di settore, e viene corrisposta a tutti i lavoratori subordinati, a prescindere che operino nel privato o nel pubblico.

La ragione della tredicesima mensilità sta nell’incentivo al consumo, e nella maggiorazione del potere d’acquisto del lavoratore, che sul finire dell’anno è invogliato a fare nuove spese dalle festività natalizie. I lavoratori ai quali viene corrisposta sono sia quelli che hanno contratto full time che quelli che lavorano con contratto part time, e l’importo spettante arriva in busta paga insieme alla mensilità di dicembre. Anche i pensionati, insieme ai lavoratori dipendenti, ricevono la tredicesima.

A pagare la tredicesima è il datore di lavoro, che lo fa per un obbligo legislativo, in un momento immediatamente precedente alle feste natalizie. Da questa precisazione discende, quindi, che la gratifica natalizia non viene corrisposta ai lavoratori che non hanno un contratto di lavoro dipendente, e cioè lavoratori autonomi, partite IVA, lavoratori parasubordinati con contratto da collaborazione coordinata e continuativa e affini.

Leggi anche: Tredicesima 2022, quando arriva: ecco le date di pagamento per tutti i lavoratori

Il calcolo della tredicesima

Per calcolare l’importo della tredicesima non si può far riferimento a una mensilità intera. Il metodo di calcolo della gratifica natalizia, come si anticipava, avviene mediante una precisa operazione. In particolare, per chi inizia a lavorare dopo il mese di gennaio dell’anno in cui percepirà la mensilità aggiuntiva, l’importo sarà determinato dalla moltiplicazione dello stipendio lordo mensile per i mesi lavorati. A sua volta, questo importo sarà diviso per il totale dei mesi dell’anno.

In particolare, l’operazione che si dovrà compiere per determinare l’importo della tredicesima è la seguente:

  • (mesi lavorati * importo lordo dello stipendio mensile) / 12 mesi.

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