Tutte le novità DURC del 2022: le verità sugli accertamenti!

Con il 2022 arriva anche l'approvazione della Legge di Bilancio, e con questa anche le ultime novità sul DURC. Scopri le notizie in questa guida.

Siamo agli inizi del 2022, e già le notizie in corso stanno ampiamente modificando l’organizzazione della materia contributiva per l’anno finanziario. Il DURC è il documento di cui parleremo oggi, esplicando tutte le novità messe in atto dal Governo Draghi, e su quali sono gli obiettivi da perseguire per il resto del primo periodo. 

La Legge di Bilancio è stata approvata, quindi in relazione all’argomento di oggi, analizzeremo come il Governo in carica attuerà le strategie dirette alla crescita economica, e nello specifico come alcuni settori legati al documento affronteranno le modifiche.

Cos’è il DURC?

Con il termine DURC si fa riferimento ad un documento che in materia contributiva è essenziale per le imprese. Appunto, la sigla indica “Documento Unico di Regolarità Contributiva”, e serve per verificare e palesare la veridicità e la correttezza delle operazioni di versamento dei contributi da parte delle imprese nei confronti dei propri sottoposti, cioè i dipendenti. Ma non solo.

Serve anche per confermare l’osservanza degli obblighi sempre di natura contributiva rispetto i dettami legislativi in vigore verso: INAIL, INPS e le Casse Edili. Non bisogna quindi ribadire, quanto questa “scartoffia” da aggiungere negli innovativi archivi digitali, sia di grande importanza per l’azienda e i lavoratori.

La rivoluzione digitale 3.0 ha ovviamente colpito anche questo sistema, infatti è possibile richiedere il documento nelle piattaforme dell’INPS o dell’INAIL. Quindi, il mondo telematico viene incontro a quello dei contributi, velocizzando di gran lunga delle fasi che in precedenza facevano perdere molto più tempo. 

La situazione si è evoluta a partire dal gennaio 2015, quando viene emanato il Decreto Ministeriale che pone il nuovo regime informatizzato. Sostanzialmente viene sostituito il documento classico con quello online, che a sua volta viene inoltrato dalle imprese con una modalità di facile reperimento. Infatti, gli enti in questione lo inviano con la dichiarazione del Codice Fiscale del dipendente. 

Nel corso del tempo però la disciplina in questione è progredita in altre innovazioni. Infatti è con il Decreto Semplificazioni il numero 76 del 2020, ma poi convertito nella Legge numero 120 dello stesso anno, che viene introdotto il Durc di Congruità. 

Questo nello specifico ha a che fare con la gestione della materia contributiva nell’ambito dell’edilizia, accertando così la condizione della manodopera impiegata nelle aziende che si occupano di queste mansioni. In seguito, entra in gioco un altro Decreto, quello del Ministero dello Politiche sociali il numero 143, ma l’anno successivo nel 2021. 

Il suddetto Decreto n.143 ha la funzione di delineare il regime per la verifica della congruità. Quindi, è un’attività che viene fatta in relazione di lavori pubblici che privati, fatte in appalto o in subappalto, insomma andando a disciplinare caso per caso. Ogni situazione è gestita in modo accurato.

Questa modalità finora analizzata è molto importante, perché permette sia di garantire contributi e tutelare i lavoratoti, ma è al tempo stesso una sicurezza per l’impresa. Quest’ultima può usufruire anche di questo documento come biglietto da visita per chi non la conosce. Infatti, rispettando i dettami in questione, acquisisce sempre più serietà e rispetto.

Funzioni del DURC

Esaminare nello specifico le funzioni del DURC è importante, perché permette di approfondire il legame che potrebbe intercorrere anche con la pubblica amministrazione che in fattore di contributi c’entra sempre. Appunto, come già presentato nel paragrafo precedente, questo documento serve per verificare se la ditta sia in regola con il versamento dei contributi in questione, ma c’è dell’altro pronto a bollire in pentola.

Perché qualora si dovesse iniziare un lavoro di una certa importanza, o comunque si ci candida, il fatto di avere tutto in regola contribuisce a considerare la condizione di tipo ottimale rispetto gli istituti di previdenza, ma soprattutto inattaccabile perché rispettosa di tutte le condizioni richieste.

Quindi, presentarlo o meno, da delle conseguenze completamente diverse, per questo a volte la crescita di un’azienda dipenda anche da queste scelte. Ma ci sono degli enti che nello specifico sono autorizzati a chiedere questo documento agli stessi lavoratori. Questo accade quando entrano in gioco gli appalti sia che lo facciano le pubbliche amministrazioni che le imprese ed enti privati.

Oppure ci sono anche casi specifici, come la Società Organismi Attestazione, abbreviata SOA, che proprio è un organo che ha la funzione di convalidare la presenza dei criteri richiesti nella realizzazione di lavori pubblici. Insomma, è una materia abbastanza particolare perché ha le sue funzioni specifiche, ma è di grande importanza perché questo documento ha funzioni di diversa tipologia.

Ecco chi deve presentarlo

Stilare un elenco e informare delle caratteristiche dei soggetti trattati è peculiare per arricchire di dettagli la questione rispetto poi quelle che saranno le innovazioni in corso. Innanzitutto, figurano le imprese con i datori di lavoro, ma anche professionisti autonomi. Ma ci possono essere dei casi tanto assurdi quanto veri, ad esempio aziende che non hanno lavoratori? Devono questi presentarlo?

Ebbene, per quanto possa sembrare surreale, anche queste devono farlo, ma specificando la loro condizione. Appunto, quella di non avere dipendenti a carico. Quindi, in sostanza per essere in una condizione di regolarità devono stilare uno pseudo DURC, che è più una dichiarazione che mette nero su bianco la condizione vissuta. 

Cioè quella di non avere sottoposti, ma di avere tutto bene organizzato e a norma di legge rispetto le direttive e le disposizioni di natura tecnica e amministrativa, ma niente dal punto di vista contributivo.

Al di là di questo caso unico, tutte le altre aziende che vogliono fare richiesta di finanziamenti o agevolazioni, oppure vogliono ottenere la certificazione SOA che funge da biglietto d’ingresso per la partecipazione a gare d’appalto, o che invece vogliano registrarsi nell’Albo dei fornitori, devono avere questo documento.

Ma il DURC come entra in azione nelle gare d’appalto? Sono differenti le fasi di introduzione, ma ovviamente non può non figurare nella prima, quella di candidatura. Quando si vuole partecipare ad un appalto, ma anche quando questo viene aggiudicato e poi in seguito c’è il compimento della stipula del contratto. Lo stesso avviene per i lavori privati che necessitano di concessioni e attestazioni di questo tipo.

Dopo aver esplicato tutte le caratteristiche basilari di questo documento e le casistiche generali e specifiche, sorge spontaneo chiedersi come si ottiene il documento.

Guida per richiedere il DURC

Lo abbiamo accennato nei paragrafi precedenti, ma è qui che delineeremo quali sono le operazioni da svolgere per richiedere il tanto chiacchierato documento. Infatti, lo si può ottenere interfacciandosi nelle piattaforme online dei siti ufficiali dell’INPS e dell’INAIL. Servono le credenziali personali per scaricare il file, il quale ha una validità che dura 120 giorni.

Nello specifico, se si tratta di INPS, bisogna digitare i seguenti tasti. Per prima cosa dal proprio motore di ricerca si digita www.inps.it e si entra direttamente nella sezione “prestazioni e servizi”. Dopo di ciò, si clicca sull’opzione “DURC online”, e si conferma se accedere al servizio come stazione che appalta o utente. Da qui, si inseriscono le proprie credenziali, tra cui SPID e Codice Fiscale, e una volta dentro di pone la propria PEC come indirizzo al quale poi inviare il risultato della domanda.

Se invece si opta per l’INAIL, è necessario riprendere il proprio browser e digitare sulla tastiera www.inail.it indirizzo sul quale bisogna sostanzialmente fare delle operazioni simili a quanto avviene nel sito dell’INPS, ma ci sono delle piccolezze che cambiano. Appunto per prima cosa si digita “servizi online”, e si inseriscono i propri dati personali per accedere al canale con il quale ci si è registrati.

Poi si svolgono le stesse operazioni, e il gioco è fatto! Insomma, è più facile a dirsi che a farsi. Di recente, le nuove disposizioni economiche hanno fatto si che possano ottenere il DURC anche chi ha visto approvarsi la rottamazione delle cartelle di EQUITALIA, cioè chi non subisce la sanzione del pagamento della mora con tutti gli interessi. La condizione di base valida che continua a sussistere, è che le altre rate verranno saldate.

DURC 2022: verità sugli accertamenti

Infine, giunti al nocciolo del discorso, cosa implicano gli accertamenti inerenti al mondo dell’edilizia? Si parla di accertamento della congruità in riferimento alla manodopera e dei parametri da rispettare per le categorie di dipendenti. Il tutto è posto nello schema dell’accordo collettivo dei contratti edili risalenti al 2020.

Se giunti a questo punto ancora la situazione economica corrente non ti è abbastanza chiara, guarda il video dell’Avvocato Carlo Alberto Micheli, in questo video esplica in pochi minuti la situazione legata alla Legge di Bilancio 2022 e tutti i cambiamenti in vista.

Tornando al settore edile, è proprio in questo ambito che concentriamo la nostra attenzione. È la Cassa Edile competente nel territorio preso in considerazione a richiedere l’attestazione di congruità, ma su domanda dell’azienda affidataria che commissiona. La tempistica in corso è quella di rispettare i 10 giorni dall’istanza.

Nel momento della verifica l’esito può essere positivo o negativo. È bene analizzare entrambi i casi per avere una situazione chiara e capire cosa occorre fare. Qualora sia positivo, il DURC generale e quello di congruità sono legati e inoltrati insieme, e nello specifico il secondo permette di avere il saldo delle attività edili.

In caso contrario, se l’esito è negativo, quindi non figura la cosiddetta congruità, è necessario porre in essere tutte le attività per concretizzare la regolarizzazione delle inadempienze che la Cassa ha riscontrato nella sua area, entro e non oltre i 15 giorni dall’esame. Come si regolarizza il DURC?

Questa risoluzione avviene grazie al pagamento di somme legate alla differenza del costo del lavoro che serve per ottenere il livello di congruità indicata nello schema dell’accordo sopra menzionato.

È, comunque, previsto il rilascio del Durc di congruità per uno scostamento accertato dagli enti competenti del 5% della percentuale di incidenza della manodopera, ma solo dietro dichiarazione del direttore dei lavori che giustifichi tale scostamento. E se non si provvede in questo senso?

Tutto inciderà negativamente sul nome dell’azienda sempre in relazione alle irregolarità commesse e rispetto gli Istituti previdenziali e assicurativi. Infine, la stessa Cassa Edile provvederà a sottoscrivere l’azienda inadempiente nella Banca nazionale delle imprese irregolari.

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